Settembre 8, 2024

L’ALBA DELL’ALLEANZA TRA AZIENDE E FONDAZIONI. L’ESEMPIO DI ROBERT BOSCH.

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berlin wall against a blue sky

Le Stiftungen, ossia le fondazioni tedesche, riescono ad elaborare liberamente strategie che si adattano di volta in volta alle esigenze espresse dalla società.

L’intervento delle fondazioni si è rivelato provvidenziale,in Germania, per esempio, in molte tra le aziende che hanno attraversato con turbolenza la fase di successione imprenditoriale. Si tratta di una fase delicata, in particolar modo in Italia, dove il tessuto delle P.M.I. è preponderante. L’Italia ha ancora oggi pochissimi manager extrafamiliari. In Germania accade che le fondazioni arrivino proprio a tenere le redini, anche temporaneamente, in molte imprese.

La sinergia tra aziende e fondazioni prese forza sin dal XIX secolo. Il modello tedesco di fondazioni si impose all’estero soprattutto grazie ai viaggi dei tedeschi in America. Grazie alla rivoluzione industriale ed all’ascesa sociale della borghesia, in Germania, si verificò un vero e proprio boom filantropico.

Robert Bosch fu uno dei pionieri di questo assetto istituzionale ibrido tra imprenditoria e filantropia. Il preciso intento di finanziare i campi dell’istruzione, dell’educazione e della formazione rappresentò una decisa virata politica a favore della società civile.

Tra la II^ guerra mondiale e la caduta del muro di Berlino le due Germanie vissero una situazione diametralmente opposta. In Germania orientale le attività della maggior parte delle fondazioni sul territorio furono costrette a chiudere, lasciando alla Chiesa il compito dell’assistenza e dell’affiancamento della società civile nel processo di cambiamento.

Con la caduta del muro di Berlino, la rinascita delle fondazioni nella Germania dell’Est è stata uno dei fattori critici di successo nella ben riuscita riunificazione culturale e sociale, oltre che politica e geografica. Sempre la Bosch Stiftung, ad esempio, ha individuato in questo tema uno dei principali vettori per l’azione della fondazione.

Secondo le volontà testamentarie di Robert Bosch, l’omonima fondazione e’ guidata da due organi principali, il Partners’ Meeting e il Management Board. Quest’ultimo è composto da nove persone, partner della fondazione, scelti tra membri della famiglia, imprenditori, personaggi pubblici e figure di spicco della società. Esse garantiscono che l’azione della fondazione vada esattamente nella direzione espressa nello statuto fondativo.

La Fondazione Bosch era nata a seguito di anni di riflessione sul ruolo della filantropia nella società. Più precisamente, ci si chiedeva come veicolare risorse dal campo privato a quello pubblico. Nel 1964 la soluzione al problema venne individuata nella creazione di una fondazione.

La normativa tedesca agevola l’indipendenza e l’autonomia delle fondazioni rispetto agli interessi dei privati e dei grandi gruppi industriali, bancari e finanziari. Il Codice Civile tedesco, semplificando, prevede uno ed un unico concetto di fondazione. Sono incluse nello stesso quadro giuridico fondazioni private, bancarie, comunitarie o d’impresa.

Le fondazioni, al pari delle associazioni, possono operare senza scopo di lucro. Nel loro atto costitutivo, ossia il documento che attesta la “nascita” di una persona giuridica, deve essere indicato doverosamente – a differenza di quanto avviene nelle imprese a scopo di lucro – l’obiettivo per il quale vengono fondate. L’esistenza di un fondo patrimoniale è tassativo nel caso della fondazione.

In Italia il tessuto di piccole e medie imprese si è dimostrato tanto versatile da superare egregiamente non poche fasi di recessione economica. Oggi però, in un mercato sempre più globale, è importante che le PMI cooperino sempre di più in rete. 

Solo in questo modo sarà possibile contrastare lo strapotere delle stateless firm. Esse stanno crescendo a tal punto da divenire dei veri e propri imperi.

Le stateless firm, di cui abbiamo citato nel precedente articolo, hanno valicato i confini nazionali fino a divenire veri e propri imperi. Per questo è doveroso conoscerle da vicino.

Un termine alternativo a quello di azienda multinazionale è quello di “azienda transnazionale”. Il fatto che si abbia la sede in una nazione non sempre implica che vi siano precise identità o vincoli nazionali. La multinazionale è composta da una società controllante e da una o più società controllate. Non tutti i gruppi societari consistono in multinazionali, perché possono rimanere confinati alla sola dimensione nazionale. Il rischio di elusione fiscale rimane comunque elevato anche in questa seconda ipotesi.

I maggiori ostacoli all’ulteriore crescita del modello tedesco di fondazione sono dovuti alla mancata armonizzazione giuridica, anche a livello europeo. Non esiste, cioè un metodo di classificazione omogeneo per associazioni e fondazioni universalmente riconosciuto.A causa della crisi climatica in corso è necessario che i principali attori istituzionali prevedano degli obiettivi diretti ad arginarla, e non solo obiettivi a scopo di lucro. Il modello tedesco di fondazione, anche grazie alla capacità di tessere reti con aziende di piccole e medie dimensione, si presta bene a questa esigenza.

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