Settembre 8, 2024

OLTRE IL PRODOTTO INTERNO LORDO

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Il cambiamento climatico rende ancor più vivo il dibattito circa la reale efficacia del prodotto interno lordo, quale indicatore di benessere economico.

Esternalità e Prodotto Interno Lordo

Ad esternalità negative possono corrispondere, paradossalmente, variazioni in positivo del Prodotto Interno Lordo. L’opera di ricostruzione in seguito al crollo di un ponte, per esempio, accresce il PIL. Il crollo, in quanto disastro ambientale, rappresenta comunque una variazione in negativo del patrimonio globale. Il cambiamento climatico, nel lungo periodo può incidere negativamente anche sulla produzione agricola, e più in generale sul reddito globale. Eppure le attività edilizie di ricostruzione dovute a disastri ambientali, nel breve periodo, saranno di segno positivo nel conto economico delle aziende che realizzeranno l’opera commissionata.

Prodotto Interno Lordo e reale distribuzione della ricchezza 

La ricaduta sul Prodotto Interno Lordo sarà differente, a seconda del regime concorrenziale in cui operano le aziende che potenzialmente possono prendere parte alla gara d’appalto ipotizzata. In regime di concorrenza perfetta il corrispettivo in denaro sarebbe ragionevolmente più contenuto rispetto a ciò ad un regime di oligopolio.

Ciononostante il minor corrispettivo in denaro potrebbe essere impiegato in ulteriori spese diverse dal committente. Il Prodotto Interno Lordo non misura la reale distribuzione di ricchezza. Nel caso in esame, non terrebbe conto, per esempio, dell’ampiezza del ventaglio di lavoratori occupati nella realizzazione della commessa. Quanto al lavoro dipendente, il Prodotto Interno Lordo misura i salari nominali come valore assoluto.

Non solo esternalità negative

Lo sviluppo economico ha generato, nel complesso, notevoli esternalità positive. L’emancipazione femminile nei paesi OCSE, ad esempio, può essere considerata come diretta conseguenza.

Le innovazioni di processo e di prodotto, pur comportando una riduzione dei consumi nel breve periodo, possono avere una ricaduta complessiva positiva sul Prodotto Interno Lordo. Così è stato ad esempio nel settore automobilistico, in cui sono state via via incentivate le produzioni di veicoli ad emissioni inquinanti sempre più ridotte ed a bassi consumi.

In genere, i maggiori consumi di materie prime hanno un’incidenza negativa a come dimensione patrimoniale, e positiva come dimensione reddituale. In Italia, il Pil equilibrato, ideato da Confcommercio nel 2017, rappresenta un valido tentativo nell’elaborazione di indici alternativi al Pil. E’ calcolato sottraendo al Pil il valore monetario di tre fattori di penalizzazione: le emissioni di Co2, la mortalità per incidenti stradali e sui luoghi di lavoro, la variazione dei poveri assoluti.

Soggettività o Oggettività degli indici alternativi al Pil?

Nel mondo, il più rinomato tra gli indicatori sintetici alternativi al PIL, è lo Human Development Index (HDI), proposto dalle Nazioni Unite nel 1990. I suoi pilastri sono: longevità (aspettativa di vita), conoscenza (anni di istruzione) e standard di vita dignitosi (reddito nazionale lordo pro capite).

Il FIL (Felicità Interna Lorda), fu coniato all’inizio degli anni Settanta, dall’allora re del Butan, Jigme Singye Wangchuck, con il nobile intento di misurare il benessere in senso lato.

Il Dalai Lama è un convinto sostenitore della FIL. A questo proposito ha dichiarato: «Come buddhista, sono convinto che il fine della nostra vita è quello di superare la sofferenza e di raggiungere la felicità….. Allo stesso tempo, a livello nazionale e mondiale abbiamo bisogno di un sistema economico che ci aiuti a perseguire la vera felicità. Non sappiamo se all’alba dell’Alto Medioevo i nostri progenitori avrebbero potuto assistere ad un balzo nell’indice di Felicità Interna lorda, in seguito al diffondersi della narrazione cristiana, nonostante un arretramento, anche culturale, verso un’ ”Età del Caos”

Sono grandezze più difficilmente misurabili in maniera oggettiva, il livello di etica, cultura e di istruzione, seppur fondamentali per la tenuta e l’evoluzione di una civiltà. Il FIL tende comunque a misurare parametri oggettivi attraverso indagini presso la popolazione che cercano di stimare il grado di soddisfazione percepito dai cittadini.

La dematerializzazione dell’economia

L’economia si sta contraendo progressivamente, in termini fisici.. Se l’era industriale si caratterizza per l’accumulazione di capitale fisico e di proprietà la nuova era privilegia forme intangibili di potere, raccolte in pacchetti di informazione e di capitale intellettuale.

Oggi si osserva un generale spostamento delle priorità economiche dal fabbricare cose al fabbricare esperienz.e Alan Greenspan, nel 1996, osservava che oggi “la massa di quanto prodotto dell’economia è di poco superiore a mezzo secolo fa, mentre il valore aggiunto, depurato dall’inflazione, è più che triplicato”. E’ difficile quantificare se ed in che modo, la maggiore presenza di assets immateriali (tra cui quelli legati all’economia dell’intrattenimento), incorpori il rischio di espansioni economiche troppo pronunciate e di recessioni economiche – con tracolli  in Borsa – troppo profonde. Il compito degli economisti è sostanzialmente quello di evitare che tali picchi siano troppo pronunciati.Il Prodotto Interno Lordo potrebbe essere affiancato da ulteriori indicatori di pari importanza e non necessariamente sostituito. Il PIL è nato come indice attorno al 1934, dopo la grande crisi economica del 1929, e già allora non era stato pensato quale riferimento del progresso umano.

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