Dicembre 21, 2024

Bruno Munari: sperimentazione, arte e tecnica

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Bruno Munari, un artista poliedrico a cavallo tra arte, design, cinema e letteratura. Fondatore del MAC e figura culturale di rilievo

Bruno Munari è stato ed è considerato uno dei massimi protagonisti dell’arte, del design e della grafica del XX secolo. Le sue opere spaziano in vari campi della cultura: dalla pittura, alla scultura, al cinema, per finire alla scrittura e alla didattica. Insieme a Lucio Fontana domina gli anni 50 e 60 del Novecento, anni in cui nasce la figura dell’artista come operatore – visivo.

Partecipa al Futurismo ma se ne distaccherà presto. Nel 1948 fonda il MAC, Movimento di Arte Concreta. Il movimento fungerà da coalizzatore di arti e comunicazione dimostrando che può esistere un’unione tra arte e tecnica. Nel 1947 realizza Concavo – convesso, una delle prime installazioni nel mondo artistico considerata a tutti gli effetti un’opera d’arte. Nel 1950 realizza anche la pittura proiettata attraverso delle composizioni astratte racchiuse tra i vetrini delle diapositive e scompone la luce grazie al filtro della sua Polaroid. Due anni dopo realizza la pittura polarizzata che presenta al Moma nel 1954. È considerato uno dei protagonisti dell’arte programmatica e cinetica ma la sua attività e le sue opere non possono catalogarsi sotto un’unica definizione.

Gli anni Trenta e le prime sperimentazioni

Bruno Munari: sperimentazioni tra arte, tecnica e rivoluzione

È il 1927 quando Munari comincia a frequentare il gruppo futurista di Marinetti. Due anni dopo apre il suo studio di grafica e pubblicità e comincia ad affermarsi come importante grafico pubblicitario ed illustratore. Nel 1930 realizza quello che può essere definito il primo grande mobile della storia dell’arte italiana: la macchina aerea. Facente parte di un progetto più ampio dal titolo “Macchine inutili”, la macchina aerea, non era altro che una scultura cinetica con elementi mobili che si muovevano grazie a meccanismi interni e correnti d’aria. La macchina aerea come il progetto delle macchine inutili viene sperimentato durante il periodo futurista in cui Munari, come gli altri esponenti del movimento, cerca di esplorare nuove forme di espressione cercando di rendere l’arte qualcosa di “utile” e provando a rompere con quelle che erano le classiche convezioni del passato. Di qualche anno più tardi saranno anche le Tavole Tattili, ulteriore serie di opere realizzate in cui si esplora il senso del tatto come strumento artistico.

Le collaborazioni editoriali

Parallelamente alle sue sperimentazioni, prosegue la sua attività di grafico e illustratore collaborando con importanti riviste del settore culturale. Diviene direttore creativo della Mondadori e comincia a collaborare con l’editoriale Domus, editoriale dove tornerà prima che termini la guerra.

È di questi anni inoltre la fondazione del suo MAC- Movimento di Arte Concreta.

Anni Cinquanta

Con l’inizio degli anni Cinquanta, le sue ricerche visive lo portano a realizzare i negativi-positivi, quadri di natura astratta in cui Munari lascia libero lo spettatore di mettere in pratica la propria visione artistica. Tre anni più tardi, nel 1953, realizza “Proiezioni dirette”, un ulteriore progetto visionario in cui utilizza i proiettori come immagini astratte in movimento. Seguendo il suo percorso di ricerca legato al mare e al suo processo di ricostruzione immaginaria di oggetti, nel 1958 presenta “Le sculture da viaggio”: una rivisitazione del concetto di scultura, in cui gli oggetti da monumentali potevano tranquillamente viaggiare. Realizzò infatti piccole sculture che potevano essere facilmente trasportate e montate in varie configurazioni rendendole disponibili ai futuri viaggiatori del mondo globalizzato.

Anni Sessanta

In questi anni Munari viaggia molto in Giappone e nella cultura orientale ritrova molta affinità con il suo modo di fare e di concepire l’arte. Progetterà nel 1965 “una fontana a cinque gocce”, gocce che cadono in modo del tutto naturale in punti prefissati, generando suoni raccolti da microfoni posti sotto l’acqua. Negli anni successivi realizzerà opere diverse spaziando anche nel campo cinematografico con la produzione di film d’avanguardia. La sua sperimentazione artistica continuerà fino alla fine della sua vita con creazioni innovative e cicli di opere che esalteranno la sua infinità creatività. Tra tutte citiamo“Sculture per la cassa del Mezzogiorno”, una serie di sculture pubbliche destinate a migliorare esteticamente e funzionalmente gli spazi urbani nel sud Italia.

Libri e grafica

Bruno Munari per Campari

Grazie anche alla nascita del figlio, Munari assocerà la sua attività di grafico ed illustratore, alla produzione di libri e articoli di successo. Quella editoriale infatti sarà lunga e prolifica attività che durerà per quasi settantanni. Scriverà libri, saggi, manuali e poesie. Si occuperà di illustrazioni, pubblicità e fotografia oltre che impaginazione. Il suo talento visionario e rivoluzionario lo porterà a realizzare stili e forme diverse con collaborazioni importanti tra cui quella con Gianni Rodari di cui sarà illustratore di numerose copertine. Celebre sarà anche la sua opera per l’editore Einuadi, come importante è il suo interesse e la sua sperimentazione nel campo della letteratura dedicata all’infanzia. Collabora a laboratori didattici e museali, realizza giochi per bambini, si occupa di didattica e pedagogia. Presterà molta attenzione alla creatività, alla scoperta, al gioco e all’apprendimento. Nella sua storia editoriale è fondamentale ricordare anche il saggio “creatività”che esplora il concetto di fantasia mettendolo in correlazione con la creatività e l’invenzione, cercando di capire come funziona e come poterla stimolarla al meglio.

Sperimentazione tra le arti

Volendo provare ad fare un estrema sintesi di ciò che Munari ha apportato nel mondo delle arti possiamo dire che da un punto di vista artistico ha sperimentato la pittura, la scultura studiando tecniche innovative. Da un punto di vista pedagogico e letterale ha scritto, illustrato e sperimentato nuovi metodi educativi incoraggiando l’esplorazione e il gioco. Ha inoltre studiato l’importanza della vita nella nostra quotidianità e ha realizzato opere sperimentali che giocano con luce, movimento e percezione addentrandosi di fatto sia nel cinema che sia nella fotografia.

Poetica e linea di pensiero

Munari è stato senza dubbio un artista poliedrico, capace di spaziare in vari ambiti della cultura e della creatività. Se dovessimo riassumere in breve quella che è stata la sua poetica e la sua linea di pensiero potremmo dire che:

  • Credeva nella necessità di sperimentare continuamente con materiali e tecniche diverse
  • Promuoveva l’interdisciplinarità tra le arti
  • Promuoveva il gioco e la curiosità come elementi fondamentali nell’apprendimento
  • Credeva che l’arte come il design dovessero essere accessibili a tutti e che la bellezza dovesse accompagnarsi alla funzionalità
  • Adorava la semplicità e lavorava per eliminare il superfluo.

Per chi volesse approfondire, consigliamo MunArt , l’enciclopedia digitale per scoprire Bruno Munari e tutta la sua storia artistica.

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