Dicembre 21, 2024

L’origine del carbone in un paradiso ancestrale

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E' noto che il carbone, una risorsa preziosissima per la società industriale, viene estratto dalle miniere. Ma la sua origine evoca scenari ben più suggestivi e seducenti.
Origine del carbone

Il carbone è uno dei combustibili fossili più importanti per la società industriale. Viene bruciato per produrre energia elettrica ed è impiegato per la manifattura di oggetti di acciaio o ferro. Nell’immaginario collettivo il carbone viene estratto dalle miniere, come suggerisce anche “Una miniera”, una bellissima canzone dei New Trolls, il celebre gruppo rock progressivo italiano. E questo è indubbiamente vero, ma in realtà il carbone non è un minerale inorganico, come l’oro o l’alluminio, ma ha una storia più interessante alle spalle.

L’origine del carbone è antichissima e dà il nome al Carbonifero, uno dei periodi del Paleozoico. Stiamo parlando di circa 300-350 milioni di anni fa. In questo periodo nel pianeta brulicava una flora ridente e rigogliosa. Gran parte delle terre emerse infatti era ricoperta da basse paludi di equiseti, licopodi, felci e gimnosperme come le conifere. Queste piante oggi hanno dimensioni relativamente piccole ma bisogna pensare che all’epoca erano gigantesche. I carnivori terrestri dominanti in questo periodo erano gli anfibi, i quali erano in grado di sfruttare sia ambienti terrestri che ambienti acquatici; inoltre iniziarono a diversificarsi i rettili e comparvero le prime libellule e piccoli gruppi di insetti alati.

Le condizioni climatiche molto calde, umide e miti permettevano alle piante di crescere tutto l’anno. In alcuni periodi le aree acquitrinose sommergevano le foreste, per poi liberarle una volta che il livello del mare si abbassava. Quando una pianta muore, l’azione di funghi decompositori del legno e batteri anaerobi la decompone. In questo caso la decomposizione poteva avvenire solo parzialmente perché le acque acquitrinose, nel momento in cui ricoprivano le superficie delle piante, ne arrestavano la decadenza. I “cadaveri” venivano trascinati giù dall’acqua e nel tempo si accumularono strati sempre più grossi sui fondali, fino a quando pressione e temperatura non divennero insopportabili al punto da convertire il materiale vegetale in carbone e gli strati di sedimenti in roccia sedimentaria. La diversificazione dei tipi di carbone dipende dai livelli di pressione e temperatura a cui sono stati sottoposti mentre giacevano sul fondale acquitrinoso. I movimenti tettonici hanno successivamente innalzato gli strati portandoli in giacimenti sotterranei il cui spessore varia dai 2,5 centimetri a oltre 30 metri, dove il carbone viene estratto ancora oggi. Le tappe dell’origine del carbone, dunque, evocano degli scenari di gran lunga più suggestivi e seducenti rispetto alle fredde miniere in cui viene estratto.

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