Cosplay: travestimenti e molto altro
4 min readUn po’ di storia
Quando si pensa ai cosplay, viene forse naturale associare la loro nascita al Giappone. Ma la storia ci smentisce: quest’arte vede infatti la sua nascita negli Stati Uniti nel 1939 con quello che può considerarsi come il precursore del fenomeno, ossia il futuricostume, indossato da Forrest J. Ackerman e ispirato a “La vita futura” di William Cameron Menzies.
In Giappone il cosplay divenne rilevante solamente a partire dal 1995, anno in cui la stampa giapponese -attraverso la figura del giornalista Takahashi Nobuyuki- scrisse un articolo riguardante questo fenomeno dopo aver osservato un gruppo di ragazzi vestiti in modo particolare: essi indossavano infatti dei costumi ispirati alla serie Neon Genesis Evangelion. Questo scritto rappresenta il vero punto di partenza del cosplay, che da questo momento diventa un fenomeno sempre più in ascesa, sino al raggiungimento dei livelli di popolarità odierni.
Etimologia
Come si è arrivati al nome “cosplay”? Il termine risulta essere una fusione di due termini inglesi “costume” e “play”: esso sta ad indicare la pratica di indossare un costume che non solo rappresenti il personaggio di un anime o videogioco, ma anche di interpretarne il modo di agire (comportamenti, espressioni ….). Può anche verificarsi il fenomeno del crossplay, dove si interpreta un personaggio del sesso opposto al proprio: abbiamo quindi le kawaii e le bishojo se sono i ragazzi a travestirsi da ragazzo e i bishonen se al contrario sono le ragazze a travestirsi da ragazzo.
Non è un caso che il cosplay venga subito associato al Giappone: esso risulta essere legato in maniera indissolubile alla cultura nipponica dal momento che i personaggi che i cosplayer amano rappresentare appartengono per la maggior parte ai manga e agli anime ma non è raro, soprattutto nella cultura recente, che il campo di rappresentazione si estenda alle band (k-pop, j-pop, ecc…), così come alle serie televisive, ai telefilm, ai libri e ai giochi di ruolo.
Per la sua natura di fenomeno estremamente particolare e “di nicchia”, esso viene principalmente messo in luce nelle convention a tema, sia all’estero che in Italia.
Cosplay e convention: il fenomeno in Italia con Romics
Nel corso degli anni, le convention dedicate ai fumetti con conseguenti cosplay sono diventate sempre più numerose e sono andate diffondendosi a macchia d’olio: a questo proposito possiamo citare il Lucca Comics and Games e il Romics, i due festival di maggior rilievo in Italia (ma non gli unici).
Il Romics (nome che deriva da comics, traduzione italiana di fumetti, e Roma, dove si svolge l’evento), in particolar modo, ha una risonanza enorme tant’è che si svolge due volte l’anno: più precisamente in primavera e in autunno. Si è infatti appena conclusa la sessione primaverile della 32esima edizione dell’evento, che ha portato con sé un viaggio immersivo tra i fumetti e, appunto, i cosplay. Uno degli eventi di punta -nonché uno dei più attesi- del Romics è il Romics Cosplay Award, che come qualsiasi concorso a premi è stato suddiviso in categorie, ognuna delle quali ha avuto il suo vincitore (ad esempio troviamo il miglior gruppo, la migliore interpretazione, il miglior cosplay…).
Ma, come detto in precedenza, il focus principale di questa convention non è solamente sui cosplay, bensì su fumetti, sezione a cui è dedicato un premio e una numerosa varietà di iniziative, cinema – con il Movie Village -, narrativa e giochi, ai quali è dedicata un’intera area con svariate possibilità di gioco (realtà virtuale, videogiochi, tornei, …).
Lucca Comics & Games
Altro importantissimo Festival italiano dedicato al fenomeno cosplay è il Lucca Comics&Games, di respiro internazionale. Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre di ogni anno, la cittadina toscana di Lucca viene invasa da centinaia di migliaia di appassionati, famiglie, collezionisti e curiosi. Tutti convergono presso questo festival per celebrare un universo fatto di fumetti, giochi da tavolo, videogiochi, illustrazione, cinema, sigle e serie televisive.
Il festival arriva a contare fino a 700 espositori provenienti da tutto il mondo, le anteprime principali cinematografiche, le mostre, centinaia di eventi tra incontri, spettacoli teatrali e concerti, e, ovviamente, la community dei cosplayer. Vengono presentati eventi, iniziative culturali ed educative, progetti di vario tipo, anche per collezionisti. Quest’anno l’appuntamento in Toscana è tra il 30 ottobre e il 3 novembre.
Il festival cosplay è un’esperienza che chiunque dovrebbe fare, appassionato o meno, per giocare con la fantasia ed entrare in un altro mondo.
Sono Sara, studentessa di lingue e culture per il commercio internazionale presso l’Università di Verona. Amo scoprire nuove culture e tradizioni attraverso il viaggio, grazie al quale mi sono appassionata alle lingue straniere, ed in particolar modo all’inglese e allo spagnolo. Tra le mie passioni figurano la danza e il canto, due discipline che mi accompagnano sin da piccola e attraverso le quali riesco ad esprimere me stessa, così come la lettura di libri, trascorrere il tempo ascoltando musica e guardare film e serie TV. Uso inoltre la scrittura (creativa e non) come valvola di sfogo per fuggire dalla realtà quando mi ci sento intrappolata. Se mi chiedessero cosa è per me la comunicazione al giorno d’oggi potrei tranquillamente dire che è uno dei vettori su cui si basa la società moderna, ed è perciò di fondamentale importanza veicolarla correttamente