Formiche: Macchine da Guerra schiaviste
6 min readLa schiavitù non è una prerogativa degli esseri umani. Così come non appartengono esclusivamente al mondo umano il cannibalismo e altre sfumature particolarmente oscure e perverse della nostra psiche. In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su ciò citando qualche esempio, e in particolar modo ci avvicineremo un po’ di più agli insetti la cui coesione dà vita al più forte super-organismo vivente: le formiche.
L’antichissima storia delle formiche
Le formiche esistono da circa 150 milioni di anni. La fortuna evolutiva della loro proliferazione si riconduce a una serie di caratteristiche particolarmente interessanti, come la loro adattabilità e voracità, ma non solo. Infatti questi insetti possiedono una forza straordinaria: sono in grado di aderire alle superfici grazie a una microscopica pellicola che hanno sotto le zampe e, rimanendo a testa in giù, di sollevare e trascinare 100 volte il loro peso mentre corrono instancabilmente per centinaia di metri. E poi ci sono io, che corro (piano e inciampando più volte) solo se sono inseguito da un pitbull inferocito.
In uno scenario primordiale la lotta alla sopravvivenza le poneva in contrapposizione ad animali mastodontici, per cui in principio le loro armi si erano sviluppate per contrastare animali di una stazza molto maggiore rispetto alla loro ma, dopo aver colonizzato il globo, gli unici avversari degni di nota rimasti su questa valle di lacrime che è la Terra sono state altre formiche, contro le quali sono particolarmente aggressive e spietate. Come scriveva Edward Wilson, uno dei più grandi studiosi delle formiche, se esse possedessero delle armi nucleari distruggerebbero il mondo nel giro di una settimana. Feroci, prevaricatrici, insaziabili ed egoiste. Ma hanno anche dei difetti.
Le armi delle formiche
Per fortuna soltanto la specie umana ha costruito armi nucleari, e tutto lo staff si augura che nessun dittatore sorridente dall’altra parte del mondo ne faccia mai un utilizzo sconsiderato. Le formiche possiedono però delle armi chimiche con le quali si divertono molto a brutalizzarsi vicendevolmente. Se minacciate possono contrarre i muscoli addominali, i quali andranno a gonfiare una ghiandola che ad un certo punto esploderà, riversando all’esterno una sostanza tossica dalla consistenza simile alla colla.
Chiaramente si tratta di un atto suicida che va interpretato nell’ottica finalistica di difesa della propria colonia, similmente a come avviene nelle api, di cui ho parlato in un altro articolo, che finiscono letteralmente carbonizzate pur di difendere l’alveare. Ulteriori ghiandole velenifere consentono di espellere acido formico o altre sostanze irritanti e maleodoranti come strumento di offesa e difesa. Collettivismo che trascende l’individualità, arsenale chimico ed estrema malizia nel farsi del male: abbiamo scoperto che un certo dittatore è la brutta copia di una formica! Non posso nominarlo altrimenti mi arrestano, ma penso che sia chiaro di chi sto parlando.
La formica mietitrice della Florida possiede un morso molto velenoso, tende a mordere più volte l’avversario e il veleno emesso è in grado di richiamare chimicamente le altre. Perché ucciderti e basta quando posso ucciderti e chiamare “i bro” e “ammiocuggino”* dall’America per infierire sul tuo cadavere esangue? Il segnale chimico è alla base della comunicazione di queste creature: per scoprirlo è stato necessario pedinare una formica in un esperimento molto interessante. L’ignaro animaletto è stato mandato presso una fonte d’acqua, e si è visto che durante il percorso ha rilasciato una scia chimica odorosa, che serve a questi insetti per orientarsi. L’acqua ingerita è entrata in una sorta di “stomaco sociale”. Tornata alla colonia ha fatto “assaggiare” la goccia ingerita alle altre formiche attraverso tale stomaco. Dopo aver assaporato quanto accumulato, se i suoi simili ritengono che il cibo sia appetibile si dirigono verso la sua fonte, depositando a loro volta sul terreno delle scie chimiche. Ne consegue che più il cibo è appetibile e più l’odore delle scie chimiche sarà forte. Ingegnoso, vero?
Formiche e igiene
E’ sorprendente l’attenzione verso l’igiene che hanno le formiche. Siamo abituati a vederle mangiare qualsiasi cosa quindi non si direbbe, ma in realtà nella colonia ci si organizza anche in questo senso. Le formiche rosse raccolgono resina essiccata, una sostanza prodotta dagli alberi come meccanismo di difesa, la quale contiene elementi chimici che uccidono funghi e batteri. Ogni volta che le formiche vi camminano sopra si disinfettano, e questo costituisce un buon sistema per tenersi in salute.
Anche le formiche tagliafoglie tengono sotto controllo la proliferazione dei parassiti grazie agli antibiotici prodotti dal loro corpo. Ogni pezzo di origine vegetale che arriva nel formicaio viene trattato con l’antibiotico. Le tagliafoglie vivono su un fungo che coltivano grazie alle erbe e le foglie che vengono utilizzate come fertilizzante. Questa specie coltiva funghi senza batteri sottoterra. Tali coltivazioni necessitano condizioni adatte per poter proliferare, pertanto le formiche costruiscono dei camini in superficie che consentono di far circolare aria fresca e fungono da condotti per mantenere ottimali umidità e temperatura.
Dopo aver conosciuto meglio il loro mondo straordinario, è giunto il momento di rispondere a un quesito importante. E’ vero che le formiche sono schiaviste? La risposta è affermativa. Le formiche hanno delle relazioni speciali con gli afidi, degli insetti più piccoli di loro che si nutrono della linfa delle piante. Gli scarti della linfa ingerita dagli afidi costituiscono una sostanza zuccherina chiamata melata, di cui alcuni tipi di formiche sono ghiotte. Queste formiche allevano gli afidi per la loro melata, offrendo in cambio protezione e cura. Sono l’unica specie oltre a quella umana che pratica l’allevamento a tutti gli effetti.
In realtà spesso gli afidi finiscono per essere schiavi delle formiche. Di solito gli afidi sono senza ali ma per alcuni cambiamenti ambientali è possibile che le sviluppino; grazie ad esse possono volare su altre fonti di cibo quando questo scarseggia, o andarsene se la popolazione aumenta. Le formiche non sono contente di perdere la loro fonte di cibo, e sono state osservate delle formiche strappare le ali agli afidi per impedire loro di scappare o produrre sostanze chimiche per inibirne lo sviluppo. Un altro atteggiamento particolarmente disonesto delle formiche schiaviste consiste nell’invadere colonie di formicai vicini rubando le larve. Le formiche nate dalle larve rubate diventeranno operaie schiavizzate. Non esattamente il tipo di animali che Skipper di Madagascar definirebbe “carini e coccolosi”.
Menzioni d’onore e special guests
E ora qualche rapida menzione alla dilagante crudeltà nel mondo animale. Le orche assassine torturano le prede lanciandole in alto fuori dall’acqua anche per due ore consecutive prima di mangiarle. Pare che lo facciano per puro divertimento.
Gli squali toro, dopo essersi sviluppati nell’utero, si cannibalizzano a vicenda e mangiano anche le uova non fecondate (atteggiamento noto come “ovofagia”).
I cuccioli di iena, appena venuti al mondo, si attaccano a vicenda, ma non si uccidono subito. Piuttosto impediscono ai fratelli e alle sorelle di nutrirsi con il latte materno per farli morire di fame.
I trematodi sono dei parassiti che finiscono nelle feci degli uccelli. Le lumache mangiano le foglie, dove sono deposte le feci e così facendo i parassiti entrano all’interno del loro corpo. Qui fanno lampeggiare le antenne, cosicché esse vengano viste da uccelli che le divorano, e ricomincia il ciclo.
Il cuculo depone un suo uovo in un altro nido, approfittando di una temporanea assenza dei padroni di quest’ultimo. Tale comportamento è detto “parassitismo di cova”. Il nuovo nato butta giù dal nido un suo “fratello”, uccidendolo. Sì, proprio come Scar. La cosa più crudele in questa storia è che la madre continua a prendersi cura dell’assassino dei suoi piccoli, senza accorgersi di nulla, persino quando questo diventa più grande di lei. Infatti alcuni uccelli vengono definiti “prole inetta”, ossia rimangono nel nido fino al loro completo sviluppo. A quel punto il cuculo potrà migrare altrove per ripetere il suo bieco atto.
Fonti:
https://www.youtube.com/watch?v=xhX8Ah7PzvY
http://www.ilgiornale.it/news/weird-news/formica-kamikaze-si-fa-esplodere-proteggere-colonia-1520231.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Formicidae
Studio biotecnologie mediche. Sono un appassionato di scienze e filosofia e amo l’arte in tutte le sue forme. Sono profondamente convinto che la Bellezza debba essere il baluardo che guida ed emoziona il mondo, pertanto è necessario conoscerne le declinazioni culturali e inebriarsene. Membro del Cicap e del circolo scacchistico estense
Caro Daniele Nicotera, il Wilson scrive anche, circa le formiche, che al loro confronto, la nostra specie sarebbe “mite e gentile”. Auschwitz & C. per lui forse sono incidenti di percorso. I tuoi commenti su quelle che definisci”macchine da guerra”, cioè le formiche, risentono purtroppo di una lettura con ottica umana in un contesto che splendidamente Richard Dawkins definiva “inesorabilmente indifferente”. Come pensare quindi di interpretare il comportamento animale insererendovi ferocia, bellicosità, assassinio ecc. laddove non esiste senso morale, consapevolezza di cos’è bene e cos’è male….. Ecco, proprio da qui bisognerebbe partire prima di argomentare in etologia . Saluti. Vittorio
D’altra parte la sua concezione di bene e male è frutto di un percorso che in centinaia di migliaia di anni soltanto la nostra specie ha intrapreso. La risposta che si erano dati gli aztechi a cosa fosse bene e cosa fosse male li ha portati a praticare sacrifici umani a cielo aperto, e se noi oggi la pensiamo in un certo modo probabilmente è solo perché è il sangue ad avercelo insegnato. Di contro nessuna formica ha mai imparato dai propri errori (o ha mai prodotto e commercializzato vaccini).