Hedy Lamarr e Hedy Kiesler: i due volti di una donna che ha cambiato il nostro tempo
15 min readIntroduzione
Oggigiorno, la comunicazione wireless, le tecnologie digitali e i social network rappresentano un elemento imprescindibile della nostra vita quotidiana. C’è stato un tempo, però, in cui questi strumenti erano ancora un miraggio e solo lo sforzo collettivo di moltissime personalità in un lasso di tempo estremamente vasto ci ha portato fino ad oggi. Per questo, l’attribuzione di determinate scoperte o invenzioni a specifiche figure può nascondere spesso delle controversie: tuttavia, vi sono situazioni eclatanti in cui per troppo tempo il riconoscimento di un merito scientifico ha tardato molto ad arrivare. È questo il caso di Hedy Lamarr, stella del cinema americano e sex-symbol nella prima metà del Novecento, che nel 1941 progettò un sistema di comunicazione segreta per i messaggi inviati tramite frequenze radio durante la Seconda Guerra Mondiale. Benché il progetto non venne mai messo in pratica dagli Stati Uniti, l’idea che vi era alla base rappresenta oggi un presupposto fondamentale per il funzionamento di tutte le tecnologie che trasmettono segnali a spettro espanso e che utilizziamo quotidianamente. Solo molto tardivamente, venne riconosciuta a Hedy Lamarr l’influenza fondamentale del suo lavoro nel progresso scientifico. Dopo una patinata carriera hollywoodiana, durante la quale venne spesso appiattita in ruoli stereotipati e controversi, poté vedere le sue invenzioni, a cui si era sempre dedicata, finalmente riconosciute. Nel momento in cui si dissolse l’amata-odiata bellezza che l’aveva portata al successo, sul finire della vita, la sua intelligenza e il contributo dato alla comunità scientifica vennero premiati. Per tutte le Hedy Lamarr che devono ancora essere riconosciute, è importante ricordare la sua storia: perché, se ora state leggendo queste pagine, è anche merito suo.
Come Hedy Kiesler divenne Hedy Lamarr: 1914-1937
Hedy Lamarr nacque a Vienna il 9 novembre 1914 con il nome di Hedwig Kiesler. Il padre, Emil, di origine ebraica aschenazita, proveniva da Leopoli ed era un importante dirigente di banca; la madre, Gertrud Lichtwitz, di famiglia ebraica ma convertita al cattolicesimo, era una talentuosa pianista nata a Budapest.
L’infanzia e l’adolescenza della giovane Hedwig trascorsero nella capitale austriaca, in un contesto in cui le donne godevano di una certa indipendenza e dove ricevette un’istruzione di eccellenza nelle migliori scuole della città. Sostenuta dal padre, al quale era particolarmente legata, sviluppò un interesse precoce per la realizzazione di quelle che definirà lei stessa “invenzioni” e si avvicinò agli studi di ingegneria.
Tuttavia, spinta dall’altrettanta grande passione per il cinema e per il teatro, nel 1929 si iscrisse al corso di recitazione tenuto a Vienna dall’attore tedesco Ernst Arndt e l’anno seguente, a soli sedici anni, esordì in Geld auf der Strasse (Oro sulla strada) di Georg Jacoby. Da allora, la sua vita prese una direzione inaspettata e la carriera cinematografica divenne inarrestabile. Nel 1931, riuscì a farsi scritturare dal regista tedesco Max Reinhardt per una piccola parte nella commedia teatrale Il sesso debole di Edouard Bourdet. Reinhardt, che annoverava tra le sue allieve anche Marlene Dietrich[1], aprì le porte della scena cinematografica tedesca a colei che da allora venne definita “la ragazza più bella del mondo” e, a Berlino, la giovane attrice cominciò ad affermarsi girando due pellicole con il nome di Hedy Kiesler.
Lasciati definitivamente gli studi d’ingegneria, la futura stella del cinema tornò a Vienna nel febbraio 1932, dopo che il regista ceco Gustav Machatý l’aveva scelta per un nuovo progetto: Estasi. Uscito nelle sale nel 1933, il film rappresentò una pietra miliare per l’attrice, che portò sul grande schermo la prima scena di nudo integrale, accompagnata dalla prima rappresentazione di piacere femminile.
Presentato alla Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia nell’agosto del 1934, Estasi destò un enorme scandalo e venne definito da “L’Osservatore Romano” una pellicola pornografica. Censurato negli Stati Uniti e vietato dalla Germania Nazista, il film segnò la carriera di Hedy Kiesler, alla cui figura resterà per sempre associata l’immagine della giovane protagonista disinibita di Estasi.
Ciononostante, la pellicola le diede grande visibilità e in quell’anno, la giovane attrice ebbe la possibilità di impersonare al Teatro di Vienna Elisabetta di Baviera, meglio conosciuta come Sissi, ruolo che sarebbe poi divenuto noto al grande pubblico grazie all’interpretazione cinematografica di Romy Schneider, figlia, per pura coincidenza, del primo amore di Hedy Kiesler, l’attore Wolf Albach-Retty.
La stagione teatrale permise alla giovane Kiesler di emergere sulla scena austriaca ma attrasse anche l’attenzione di un ricco industriale tedesco: Fritz Mandl, detto il Mercante di Morte. Costui era infatti noto per essere uno degli uomini più ricchi d’Europa, nonché un fabbricante d’armi e munizioni che aveva contatti direttamente con Hitler e con Mussolini. Nel 1933, Mandl ottenne la mano di Hedy Kiesler, allora diciottenne e, secondo diverse fonti, distrusse tutte le copie che riuscì a trovare di Estasi.
Iniziò per la giovane attrice un periodo buio, caratterizzato dalla gelosia morbosa e opprimente del marito. Lei stessa dirà in seguito riguardo al matrimonio con Mandl: “Ero come una bambola. Ero come una cosa, un qualche tipo di oggetto d’arte che deve essere salvaguardato – o rinchiuso –, che da solo non ha intelletto, né vita”[2].
Profondamente provata dalla perdita del padre nel 1935 e allarmata dal crescente antisemitismo, a causa del quale dal 1936 non poté più recitare in Austria, Hedy Kiesler cercò di fuggire a Budapest senza successo. Rinchiusa nuovamente dal marito nella sua prigione dorata, dopo diversi altri tentativi, all’inizio del 1937, la giovane attrice rubò l’uniforme di una delle cameriere a servizio di Mandl, sembra dopo averla stordita con dei sonniferi, e riuscì a raggiungere prima la Svizzera e poi Londra.
Qui si trovava il magnate della Metro-Goldwin-Mayer (MGM) Louis B. Mayer, anch’egli ebreo, in cerca di giovani talenti nella capitale inglese prima del ritorno negli Stati Uniti. Hedy Kiesler ottenne un incontro con lui ma, risentita dalle osservazioni negative fatte da Mayer a proposito della sua interpretazione in Estasi, rifiutò l’offerta del produttore anche per ragioni economiche. Essendosi subito pentita della sua decisione, si imbarcò sul Normandie, il transatlantico in cui si trovava Mayer sulla via del ritorno e lo convinse a scritturarla nel settembre del 1937.
Era necessario però ripulire l’immagine di Hedy dallo scandalo di Estasi e soprattutto bisognava nascondere le sue origini ebraiche: la sua identità, a partire dal suo nome, doveva cambiare. Su suggerimento della moglie di Mayer, Margaret Shenberg, la quale pensava ci fosse una somiglianza tra la giovane promessa e Barbara La Marr, attrice prematuramente scomparsa nel 1926, Hedy Kiesler lasciò spazio ad una diva e stella di Hollywood: Hedy Lamarr.
Hollywood e il brevetto 2.292.387: 1938-1942
L’arrivo negli Stati Uniti segnò la consacrazione di Hedy Lamarr a star del cinema: accreditata come “la donna più bella del mondo”, si ritagliò ben presto un posto nell’Olimpo di Hollywood. In due anni, tra il 1938 e il 1939, girò Un’americana nella Casbah (1938) con Charles Boyer e La signora dei tropici (1939) al fianco di Robert Taylor. Le due pellicole fissarono la sua immagine nell’immaginario collettivo: il colore bruno dei lunghi capelli divisi da una scriminatura centrale, le sopracciglia arcuate e la pelle eburnea divennero i tratti distintivi della futura diva Hedy Lamarr, presentata sul grande schermo come una donna dalla bellezza irraggiungibile, esotica e granitica che caratterizzerà tutta la sua carriera cinematografica, a discapito della sua prorompente personalità.
Nel 1939, dopo l’annullamento del matrimonio con Mandl, sposò lo sceneggiatore Gene Markey con il quale adottò un figlio, James, e l’anno successivo girò altri tre importanti film: Questa donna è mia con Spencer Tracy, La febbre del petrolio e Corrispondente X, entrambi con Clark Gable. Ciò che però nessuno poteva immaginare ad Hollywood, era che la bellissima Hedy Lamarr, che aveva ispirato il volto di Catwoman e probabilmente anche quello di Biancaneve, non aveva mai dimenticato la passione per gli studi di ingegneria.
Nel corso della sua vita, la geniale attrice non smise mai di progettare “invenzioni”: da un accessorio a fisarmonica usa e getta per i fazzoletti da naso, passando per un dispositivo utile ad entrare e uscire dalla vasca di bagno, fino ad un collare fluorescente per cani e ai drink analcolici incapsulati in cubetti di ghiaccio, Hedy Lamarr cercò sempre di mantenere viva la sua passione per la scienza, divenendo anche amica del famoso aviatore e produttore cinematografico Howard Hughes che la definì “un genio” dopo che progettò per lui l’ala di un aereo[3].
Nel 1940, il caso volle che Hedy Lamarr incontrasse ad una festa il compositore surrealista ed esperto di endocrinologia George Antheil che si era fatto conoscere in Europa per il suo spettacolo d’avanguardia Ballet Mécanique, durante il quale aveva coordinato a distanza e suonato martelli, seghe, campanelli, eliche di aeroplani e sedici pianoforti[4], servendosi dell’utilizzo delle schede perforate presenti, tra l’altro, nella Macchina Analitica di Babbage.
La possibilità di poter controllare un dispositivo da remoto era ciò che più interessava alla giovane attrice-inventrice: durante le numerose riunioni che l’ex marito aveva tenuto insieme ad altri venditori di armi e a cui aveva assistito, l’argomento che più interessava in tempo di guerra riguardava proprio lo sviluppo di sistemi di controllo efficaci per evitare intercettazioni nemiche, specialmente nell’utilizzo dei siluri.
Nel settembre del 1940, dopo che la nave inglese SS City Benares venne affondata da un sottomarino tedesco mentre stava trasportando civili in fuga dall’Inghilterra al Canada, Hedy Lamarr e George Antheil, che era stato anche ispettore di artiglieria, unirono le forze per presentare un progetto al National Inventor’s Council, fondato in quello stesso anno dal Presidente Roosevelt per favorire la partecipazione dei civili nello sviluppo di idee utili allo sforzo bellico.
Il 10 giugno 1941, Lamarr e Antheil presentarono all’Ufficio Brevetti la loro invenzione denominata Secret Communication System. Il progetto mirava a risolvere due problemi che si erano riscontrati in guerra nella comunicazione e nella guida a distanza dei siluri: la segretezza dei segnali radio e le interferenze durante la trasmissione. I segnali viaggiavano infatti su un’unica frequenza in chiaro, come accade banalmente nella ricerca delle stazioni radio quando ci troviamo in auto, e, sulla medesima banda, il messaggio trasmesso poteva essere compreso senza difficoltà da chiunque vi si trovasse in quel momento. L’idea pioneristica di Lamarr e Antheil fu quella di progettare una modulazione codificata del segnale radio: scomponendo l’unica banda in una banda di frequenze, 88 per la precisione, come i tasti di un pianoforte, e dividendo in molteplici canali un messaggio, entrambi i problemi riscontrati in precedenza venivano risolti.
Suddividendo un segnale in diverse frequenze, infatti, era necessario che il mittente e il destinatario fossero entrambi a conoscenza della successione dei canali per captare i diversi spostamenti di frequenza e capirne il significato; inoltre, essendo questi spostamenti estremamente veloci, le interferenze venivano così annullate. Il brevetto numero 2.292.387 – Secret Communication System venne rilasciato a Hedy Kiesler Markey e a George Antheil il 10 agosto 1942: la loro idea, di portata rivoluzionaria, è di importanza pivotale per tutte le tecnologie basate sulla trasmissione del segnale a spettro espanso e questa tecnica, denominata FHSS (Frequency Hopping Spread Spectrum), si trova alla base di ben noti sistemi wireless quali il Wi-Fi, il Bluetooth e il GPS.
Sfortunatamente, il National Inventor’s Council decise di non dare credito al brevetto 2.292.387, proposto, secondo la loro prospettiva, da una giovane attrice e da un compositore-endocrinologo alla fine della sua carriera. Considerate anche le tecnologie allora a disposizione, il progetto venne accantonato e secretato, oltre che a causa del suo potenziale, per l’origine austriaca della sua inventrice. Per molti anni ancora, questa straordinaria invenzione, di cui Antheil darà il merito unicamente a Lamarr nel 1945, resterà nell’oblio: tuttavia, una nuova era l’avrebbe riportato alla luce.
Gli ultimi grandi successi e il tramonto cinematografico: 1942-1968
In seguito all’entrata degli Stati Uniti nel secondo conflitto mondiale nel dicembre del 1941 e al rifiuto del National Inventor’s Council, Hedy Lamarr cercò comunque di dare il proprio contributo allo sforzo bellico. Riuscì a stabilire un risultato eccezionale nella vendita di titoli di guerra, raggiungendo la cifra record di 25 milioni di dollari in obbligazioni vendute. Svolse anche attività di volontariato alla Hollywood Canteen, dove incontrò l’ex-ufficiale, poi attore, John Loder, con cui si sposerà nel 1943 (in seguito al divorzio da Markey) e insieme al quale avrà due figli, Denise (1945) e Anthony (1947).
Negli anni Quaranta, Lamarr recitò in altre quattordici pellicole, tra cui Vieni a vivere con me (1941) con James Stewart, Le fanciulle delle follie (1941) con Judy Garland e Il molto onorevole Mr. Pulham (1941). Sfortunatamente, però, la MGM le vietò di lavorare per la Warner Bros. che la voleva protagonista in un nuovo progetto che Meyer considerò di poco conto. In seguito, quel ruolo sarebbe stato assegnato a Ingrid Bergman e la pellicola sarebbe divenuta uno dei più celebri film della storia: Casablanca.
Nel 1942, dopo che Mayer scritturò Lamarr per un ruolo da protagonista in un film dalle tinte fortemente sessualizzanti e razziste, La sirena del Congo, i rapporti con la MGM si incrinarono ulteriormente e si interruppero definitivamente quattro anni dopo, quando l’attrice decise di fondare la propria casa di produzione con cui realizzò due film, Venere Peccatrice e Disonorata tra il 1946 e il 1947. Le due pellicole attirarono l’attenzione del regista Cecil B. DeMille, che scelse Lamarr per il kolossal in Technicolor Sansone e Dalila che uscirà nel 1949 e che rimarrà una delle sue prove attoriali più famose.
Purtroppo, però, negli anni Cinquanta, il successo di Hedy Lamarr cominciò ad offuscarsi. Pur essendo oggettivamente ancora giovane, Hollywood le offrì sempre meno possibilità, non le concesse di invecchiare e non le perdonò di stare perdendo la chiave del suo successo: la bellezza.
I ruoli offerti divennero sempre meno e, nel 1957, Hedy Lamarr concluse la sua carriera cinematografica con il film L’animale femmina, in cui interpretò, quasi profeticamente, una stella del cinema alla fine della sua carriera.
Dopo altri tre matrimoni finiti tra il 1951 e il 1965, il senso di sradicamento che provava, l’attenzione morbosa per il suo corpo, l’utilizzo del suo nome e della sua immagine senza il suo consenso e, allo stesso tempo, l’oblio a cui la condannava il mondo del cinema minarono profondamente la sua salute mentale e nel 1968, Hedy Lamarr lasciò Hollywood per sempre.
Una nuova alba: Hedy Lamarr l’inventrice
Nel 1996, Tony Loder, proprietario di un negozio di telefonia, ricevette una chiamata in cui gli vennero chieste notizie della madre. Consapevole del suo passato da attrice, chiarì subito che lei non avrebbe mai dato il permesso per l’utilizzo della sua immagine. Al telefono però, gli risposero che non si trattava di quello: erano interessati alle sue invenzioni, non alla carriera cinematografica. Sul finire del secolo, a oltre ottant’anni di età, Hedy Lamarr venne finalmente riconosciuta in quanto inventrice e ideatrice del brevetto 2.292.387.
Benché dispiaciuta dal fatto che Antheil fosse venuto a mancare ormai nel 1959, Lamarr era grata che la loro scoperta fosse stata utile allo sviluppo scientifico e che fosse stato attribuito loro il merito. Tra il 1945 e il 2012, il brevetto 2.292.387 venne infatti citato ed utilizzato per ulteriori ricerche almeno sessantadue volte, in particolare dopo che venne desecretato nel 1985.
Già nel 1958, la Marina Statunitense aveva contattato l’ingegnere Romauld Ireneus Scibor-Marchocki per realizzare una sonoboa in grado di trovare e segnalare a distanza i sottomarini nemici e, per farlo, gli fece avere, senza specificarne l’autore, una copia del brevetto 2.292.387. Questo venne utilizzato nuovamente per scopi bellici nel 1962 durante la crisi dei missili di Cuba e durante la guerra del Vietnam; mai, in nessuna occasione, venne citata Hedy Lamarr in quanto prima ideatrice del sistema di comunicazione segreto.
Lei ne era ben consapevole, non ricevette mai nessun tipo di compenso economico né un riconoscimento formale fino ai primi anni Novanta, quando il Colonnello dell’Esercito degli Stati Uniti in pensione Dave Hughes, durante alcune ricerche per un progetto, si imbatté nel brevetto e lo pubblicò accreditandolo a Hedy Lamarr. Scibor-Marchocki, vedendo la pubblicazione online, realizzò di aver utilizzato il brevetto nel 1958 e scrisse un tributo in onore della sua ideatrice. Nonostante le controversie presenti nel mondo scientifico per accreditare o meno una scoperta ad una personalità rispetto ad un’altra, nel 1996, il Colonnello Hughes candidò Hedy Lamarr, per il suo contributo al mondo tecno-scientifico, al Pioneer Award dell’Electronic Frontier Foundation. Poco dopo, la EFF contattò Anthony Loder per l’assegnazione del premio alla madre, l’ex-stella del cinema, Hedy Lamarr.
Provata da seri problemi di salute, Lamarr non ritirò il premio direttamente ma mandò al suo posto il figlio che, durante la cerimonia di consegna dell’onorificenza, trasmise in sala un messaggio vocale registrato dalla madre, che si dimostrava grata per il riconoscimento e che diceva a proposito della sua invenzione: “Spero che anche voi siate felici al riguardo come lo sono io; non è stato fatto invano. Grazie.[5]”.
Secondo diverse fonti, in realtà la sua prima reazione, quando ricevette la notizia dell’assegnazione del premio, fu di esclamare “Era ora!”. Difficile darle torto, considerato il riconoscimento tardivo dato al suo genio: fortunatamente, negli ultimi anni diverse iniziative hanno cercato di riscattare la sua figura di inventrice.
Nell’ottobre 1998, le venne assegnata la medaglia Kaplan, massima onorificenza per un inventore in Austria; inoltre, la Municipalità di Vienna le ha intitolato una strada e ha indetto un premio annuale a lei dedicato per giovani scienziate austriache che lavorano nell’ambito dell’informatica.
In suo onore, il 9 novembre, data del suo compleanno, è stato dichiarato Giorno dell’Inventore in Germania, Austria e Svizzera; nel 2014 è stata inserita nella National Inventors Hall of Fame e nel 2015 Google le ha dedicato un Doodle (https://www.youtube.com/watch?v=Z0gu2QhV1dc ). Dopo moltissimi anni, l’inventrice emerge e si ritaglia uno spazio che le era stato negato, forse anche a causa della sua ingombrante bellezza.
Nel 2000, Hedy Lamarr, nata con il nome di Hedy Kiesler, attrice e inventrice pioneristica, si spense a 85 anni nella casa di riposo in Florida dove viveva da tempo; le sue ceneri vennero sparse dai figli nel Wienerwald, il bosco viennese che amava e che non aveva più avuto l’occasione di vedere.
La sua eredità silenziosa la viviamo tutti i giorni: quando utilizziamo una rete Wi-Fi o colleghiamo un dispositivo Bluetooth, quando ci serviamo del GPS o di una connessione wireless, stiamo riconoscendo il merito di una donna straordinaria che silenziosamente ha cambiato il mondo: Hedy Kiesler, conosciuta anche come Hedy Lamarr.
FONTI:
-Barton, Ruth. Rocket Scientist! The Posthumous Celebrity of Hedy Lamarr. In the Limelight and Under the Microscope: Forms and Functions of Female Celebrity, n.d. doi: 10.5040/9781628928082.ch-004.
-Benedict, Marie. La diva geniale. Padova: Piemme, 2019.
-Blackburn, Renée. “The secret life of Hedy Lamarr.” Science 358, (2017): 1546. DOI:10.1126/science. aar4304
-Cosmelli, Carlo. “Hedy Lamarr: conta di più un seno nudo o un codice segreto? Hedy Lamarr: what matters most? a naked breast or a secret code?”. GIORNALE DI FISICA DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI FISICA 59 (2018): 27-32.
-Hutchinson, Pamela. “HEDY LAMARR: STEALING BEAUTY.” Sight & Sound 28, no. 4 (2018): 42–46.
-Karwatka, Dennis. “Hedy Lamarr: Hollywood Actress and Electronics Inventor.” Tech Directions 64, no. 6 (n.d.): 10–11.
-Makematic, production company. Untold. Hedy Lamarr: Mother of WiFi, 2020.
-Markström, K. -A. “The invention by Hedy Lamarr and George Antheil of frequency-hopping spread-spectrum secret communications,” in URSI Radio Science Bulletin, vol. 2020, no. 372, pp. 62-63, March 2020, doi: 10.23919/URSIRSB.2020.9240110.
-Neiger, Giovanna. “Hedy Lamarr.” In Pioneras. Las voces femeninas en la construcción cultural italiana y europea, 6/1/21 ed., 335. Dykinson, 2021. doi: 10.2307/j.ctv1s7cj2w.21.
-Newland, Christina. “THE FORTUNES OF WAR.” Sight & Sound 28, no. 4 (n.d.): 46–48.
-Rothman, Tony. “Random Paths to Frequency Hopping: Actress Hedy Lamarr Famously Co-Patented a Widely Used Secure-Communication Technology, but Popular Accounts Ignore Her Many Predecessors.” American Scientist 107, no. 1 (2019): 46.
-Roy, William, and Sylvain Dorange. Hedy Lamarr. La donna più straordinaria del mondo. Milano: Edizioni BD, 2020.
-Segantini, Edoardo, and Giovanni Pau. Hedy Lamarr, la donna gatto. Le sette vite di una diva scienziata. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2011.
-Thomas, Leena. “Actress Hedy Lamarr, Inventor: A Public Image Reframed.”, Degree of Master of Arts in the Women, Gender, and Sexualities Program, University of Saskatchewan-Saskatoon, 2022.
Tutte le immagini incluse nell’articolo sono di pubblico dominio e reperibili online.
L’immagine di copertina è stata realizzata dall’autrice a partire da immagini di pubblico dominio reperibili online.
[1] Neiger, “Hedy Lamarr,” 337.
[2] Blackburn, “The secret life of Hedy Lamarr,” 1546. Traduzione dell’autrice. Testo originale: “I was like a doll. I was like a thing, some object of art which had to be guarded – and imprisoned – having no mind, no life of its own”.
[3] Blackburn, “The secret life of Hedy Lamarr,” 1546.
[4] Thomas, “Actress Hedy Lamarr, Inventor: A Public Image Reframed,” 5.
[5] Thomas, “Actress Hedy Lamarr, Inventor: A Public Image Reframed,” 8.
Dopo la maturità classica nel 2017, ho svolto il mio percorso accademico presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna dove mi sono laureata nel 2020 in Antropologia, Religioni, Civiltà Orientali e nel 2022 in Scienze Storiche e Orientalistiche-curriculum Global Cultures. Ricercatrice in formazione, credo fortemente nel ruolo della cultura in quanto mezzo imprescindibile per lo sviluppo del pensiero critico e spero di poter dare il mio contributo al mondo della divulgazione promuovendo un approccio interdisciplinare per la conoscenza del mondo in cui viviamo.