Settembre 8, 2024

LA MAFIA MONTESSORIANA

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Qual è l’elemento che accomuna personaggi ricchi, potenti e famosi come Bill Gates, Jeff Bezos, Taylor Swift, Beyoncè, Mario Draghi e Mark Zuckerberg? La risposta è che tutti da bambini hanno frequentato scuole Montessori.
mafia montessori

La prima volta che viene utilizzata l’espressione “mafia Montessori” è nell’aprile 2011 sulle pagine del Wall Street Journal dove Peter Sims, nell’articolo “The Montessori Mafia”, associa alcune menti geniali al lavoro della ricercatrice e medico psichiatra italiana Maria Montessori (1870-1952) e al suo innovativo approccio educativo.

Maria Montessori è stata infatti una pioniera nell’ambito dell’istruzione, rivoluzionando il modo in cui i bambini imparano e sviluppano le proprie capacità. Il suo metodo educativo è stato adottato da migliaia di scuole in tutto il mondo, influenzando stelle della musica, big del tech, premi Nobel e personaggi celebri come Larry Page e Sergey Brin fondatori di Google, Jimmy Wales il creatore di Wikipedia, Jeff Bezos di Amazon, Bill Gates e molti altri. 

CHI ERA MARIA MONTESSORI?

Maria Montessori, mille lire
Maria Montessori – Mille Lire

Nata nel 1870 a Chiaravalle, un paese in provincia di Ancona, Maria Montessori è stata una famosa pedagogista e scienziata italiana conosciuta principalmente per aver ideato il metodo educativo che porta il suo nome, il “metodo Montessori”. Maria Montessori fu una delle prime donne italiane a laurearsi in medicina, concentrando i propri studi in pediatria, psichiatria e igiene. Dopo la laurea, conseguita nel 1896, iniziò a lavorare come assistente volontaria presso una clinica psichiatrica a Roma, dove affiancò bambini con disabilità, problemi psichici e di sviluppo e giovani malnutriti o abbandonati. In quel contesto notò che, con il metodo e i materiali didattici giusti, i bambini erano in grado di apprendere e svilupparsi in modo significativo, migliorando le loro abilità. Questa esperienza di vita è stata per lei fondamentale e la ha ispirata nell’ideazione e nella creazione del suo famoso metodo educativo. 

Fu nel 1907 che Maria Montessori, grazie al sostegno di un gruppo di finanziatori privati, aprì la prima Casa dei Bambini nel quartiere San Lorenzo di Roma, una delle zone più povere della città. Il centro rispecchiava la sua idea di educazione e di scuola a misura di bambino che in seguito deciderà di raccontare nel suo libro “Il metodo della pedagogia scientifica”, grande successo in Italia e all’estero. 1

Negli anni Venti attorno a Maria Montessori emerse un movimento che promuoveva i principi del suo metodo educativo e che diede vita alla scuola magistrale Montessori e all’Opera nazionale Montessori. Durante questo periodo il regime fascista in Italia favorì l’apertura di nuove Case dei Bambini, sia per affrontare il problema dell’analfabetismo in alcune regioni, sia per sfruttare il prestigio internazionale di Montessori a fini politici. Tuttavia, a seguito dell’inasprimento delle politiche del regime, i rapporti tra Montessori e il fascismo si deteriorarono, con la chiusura di molte scuole e l’emarginazione dell’educatrice stessa. Nel 1933 Montessori si dimise dall’Opera nazionale e l’anno successivo fu costretta a lasciare l’Italia. Durante la Seconda guerra mondiale viaggiò in India, continuando a lavorare sulle sue teorie pedagogiche, per poi tornare in Europa. Nel 1946 poté rientrare in Italia, dove ottenne l’opportunità di riorganizzare l’Opera nazionale, che riprese a sostenere i principi della pedagogia montessoriana. Trasferitasi nei Paesi Bassi, Maria Montessori morì a Noordwijk il 6 maggio 1952. 2

I PRINCIPI DEL METODO

Nucleo centrale del metodo è la libertà di imparare in un ambiente adeguatamente strutturato, con un’attenzione particolare all’indipendenza, alla collaborazione e all’autoapprendimento dei bambini. Secondo Maria Montessori, infatti, il bambino ha già dentro di sé tutto ciò che è necessario per apprendere e per questo motivo l’insegnamento inizia con la parte pratica e solo in un secondo momento si procede con la teoria. 3

Questo metodo educativo si basa sull’idea fondamentale che i bambini debbano avere libertà di giocare e sperimentare in autonomia per sviluppare appieno le loro capacità fisiche, psicologiche e sociali. La libertà offerta dalle scuole Montessori mira a favorire la creatività, consentendo ai bambini di godere di periodi non strutturati, durante i quali possono esercitare le proprie attività liberamente. La creatività, infatti, nasce dalla gioia di scoprire qualcosa di nuovo, dalla libertà di pensiero che permette di esplorare idee innovative e di pensare in modo originale. La libertà di espressione, tra i principi portati avanti dal pensiero Montessoriano, consente alle persone di comunicare le proprie idee in modo autentico e creativo e, la libertà di azione, permette di mettere in pratica le proprie idee e di realizzare progetti innovativi. Lo sviluppatore Will Wright ne è più che convinto e afferma: “It’s all about learning on your terms, rather than a teacher explaining stuff to you. SimCity comes right out of Montessori…” 4 “Si tratta di imparare alle tue condizioni, piuttosto che con un insegnante che ti spiega le cose.” Will Wright ha concepito Simcity partendo proprio dai principi del metodo Montessori. L’essere intraprendenti, infatti, deriva dalla libertà, che a sua volta è frutto dell’indipendenza ed è per questo motivo che tra i fondamenti delle scuole montessoriane l’autonomia è ai primi posti. 

IL GIUSTO AMBIENTE PER APPRENDERE

L’ambiente di apprendimento montessoriano è simile alle botteghe di artigiani, in cui si può progettare e costruire liberamente. Le classi ricordano un laboratorio con mobili di legno chiaro, grandi tavoli, piante, fiori, libri e tutto il materiale utile a stimolare e assecondare la naturale curiosità del bambino. 

In questo sistema, l’insegnante non si occupa di organizzare le lezioni, ma di preparare la stanza e i materiali per i bambini della classe e successivamente decidere come aiutarli individualmente in base al loro rapporto con il gioco senza coercizione o controllo. 5

Si concentra sull’ambiente, che deve essere progettato in modo che i bambini possano scegliere liberamente gli oggetti che desiderano esplorare. Ognuno di questi oggetti ha un fine educativo, è progettato per essere manipolato ed esplorato con tutti i sensi ed è facilmente raggiungibile dal bambino. Questo tipo di materiale è progettato in modo che il bambino possa correggersi da solo in modo da incoraggiare l’autoapprendimento, aumentare la fiducia in sé stessi e promuovere la libertà individuale. 

A differenza delle scuole tradizionali nelle quali l’immobilità è un bene e il movimento invece qualcosa di negativo 6, i bambini  possono muoversi liberamente per la classe e raggiungere i vari materiali che sono raggruppati in grandi aree: scientifico-naturalistica, informatica, matematico-geometrica, pittorico-espressiva, musicale, ecc. Da questi ambienti ricchi di stimoli, i bambini poi escono ad esplorare il mondo esterno il più possibile. Non ci sono voti, né premi, né punizioni. Le classi non sono divise per età, ma in gruppi misti, per stimolare grandi e piccoli ad apprendere dagli altri. Questo elimina la necessità delle lezioni frontali in cui l’insegnante trasmette le stesse informazioni a tutti contemporaneamente, optando invece per lezioni brevi, individuali o in piccoli gruppi. 7

Il metodo Montessori non ha lo scopo di istruire, ma di educare sapendo aspettare e rispettare i tempi del bambino che deve essere libero di sperimentare.

STUDI

Il successo di chi ha frequentato una scuola Montessori è dovuto all’efficacia del metodo o si tratta semplicemente di una felice coincidenza? 

Gli studi hanno provato a rispondere a questa domanda e, in alcuni di essi, risulta che i bambini educati con il metodo Montessori mostrano migliori risultati in termini di alfabetizzazione, matematica, funzioni esecutive e abilità sociali rispetto ai loro coetanei non Montessori. Uno in particolare fu condotto a Milwaukee nello stato del Wisconsin da Angeline Lillard, professoressa di psicologia alla University of Virginia a Charlottesville e pubblicato da Science nel 2006, una prestigiosa rivista scientifica americana. Si tratta di uno studio comparativo tra alunni montessoriani e alunni di scuole tradizionali. Lo studio ha dimostrato che i bambini che frequentavano scuole montessoriane ottenevano punteggi più alti nei test standardizzati di matematica e letteratura, oltre a possedere competenze sociali più sviluppate e migliori capacità di adattarsi ai problemi in evoluzione e complessi. 8

Anche le ricerche di Solange Denervaud, ex insegnante Montessori e neuroscienziata presso il Centre Hospitalier Universitaire Vaudois in Svizzera, sembrano andare verso una conferma dell’efficacia del metodo. Ha scoperto, infatti, che i bambini che frequentano le scuole Montessori tendono ad avere una maggiore creatività che, a sua volta, sembra essere collegata a migliori risultati scolastici. I vantaggi, spiega, potrebbero derivare dalla maggiore opportunità di trovare le proprie soluzioni a un problema e di imparare dai propri errori, un fattore che dovrebbe incoraggiare un pensiero più flessibile. I bambini che si approcciano a questo metodo educativo, infatti, sviluppano personalità curiose, creative, intraprendenti e caratterizzate da una forte capacità di adattamento e senso critico, tutte qualità fondamentali per il mondo del lavoro di oggi. 9

Tuttavia, è importante considerare che questi studi possono essere influenzati da fattori esterni come il background familiare e socio-economico degli studenti. I genitori che scelgono di iscrivere i propri figli a una scuola Montessori potrebbero, inoltre, essere più attivamente coinvolti nel percorso educativo dei loro bambini, il che potrebbe avere un impatto positivo sul loro rendimento scolastico e sul loro successo futuro. Gli effetti positivi rilevati da diversi studi potrebbero, quindi, non essere direttamente correlati al metodo pedagogico, quanto piuttosto a una condizione privilegiata di questi bambini. 10

Alcuni ricercatori, come Chloe Marshall dello University College of London Institute of Education, sono più cauti e rimarcano come, a oggi, non ci siano prove sui benefici a lungo termine. 11 Va tenuto conto inoltre che avviare una scuola pubblica basata sul metodo Montessori, implica seguire un lungo e complesso processo amministrativo. Questo processo include determinati requisiti, come l’impiego di insegnanti specializzati nel metodo e l’acquisto di specifici arredi e materiali didattici. La raccolta di fondi per soddisfare questi standard rappresenta una sfida significativa nell’apertura di classi montessoriane nelle scuole pubbliche, il che si traduce in un numero nettamente inferiore di quest’ultime rispetto a quelle private a pagamento. Di conseguenza, molte scuole Montessori hanno tasse d’ammissione elevate e attraggono principalmente studenti provenienti da famiglie benestanti. 

MONTESSORI NEL MONDO

Il metodo Montessori ha avuto molto successo non solo in Europa, ma anche nel mondo, dove è tutt’oggi molto apprezzato e diffuso. Si pensi che solo negli Stati Uniti  le scuole montessoriane sono più di 5000 e, sebbene l’Italia sia la patria del metodo Montessori, il numero di istituti nel paese è relativamente limitato rispetto alla sua diffusione all’estero. Questa esoansione limitata sembra in parte attribuibile al fatto che, in passato, l’ideologia fascista con il suo concetto di progresso e ordine sociale, fosse in contrasto con i principi di libertà e autonomia intellettuale promossi dal pensiero montessoriano. 12 E’ probabile, inoltre, che ancora oggi questa idea di libertà non venga molto apprezzata perché contrasta con la struttura scolastica odierna basata su un modello di insegnamento più tradizionale, con un focus sulla disciplina e sul controllo da parte degli insegnanti. Tuttavia, c’è un crescente riconoscimento dell’importanza di incoraggiare l’autonomia e l’iniziativa degli studenti nella loro educazione. Ci sono sempre più scuole che adottano approcci più flessibili e orientati allo studente, tra cui anche variazioni del metodo Montessori. 

CONCLUSIONI

In definitiva il metodo Montessori continua a essere oggetto di studio e dibattito, con alcuni che elogiano i suoi benefici educativi e altri che sollevano domande sulla sua efficacia e applicazione pratica, con molti dubbi sui benefici a lungo termine. Tuttavia, resta innegabile il fatto che Maria Montessori abbia ispirato un’intera generazione di educatori e genitori e che le sue idee abbiano avuto un forte impatto nel campo dell’istruzione, andando ad incrinare le basi rigide e severe della scuola tradizionale. 

  1. Grazia Honegger Fresco, Maria Montessori una storia attuale: La vita, il pensiero, le testimonianze, Il Leone Verde, Firenze 2018 ↩︎
  2. Chi era Maria Montessori, il Post, 31 agosto 2012, https://www.ilpost.it/2012/08/31/chi-era-maria-montessori/ ↩︎
  3. Maria Montessori, L’Autoeducazione, Garzanti, Milano 2000
    ↩︎
  4. Peter Sims, The Montessori Mafia, The Wall Street Journal, 5 aprile 2011, http://blogs.wsj.com/ideas-market/2011/04/05/the-montessori-mafia)
    ↩︎
  5. Roberta Cavaglià, Come le scuole Montessori sono diventate un privilegio, il Post, 11 aprile 2022, https://www.ilpost.it/2022/04/11/montessori-metodo-ricchezza/
    ↩︎
  6. Maria Montessori, Educare alla libertà, “Il compito dell’educatrice sta nell’impedire che il fanciullo confonda il bene con l’immobilità e il male con l’attività”, Mondadori, Milano, 2008 
    ↩︎
  7. Maria Montessori, Educare alla libertà, Mondadori, Milano, 2008 ↩︎
  8. Lillard A., N. Else-Quest, Evaluating Montessori Education, Science vol. 313 29 settembre 2006
    ↩︎
  9. E. Gentaz, S. Denervaud, L. Vannetzel, La Vie secrète des enfants, Odile Jacob 2016
    ↩︎
  10. D. Robson, A. Franco, Montessori: The world’s most influential school?, BBC 1 February 2023, https://www.bbc.com/future/article/20230131-does-the-montessori-method-actually-work ↩︎
  11. D. Robson, A. Franco, Montessori: The world’s most influential school?, BBC 1 February 2023, https://www.bbc.com/future/article/20230131-does-the-montessori-method-actually-work ↩︎
  12. P. Trabalzini, Il ritorno di Maria Montessori in Italia nel secondo dopoguerra: 1946-1952. Incontri, progetti, corsi di formazione, 2022
    ↩︎

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