Dal Cicap a Superquark+. Intervista a Giuliana Galati
3 min readQuando hai capito di voler fare questo mestiere?
Alla fine del Liceo (Classico!) sono rimasta affascinata dai paradossi legati alla Relatività Generale, che avevo approfondito per la tesina della maturità. Così all’università ho deciso di studiare Fisica per comprendere i segreti della natura. Durante la tesi ho iniziato a lavorare in un laboratorio di fisica delle particelle e mi è piaciuto così tanto che ho capito che il mio posto era lì.
Cosa ti affascina maggiormente della tua disciplina e perché?
Mi piace far parte di un gruppo che collabora per raggiungere obiettivi comuni, dove però, allo stesso tempo, ognuno ha dei compiti precisi e dei risultati da raggiungere. E quei risultati sono un tassello in più che si aggiunge al mosaico della conoscenza del mondo.
Il ricordo più bello legato al tuo lavoro?
Le risate, tante. In un lavoro come il mio non ci sono orari e in laboratorio si passa davvero tantissimo tempo. Se non avessi avuto la fortuna di incontrare sempre colleghi simpaticissimi con cui vado molto d’accordo non ce l’avrei mai fatta.
La cosa che odi di più del tuo lavoro?
L’essere, al momento, precaria, e non poter quindi considerare stabile la mia vita in una determinata città.
Come ti prepari prima di fare una conferenza / un video, psicologicamente e operativamente?
Studio moltissimo i concetti. Come si suol dire “Rem tene, verba sequentur”, che letteralmente significa “possiedi i fatti, le parole seguiranno”. Adesso, con anni di esperienza alle spalle e dopo aver seguito numerosi corsi di comunicazione, mi concentro più sul preparare una presentazione efficiente che sul ripeterla, ma a volte, per casi particolari, come conferenze all’estero con tempi molto precisi da rispettare, ancora lo faccio.
Il Cicap Fest organizzato a Padova a Settembre è stato un successo. Cosa ti porti a casa da questa esperienza?
I sorrisi e i messaggi di ringraziamento, spesso commoventi, di tutti i volontari che ho coordinato.
Quali persone ti hanno ispirato nel fare ciò che fai?
Ce ne sono tante. A cominciare dai miei genitori, ad alcuni professori e colleghi, o amici, fino ad arrivare a persone che sono un esempio per molti, come Piero Angela, dal quale cerco di imparare un tratto peculiare del suo carattere: l’umiltà.
Cosa si prova a lavorare per un programma del calibro di Superquark+?
È un sogno che si realizza e ancora non me ne rendo del tutto conto! Per me, però, la parte più bella di questa esperienza non è stata tanto vedersi all’interno della puntata (cosa senz’altro emozionante!), ma l’opportunità di lavorare con tutte le persone meravigliose che costruiscono il programma, con le quali abbiamo instaurato una collaborazione molto stimolante.
Cosa consiglieresti a un giovane che vorrebbe intraprendere una carriera simile alla tua?
Di essere cosciente che dovrà affrontare molti sacrifici! Ma se si ha passione non bisogna lasciarsi intimorire: i sacrifici vengono ben presto ripagati dalla soddisfazione!
Ringraziamo Giuliana Galati per averci concesso l’intervista.
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