GLI IMPERI DELL’INFOSFERA NELL’ETA’ DEL CAOS 2.0
6 min readLo spazio delimitato dalla cosiddetta infosfera è stato conquistato da veri e propri imperi digitali.
Il ricercatore e venture capitalist Sinan Aral è uno dei vari sostenitori della portabilità dei dati nell’ambito dei social network. La AT&T nelle telecomunicazioni, fondata nel 1885, peraltro impossibile da realizzare senza ingenti risorse pubbliche, è considerata da alcuni economisti quale esempio in cui il monopolio è forma di mercato più efficiente. Gli imperi digitali Apple, Google, Amazon, Microsoft e Facebook hanno realizzato attorno ad esse un “fossato intorno al castello” grazie a fortificazioni giuridiche che ha permesso una sostanziale invasione della privacy degli utenti e che come vedremo tende ad un esproprio dell’esperienza umana.
I benefici dello sguardo di Dio in salute e sicurezza
E’ ragionevole ipotizzare che la pubblicità online rispetto a quella offline incida positivamente sui prezzi di acquisto (garantendo introiti elevati agli imperi digitali..) con le previsioni delle vendite più affinate e scorte di magazzino minimizzate.
Gli imperi digitali possono contribuire significativamente ed efficientare servizi di interesse pubblico?
Google e Facebook raccolgono informazioni in tempo reale sul nostro stato di salute, e per questo sono effettivamente veloci nel localizzare focolai di influenza o di epidemie.
Grazie alla rete, secondo alcuni ricercatori, entro la metà del secolo ogni persona potrebbe accedere ad un Commons sanitario globale, registrarvi, se lo desidera, la propria configurazione genetica, avere informazioni personalizzate sui trattamenti sanitari più efficaci per curarsi o mantenersi in salute, ad un costo marginale quasi zero.
Nel 2016 in California le forze dell’ordine, sulle tracce di un rapinatore di banche, hanno potuto appurare che i location data relativi ai dispositivi Android di Google non hanno pari, e sono più efficaci delle compagnie telefoniche. Nel 2017 un’inchiesta di Quartz ha rivelato che Android riesce a localizzare un dispositivo anche senza scheda SIM inserita e con geolocalizzazione disabilitata.L’impossibilità di nascondersi allo sguardo di Dio inducono una seria riflessione sulla popolazione carceraria alla luce delle possibilità di tracciamento delle persone. Spetta ai cittadini la scelta fra intento punitivo (raramente applicati nei confronti dei colletti bianchi) e perdono responsabile.
Dove osano gli imperi digitali: i dati comportamentali
“Chiunque abbia potere è portato ad abusarne”. Gli imperi digitali tendono a generare dati comportamentali a favore degli interessi di pochi. Preoccupante è anche la profondità della renderizzazione, dall’esperienza ai dati, realizzata tramite un esproprio dell’esperienza umana. Questo avviene oltrepassando di gran lunga la necessità di tutelare salute e sicurezza.
Il giurista Frank Pasquale, esperto dell’interazione fra intelligenza artificiale, machine learning e diritto, sostiene l’esistenza di un “mercato nero dei dati personali”. I professionisti delle risorse umane possono oggi usufruire di particolari prodotti predittivi, che attingono alla base del “surplus degli individui in rete”, e “la scienza dei dati estrae i segnali più forti dal rumore di fondo per determinare chi sarebbe pronto ad abbandonare l’azienda per cercare un lavoro migliore”.
Amazon vuole vendere servizi come pulizie, interventi idraulici e cibo a domicilio, ma stando ad alcuni insider, la sua visione è molto più ambiziosa: vuole che Echo/Alexa funzionino anche come telefono di casa in grado di effettuare e ricevere telefonate.I dispositivi smart home come Echo di Amazon o Google Home oltrepassano il diritto al santuario, renderizzando fiumi di dialoghi informali dai quali, attraverso sofisticate analisi del contenuto, riescono a produrre previsioni avanzate in grado di “anticipare” i nostri bisogni.
Tempo e attenzione: tesori inestimabili da difendere
I 76 giorni necessari per leggere in modo adeguato tutte le policy sulla privacy sono indicativi del fossato intorno al castello dragato intorno agli imperi digitali.
Il tempo che trascorriamo mediamente sullo smartphone in un anno supera sicuramente le 300 ore e probabilmente anche le 400 ore. Steve Jobs, Bill Gates e Mark Zuckemberg e tutti gli altri guru della Silicon Valley regolamentano in maniera molto stretta l’uso di cellulari e tablet dei loro figli, in quanto strumenti che riducono la capacità di attenzione.
Gli imperi digitali non si limitano a distorcere l’attenzione nel tempo presente: vogliono dominare il mercato dei comportamenti futuri. Il futuro globale è imprevedibile, ma meno lo è il comportamento del singolo individuo
L’ascesa dell’Internet delle cose include i mezzi di modifica del comportamento e le economie d’azione. I sensori smart connessi possono registrare e analizzare ogni tipo di comportamento e poi decidere come cambiarlo.. Sono esempi di questa abilità di attivazione il comando di abbassare la temperatura in tutte le case di una stessa strada per non sovraccaricare la centralina oppure ottimizzare un’intera operazione industriale. Ma a livello individuale implica una forza che può sovrastare le nostre azioni, o essere in grado di imporre un percorso che non avevamo scelto. Questo avviene principalmente tramite tre approcci di base denominati tuning , nudge, ed herding.
La natura estrattiva del capitalismo della sorveglianza
Il data scientist Alex Pentland prevede una stratificazione della società codificata non da etnia stipendio lavoro o genere, ma da pattern di comportamento che producono sottogruppi di comportamento e una nuova demografia del comportamento,
Il governo cinese sembra rendersi conto di quale potere possa accumulare chi detiene i mezzi di modifica del comportamento. Secondo un articolo di Cina Daily dal lancio della lista nera nel 2016, ai debitori sulla lista è stato impedito di prendere l’aereo 6,15 milioni di volte.
Se il Cristianesimo fu rivoluzionario nel sostenere l’accesso universale a Dio, la Rete ha reso possibile far sentire la propria voce in tutto il globo in tempo reale. Alla sua alba è stata creduta essere uno spazio inclusivo dalla maggior parte di chi nativo digitale non è.Eppure il capitalismo della sorveglianza finisce per assumere complessivamente una natura estrattiva e per far ritrovare la civiltà in una nuova Età del Caos, in una società in cui dilagano le fake news, ed in cui le relazioni virtuali insidiano quelle reali e quindi tendenzialmente chiusa.
In Europa la partita per scongiurare questa deriva contagiosa per l’economia e la società è ancora aperta. Ma come ben sosteneva il filosofo Umberto Eco, democrazia è anche accettare una dose sopportabile di ingiustizia per evitare ingiustizie maggiori.
I nativi digitali
Un’azione incisiva è senz’altro necessaria per tutelare i nativi digitali.
Fortunatamente, gli anticorpi non mancano.. La rubrica “Ciao Internet” su YouTube racconta le implicazioni legali, sociali ed economiche riguardanti gli sviluppi della Rete e dell’intelligenza artificiale. Susanna Zuboff, nel suo celebre libro “il capitalismo della sorveglianza” racconta la vita nell’alveare In cui “ Sì muoviamo pacificamente all’unisono verso la stessa direzione basandosi su una comprensione corretta per costruire un mondo senza errori guai e problemi” ma ahimè, spesso con tanto di indifferenza radicale. Se siete interessati ad ulteriori approfondimenti, potete leggere su questo portale la rubrica “il pensiero artificiale”
“Qualunque cosa tu abbia visto o sentito o vissuto potrà essere cercata. Tutta la tua vita diventerà ricercabile” (Larry Page, 2014). I nativi digitali si trovano a far fronte ad un problema altrettanto critico quanto il riscaldamento globale in corso, essendosi ritrovati sotto la lente degli imperi digitali sin dalla nascita, con tanto fotografie on line scattate dai genitori, e in adolescenza con il monitoraggio del loro comportamento online ed inevitabilmente offline.Ma è davvero giusto autorizzare gli imperi digitali ad avvalersi dello sguardo di Dio, ossia molto più della supervisione dei genitori, anche nei confronti dei nativi digitali, anche in età dello sviluppo?
Laureato in economia, mi appassiona l’evoluzione della governance globale, che oggi deve fronteggiare problemi globali. Credo che grazie al metodo scientifico sia possibile cogliere quanto sono meravigliosi il mondo ed il cosmo.
Dopotutto miracolo significa “cosa meravigliosa”.