L’arazzo di Bayeux: storia di un “documentario” medievale
5 min readGenesi di una battaglia
Che cos’è l’Arazzo di Bayeux e perché la sua importanza travalica storia e arte? Si tratta di uno straordinario manufatto medievale che racconta uno dei momenti più significativi della storia europea: la conquista normanna dell’Inghilterra. Cerchiamo qui di capire dove si trova e qual è la sua storia. Si tratta di una vera e propria narrazione per immagini, una specie di “strip story” medievale, realizzata probabilmente alla fine dell’XI secolo, che racconta la drammatica sequenza di eventi culminati nella Battaglia di Hastings del 1066.
Nonostante sia chiamato “arazzo”, tecnicamente si tratta di un ricamo che raggiunge una lunghezza di quasi 70 metri, realizzato su 9 pezze di lino bigio con le tecniche del punto erba e del punto a catenella. La prima metà dell’arazzo narra le vicende che portarono alla battaglia finale di Hastings, raccontata invece nella seconda metà dell’opera. Dove si trova l’Arazzo di Bayeux? Quest’opera d’arte è conservata presso il Musée de la Tapisserie de Bayeux, in Normandia (il sito ufficiale del museo è qui per info e dettagli).
Arazzo di Bayeux, Musée de la Tapisserie de Bayeux
La Normandia
L’Arazzo di Bayeux è profondamente legato al ruolo storico della Normandia, poiché racconta una delle vicende più storicamente importanti di questa regione: la vittoria del duca Guglielmo il Conquistatore (chiamato già così con la conquista bretone) e la sua ascesa al trono d’Inghilterra. Nel 1066, la Normandia era una potenza formidabile, e l’impresa di Guglielmo segnò la nascita di un nuovo regno anglo-normanno, consolidando l’importanza della regione nel quadro politico e culturale dell’Europa medievale. I colori e le immagini dello splendido arazzo celebrano e ricordano perfettamente questa vicenda e, allo stesso tempo, danno qualche indizio sulla vita quotidiana all’epoca nel nord Europa.
La Normandia, nel nord della Francia, affacciata sulla Manica, è una terra bellissima, ricca di castelli, abbazie e città fortificate, che ha visto fiorire nei secoli un patrimonio artistico e culturale straordinario, che include capolavori come la Cattedrale di Rouen, il Mont-Saint-Michel e, naturalmente, il Musée de la Tapisserie de Bayeux. Ancora oggi, la Normandia conserva tracce profonde del suo glorioso passato, (oltre a quello più recente riferito all’operazione D-Day) che l’arazzo contribuisce a ricordare e celebrare.
I mulini di Bayeux
Le scene della tela di Bayeux
L’arazzo è suddiviso in 58 scene, ciascuna ricca di dettagli e personaggi. Una delle scene più celebri è quella che raffigura l’imbarco dei Normanni, dove si vedono chiaramente le navi che si preparano all’invasione, con i soldati che si avviano verso il loro destino. La minuzia della descrizione dei particolari è ben rappresentata dai cavalli che vengono caricati sulle navi.
Un’altra scena potente è quella del giuramento di Harold, in cui si vede il nobile anglosassone giurare fedeltà a Guglielmo (scena che sarà alla base del conflitto), mentre una delle immagini finali più famose è proprio la morte di Harold. L’eroe inglese è nel mezzo della battaglia, colpito da una freccia in pieno volto, una delle immagini più forti della storia medievale: la sua dipartita lascerà Guglielmo libero di conquistare l’Inghilterra.
La morte di Harold, Arazzo di Bayeux – Myrabella, Public domain, via Wikimedia Commons
I dettagli nell’arazzo
Quasi 70 metri di arazzo restituiscono una serie infinita di dettagli interessanti che vale la pena di soffermarsi ad osservare con curiosità. I personaggi delle varie scene sono raffigurati con abiti tipici dell’epoca, dai guerrieri armati fino ai contadini. Si vedono bene i dettagli delle armature, delle vesti e degli accessori, dei capelli, delle barbe e le acconciature.
Le scene di vita campestre sono molte: la raccolta delle olive e la caccia, così come attività artigianali come la costruzione di navi e la lavorazione dei metalli. E poi cavalli, cani, uccelli e altri animali sono ricamati con grande attenzione ai dettagli anatomici. A tutto questo fanno da sfondo i paesaggi con i campi coltivati, i boschi e villaggi normanni.
Una nave pronta alla guerra, Arazzo di Bayeux – https://iceland-views.blogs.sapo.pt/12522.html, Public domain, via Wikimedia Commons
Il ricamo nell’anno Mille
L’arte del ricamo era estremamente diffusa e apprezzata, in epoca medievale era considerata quasi sacra e, come abbiamo visto, strettamente legata alla vita quotidiana e alle celebrazioni religiose. Si trattava di un’attività praticata prevalentemente da donne di ogni ceto sociale, dalle monache di clausura alle dame di corte, e veniva impiegata per decorare abiti, paramenti sacri, arredi e oggetti di uso comune.
I materiali utilizzati erano per lo più seta, lana, lino e anche fili metallici come argento e oro per le decorazioni più preziose. L’arazzo di Bayeux ha un chiaro scopo propagandistico per celebrare la vittoria di Guglielmo, ma non è chiaro di chi sia la mano l’ha realizzato: una leggenda narra che sia stato ricamato dalla regina Matilde delle Fiandre, moglie di Guglielmo ma, più realisticamente, è probabile che l’opera sia stata fatta da una squadra di ricamatrici e che abbiano lavorato alacremente per portarlo a compimento, di pensa, nel 1070.
Il committente? Alcune tesi accreditano l’opera al volere di Oddone, arcivescovo di Bayeux, nonché fratello da parte di madre di Guglielmo il Conquistatore. L’arcivescovo era tra l’altro finanziariamente in grado di commissionare l’arazzo e, in effetti, nelle scene è evidente la sua massiccia presenza nelle scene, insieme a una sottile propaganda religiosa. L’arazzo doveva essere pronto insieme alla nuova cattedrale di Bayeux, inaugurata nel 1077.
Il valore artistico dell’opera
Si dice che anche Napoleone sia rimasto fortemente affascinato dal potere dell’arazzo: pare che nel 1803, l’abbia fatto portare da Bayeux a Parigi, per esporlo al Musée Napoléon come buon auspicio per i suoi piani futuri di conquista dell’Inghilterra.
L’Arazzo di Bayeux va ben oltre il semplice valore documentario: ha infatti una sua forza capace di trasmettere emozioni e di coinvolgere lo spettatore in una potente narrazione visiva. Le figure prendono vita grazie a un realismo sorprendente per l’epoca, le espressioni facciali sono intense e le scene sono piene di un dinamismo che racconta la concitazione delle varie fasi della battaglia. La composizione delle immagini, la scelta dei colori e la maestria tecnica dei ricamatori rendono questo arazzo un’opera d’arte di altissimo livello.
Laureata in Lettere con indirizzo Artistico nel 2008 presso l’Università degli Studi di Bari. Mi sono occupata a lungo di CRM e in seguito di Revenue Assurance per una grande azienda pubblicitaria. Nel 2022 ho dato una svolta alla mia carriera scegliendo la scrittura: oggi scrivo contenuti web, mi occupo di Copywriting nel settore Arte e Design e sono alle prese con un master in Web Content Management. Amo viaggiare, i gatti, il Giappone e la letteratura fantasy. Credo nel potere della gentilezza e dell’apertura al mondo, penso che siano essenziali nei rapporti interpersonali e nella conoscenza di sé.