Lemmings: tra goliardiche esplosioni e spirito natalizio
3 min readSe Babbo Natale ora è indaffarato con i regali da consegnare in tempo, c’era chi trent’anni fa poteva essere occupato a escogitare la strategia più adatta per mettere al sicuro dei buffi pixel antropomorfi dai capelli verdi: i Lemmings.
Lemmings è un puzzle-game strategico sviluppato da DMA Design e pubblicato da Psygnosis per Amiga nel 1991.
Lo scopo principale di questo gioco è guidare il gruppetto di lemmings dal punto di ingresso del livello fino al punto di arrivo. La difficoltà aumenta progressivamente, poiché gli ostacoli che si incontrano sono sempre più letali e ardui da superare.
Per raggiungere l’obiettivo il giocatore ha a disposizione una serie di abilità da affidare a ogni creatura, come per esempio scavare, arrampicare, costruire ponti, bloccare un passaggio.
Dato che è altamente probabile perdere qualche componente del gruppo (a volte anche una buona parte), non basta accompagnare alla porta di uscita i sopravvissuti.
Prima di ogni livello, infatti, viene indicata la percentuale minima di lemmings necessaria a superarlo con successo. Ciò significa che non sempre sia possibile mettere in salvo tutti, soprattutto quando serve maggiore ingegno.
Alcune volte, invece, il sacrificio è indispensabile, come quando si attiva l’abilità “Bomber/Exploder”, la quale dopo 5 secondi fa detonare il lemming di turno in una miriade pixel colorati, creando un buco o un passaggio utile al gruppo.
In sostanza, queste creaturine buffe seguono la loro strada ignare di tutto, aspettando i comandi del giocatore, che può letteralmente decidere la vita e la morte di ognuno di loro.
In effetti, Lemmings non è nato di certo con uno spirito natalizio.
L’idea parte da un’animazione di un camminatore in stile Star Wars riuscita particolarmente bene e inizialmente destinata a un altro progetto.
La DMA decide quindi di aumentare le animazioni con una serie di piccoli ometti da 10 pixel, che passeggiano con movenze bizzarre, tanto quanto le maniere in cui vengono fatti morire, con particolare preferenza verso l’esplosione.
D’altronde come dare torto agli sviluppatori, quando proprio quell’animazione, assieme a un azzeccato effetto sonoro, rende l’esplosione dei lemmings uno spettacolo pirotecnico da ammirare.
Sfruttando così questo curioso passatempo e ispirandosi alla credenza popolare, in cui si dice che i lemmings applicano suicidi di massa durante i periodi di carestie, il team procede con il level design e lo sviluppo del nuovo progetto.
Il videogioco viene accolto molto bene sia dal pubblico che dalla critica, arrivando a superare i 15 milioni di copie vendute in vent’anni, tra conversioni e seguiti.
Visto l’enorme successo, lo sviluppo di versioni a tema natalizio è un passo quasi scontato: dal 1991 al 1994 vengono pubblicate le espansioni Xmas Lemmings (aka Christmas o Holiday Lemmings), tutte standalone, cioè senza l’obbligo di avere il gioco base installato.
Così i lemmings si vestono con il tradizionale outfit rosso, passeggiando con la solita inconsapevolezza tra paesaggi innevati, pupazzi di neve e molteplici luci colorate.
Dunque, se in principio c’è stata l’estasi di vederli morire nei modi più fantasiosi possibili, la magia del Natale potrebbe smuovere più pathos nei loro confronti, focalizzando maggiormente l’attenzione sul vero scopo del gioco: portare la percentuale più alta possibile del gruppo all’uscita del livello e cambiare così in meglio il loro destino.
Oggigiorno Xmas Lemmings è ormai un abandonware, ovvero un software pubblicato da molto tempo e non più di interesse commerciale.
Siti dedicati alla raccolta di questi reperti storici permettono agli utenti di giocarli nuovamente sul proprio computer tramite specifici emulatori.
Un’ottima occasione, quindi, per fare un tuffo nel passato, con un videogioco da cui è possibile tirare fuori un po’ di sano spirito natalizio dai giocatori più sensibili.
Laureata al DAMS nel lontano 2013, poi forgiata dietro le fila della progettazione di app e videogiochi, dove mi sono innamorata della programmazione. Lavoro come front-end developer, ma finché ne avrò le forze continuerò a dedicare una parte del tempo e delle energie alla formazione. Per questo motivo attualmente sono studentessa al corso di “Game Programming” presso la Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia. Amo controbilanciare le classiche ore “da nerd” praticando attività outdoor, grazie alla quale mi sono avvicinata sempre di più a tematiche legate all’ambiente. Credo fermamente nella tecnologia “buona” che possa stare affianco della natura, supportandola e cooperando con essa