Che cos’è l’aspartame?
4 min readL’aspartame è un edulcorante artificiale con un potere dolcificante circa 200 volte superiore del saccarosio, il comune zucchero da cucina. James M. Schlatter, il chimico che per primo scoprì l’aspartame, stava lavorando alla sintesi di un tetrapeptide analogo della gastrina da usare per testare un nuovo farmaco antiulcera. Una piccola quantità dell’intermedio di reazione dipeptidico gli finì sulle dita che casualmente si portò alla bocca scoprendo così il potere dolcificante di questa molecola. Anche la scoperta dell’aspartame, come la scoperta degli antibiotici e delle benzodiazepine, è un caso di serendipity. Che cos’è l’aspartame?
Un po’ di chimica
Chimicamente l’aspartame è una molecola formata da acido aspartico e fenilalanina, due amminoacidi naturali, la cui estremità carbossilica è derivatizzata con un gruppo metilico. Questa piccola modifica è esattamente ciò che determina il potere dolcificante del dipeptide.
Essendo formato da due amminoacidi naturali, la metabolizzazione dell’aspartame avviene ad opera degli stessi enzimi che degradano le proteine dei cibi che normalmente mangiamo. I metaboliti che si formano sono l’acido aspartico, la fenilalanina e il metanolo. È soprattutto quest’ultimo metabolita che ha posto dei dubbi sulla sicurezza dell’aspartame. Il metanolo infatti, se assunto in quantità elevata, può causare dei gravi problemi alla salute perché non riesce ad essere adeguatamente metabolizzato dall’organismo provocando dei seri danni come cecità e confusione mentale. In realtà come l’acido aspartico e la fenilalanina, anche il metanolo è un metabolita comune della digestione di diversi cibi come frutta e verdura. La maggior parte del metanolo (circa il 90%) viene infatti prodotto naturalmente dall’organismo nella metabolizzazione di frutta contenente pectina come mele e agrumi senza che vengano raggiunte concentrazioni pericolose per la salute.
L’aspartame viene usato principalmente nei prodotti dolci a basso contenuto calorico come bevande, prodotti da pasticceria, confetteria, gomme da masticare e dolcificanti da tavola. La quantità di calorie prodotta per grammo di sostanza è circa uguale a quella del saccarosio (4 kcal per grammo di sostanza) ma avendo un potere dolcificante di molto superiore, la quantità utilizzata per avere lo stesso effetto è di molto inferiore rendendo trascurabile l’apporto calorico. Secondo le norme dell’Unione Europea, la presenza del dolcificante nei prodotti alimentari è riportata in etichetta con il codice E951.
Le ombre sull’aspartame
L’aspartame venne scoperto nel 1965 e approvato per l’uso alimentare dall’FDA, l’autorità americana su alimenti e farmaci, nel 1981 e dall’EFSA, l’autorità per l’Unione Europea, nel 1994. L’aspartame è stato ed è in parte ancora oggi al centro di un acceso dibattito riguardo la sua sicurezza. Negli anni è stato accusato di avere un ruolo o di essere la causa dell’insorgenza di diverse patologie come danni al cervello, mal di testa e tumori. L’origine del dibattito sulla sicurezza si può far risalire all’epoca della sua prima approvazione quando gli scienziati addetti allo studio e alla valutazione vennero accusati di avere conflitti di interesse con l’azienda produttrice. La prova alla base dell’accusa è che gli esperti dell’FDA furono assunti dall’azienda dopo l’approvazione all’immissione in commercio.
A seguito di queste critiche e della diffusione mediatica del caso, diverse autorità nazionali e istituti di ricerca, nel corso del tempo, avviarono valutazioni sulla sua sicurezza. Ad oggi, l’aspartame è uno degli ingredienti più rigorosamente testati e studiati con centinaia di pubblicazioni a riguardo.
L’ultima valutazione dell’EFSA
L’ultima valutazione ex-novo dell’EFSA sull’aspartame è del 2013. Questo tipo di rivalutazioni, come si legge sul sito dell’agenzia, è previsto per tutti quegli additivi alimentari approvati prima del 20 gennaio 2009. I timori dell’opinione pubblica riguardo la sicurezza dell’utilizzo dell’aspartame hanno contribuito ad accelerare il processo di rivalutazione.
Per garantire la trasparenza del processo decisionale, l’EFSA ha aperto un bando per la raccolta di tutti gli studi disponibili per poter valutare nel migliore dei modi la sicurezza dell’additivo. Tutto il materiale raccolto e utilizzato per la rivalutazione è stato pubblicato (compresi documenti mai pubblicati prima e risalenti alla prima approvazione degli anni ‘80) e reso disponibile a tutti.
Il parametro di sicurezza più importante che viene elaborato per ogni tipo additivo alimentare è la dose giornaliera ammissibile o DGA. La DGA è la stima della quantità di un additivo alimentare, espressa in base al peso corporeo, che può essere ingerita ogni giorno per tutta la vita senza rischi apprezzabili per la salute. La DGA per l’aspartame è di 40 mg/kg. Per rendere un esempio concreto di cosa voglia dire, prendendo come esempio un adulto dal peso di 60 kg, per raggiungere la DGA di 40 mg/kg una persona dovrebbe bere 12 lattine di una bevanda dietetica che contenga aspartame ai massimi livelli di uso consentiti ogni giorno per il resto della vita.
Quindi, l’aspartame è sicuro? La risposta che tutte le autorità competenti danno è sì. Per essere consumatori consapevoli è giusto farsi delle domande e cercare risposte. Per chi avesse ancora dubbi e domande, non posso che rimandare alla pagina dedicata dell’EFSA dove potete trovare ulteriori approfondimenti e consultare tutti i documenti ufficiali disponibili.
Mi chiamo Francesco Zantedeschi e sono laureato in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche. Sono da sempre affascinato dalla scienza e dalla creatività. Recentemente mi sono avvicinato alla divulgazione scientifica perché penso che la scoperta sia importante tanto quando la sua comunicazione.