Dicembre 19, 2024

Musica per le tue orecchie e non solo

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Che sia rock, pop, classica o alternativa, in che modo la musica può influenzare gli aspetti della nostra vita?

Il mondo ci influenza in maniera costante, innumerevoli stimoli catturano la nostra attenzione: i colori, gli odori, le fonti di luce, i suoni. Cosa meglio della musica è in grado di trasportarci in una dimensione privata, solo nostra, in cui possiamo per un attimo staccare dalla realtà e lasciar vagabondare la nostra mente. A chi non è capitato almeno una volta di sentire un ritornello in testa, una melodia, che si ripete in loop, indipendentemente da quello che stiamo facendo.

Uno strumento potente, la musica è parte essenziale della nostra vita da sempre: i più antichi esempi di stesura musicale risalgono circa al 1400 a.C.. Da allora ci suggestiona e spesso riesce perfino a modificare il nostro comportamento e le nostre azioni.

La musica non è solo orecchiabile, piacevole o ritmata, ci cattura perché permette di provare sensazioni particolari, aiuta a sentirsi forti, anche a guarire e liberarci da ciò che ci opprime.

Antidepressivo costo zero

Ognuno di noi affronta momenti di difficoltà e spesso trova rifugio e conforto in una canzone triste, nel ritmo ma soprattutto nel testo, che aiuta a lasciar andare le proprie malinconie. In realtà la “musica triste” facilita il superamento della depressione perché ci permette di processare i sentimenti negativi in maniera migliore.

Già nell’antica Grecia, la musica era considerata non solo un’arte, ma una cura. L’educazione musicale migliorava le capacità mentali e produceva cittadini istruiti e qualificati ed era anche considerata uno strumento in grado di curare il corpo e l’anima.

Alcuni psicologi, tra cui Jonna Vuoskoski, William Thompson, Doris McIlwain e Tuomas Eerola, hanno osservato che la musica ha un forte impatto sulla nostra mente e sul nostro corpo. “Anche se le persone generalmente evitano esperienze emotive negative, spesso traggono beneficio dalla tristezza rappresentata nella musica e in altre arti”, scrivono gli psicologi. Questo è il cosiddetto “paradosso della tristezza piacevole”.

Nel loro studio del 2012, Vuoskoski e colleghi hanno chiesto ai partecipanti di valutare le loro risposte emotive a sedici brani musicali. Il team ha scoperto che la musica triste non evoca solo emozioni negative. Oltre alla tristezza, essa ha anche prodotto emozioni positive come nostalgia, tranquillità e meraviglia.

Le emozioni non sono solo psicologiche: è possibile anche misurare le reazioni fisiologiche alla musica. Nel 2015, gli psicologi Patrick N. Juslin, Gonçalo Barradas e Tuomas Eerola hanno misurato i livelli di attività elettrodermica e le espressioni facciali mentre i partecipanti ascoltavano una selezione di brani.

Naturalmente, la musica e le emozioni sono entrambe esperienze incredibilmente soggettive, perciò difficili da valutare in maniera univoca.

Incentivo alla produttività

La musica può anche aiutare a essere più produttivi e incrementare la concentrazione mentale e le prestazioni. Può rappresentare un potente strumento di regolazione emotiva e essere utile per ridurre i sentimenti di stress e ansia.

I generi e gli aspetti specifici della musica che influenzano l’attività nel contesto lavorativo sono variabili. Siamo tutti diversi e abbiamo gusti diversi, bisogna sapere scegliere il genere giusto al momento giusto.

La musica può essere una distrazione per le persone introverse che preferiscono svolgere il proprio lavoro nel silenzio e senza distrazioni. Mentre i più creativi la utilizzano per migliorare la produttività e beneficiano della musica di sottofondo. Ciò è dovuto in particolare all’associazione positiva tra creatività e vagabondaggio mentale. Le persone conseguono i risultati migliori quando possono scegliere le canzoni che corrispondono alla loro personalità.

Bisogna considerare anche che gli effetti della musica sulle prestazioni dipendono in gran parte dalla complessità delle attività. Se si svolge un compito per il quale si è maturata esperienza, quasi in modalità autopilota, è più probabile che un sottofondo musicale aiuti a raggiungere una maggiore concentrazione. Al contrario, quando si svolge un’attività complessa o semplicemente nuova, si cercherà di evitare la musica per poter indirizzare tutta la propria attenzione al compito da svolgere. Tuttavia essa torna ad essere un valido supporto per la propria attenzione, fornendo stimoli al cervello, se si affronta un compito noioso o elementare (anche se nuovo).

La musica di sottofondo può essere un buon antidoto ad altre distrazioni. In un ambiente rumoroso, può essere una rilassante distrazione da altri rumori decisamente meno graditi.

Benedizione per lo shopping

Le vetrine e i negozi espongono la propria merce per attirare lo sguardo, ma non basta; spesso la musica che proviene da un negozio o un ristorante può catturare la nostra attenzione. Può capitare di domandarsi come mai si è fatto un certo acquisto e in alcuni casi la musica può essere stato lo stimolo che ci ha spinto all’acquisto.

Il genere musicale che viene scelto nei negozi o nei ristoranti può influenzare le abitudini di acquisto. Uno studio, condotto dalla società di licenze musicali PPL PRS in Inghilterra, ha rilevato che il 67% degli intervistati lascerebbe un locale se ci fosse completo silenzio, mostrando quanto sia diventata importante la musica (anche se solo di fondo) nella nostra cultura quotidiana.

La musica pop è il genere che incoraggia le persone a comprare di più quando stanno facendo shopping. Sembra che più di un terzo dei clienti si senta più incline ad acquistare abiti e accessori stravaganti. Inoltre, rende anche il 37% delle persone più propense a provare un nuovo taglio di capelli.

Nei ristoranti, lo studio ha rilevato che la musica classica potrebbe convincere il 31% dei clienti a ordinare articoli più costosi dal menu, forse a causa dell’idea che la musica classica sia “più ricca” in termini di valore e gusto. Alcune ricerche hanno dimostrato che questo genere musicale invoglia le persone a passare più tempo nei negozi e spendere più soldi.

Compagna di viaggio

Sarà capitato a tutti di sentire o pronunciare la frase: “Macchina mia, musica mia”. Quando si è alla guida, si sceglie la propria musica. In uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Music and Science è stato dimostrato che certi generi musicali inducono le persone a guidare in maniera più aggressiva e aumentano la probabilità di incidenti. Di solito si tratta di generi musicali familiari al conducente, le sue canzoni preferite in un certo senso. Al contrario se si ascolta musica sconosciuta, le persone tendono a guidare in maniera più corretta e attenta. I dati osservati suggeriscono che esiste una correlazione tra la musica e il comportamento del conducente. Inoltre, la stessa musica ha effetti diversi su individui diversi, ma può anche avere un effetto positivo e negativo sulla stessa persona. 

In un’estesa revisione della letteratura, Brodsky ha scoperto che la percentuale dei conducenti che riconoscono la musica in auto come componente fondamentale dell’esperienza di guida è compresa tra il 72 e il 100%, e che l’auto è il luogo più spesso menzionato per esperienze esistenzialmente forti con la musica.

Tuttavia, come indica lo studio citato, i conducenti non devono solo tenere conto della presenza effettiva della musica durante la guida, ma considerare esplicitamente che particolari generi musicali, specialmente con contenuti violenti, possono suscitare stati emotivi che inducono a stili di guida aggressivi. Tali effetti avversi sono stati precedentemente indicati da Brodsky (2015) come aggressività del conducente indotta dal genere musicale.

Quando i conducenti sono esposti alla musica durante la guida nel traffico, essa può avere un effetto sul loro stato emotivo producendo eccitazione che può anche portare a un innesco aggressivo. Essa stessa produce sufficiente eccitazione e rabbia per provocare superamenti di velocità e deviazioni di corsia, sfociando perfino nella perdita del controllo del veicolo.

I risultati dello studio suggeriscono che le differenze nella guida potenzialmente pericolosa potrebbero non solo essere dovute alla presenza della musica, ma che tali comportamenti negativi cambiano a seconda del genere musicale stesso.

Per approfondire:

https://www.acrwebsite.org/volumes/7467

https://www.researchgate.net/publication/275575680_THE_INFLUENCE_OF_MUSIC_ON_CONSUMER_BEHAVIOR
https://www.researchgate.net/publication/348019257_Effects_of_Music_on_Driver_Behavior

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