I gemelli immortali e l’esercito di Dio
4 min readNessuno vuole combattere se non è costretto a farlo.
Questa è la storia di due bambini che hanno guidato un esercito in una guerra santa, difendendo a 12 anni il proprio popolo e combattendo sostenuti da un’immortalità che, secondo chi ha partecipato alla guerra in prima persona, aleggiava nell’animo e nel corpo dei due gemelli.
Siamo in Birmania. Il popolo Karen (o cariano) è un gruppo etnico stanziato in Birmania e Thailandia, costituito in prevalenza da buddhisti e da minoranze cristiane. Nel ‘900 la Birmania venne colonizzata dagli inglesi e fatta passare per una provincia dell’India britannica. Nel 1948 ottenne ufficialmente l’indipendenza dal Regno Unito e da lì in avanti iniziarono i conflitti con il governo birmano per il diritto all’autodeterminazione politica.
Negli anni ’90 le repressioni militari del governo birmano divennero sempre più aspre e violente, al punto da spingere i Karen a far combattere anche i bambini. Johnny e Luther Htoo, due dodicenni nati in una capanna di contadini, sentivano delle voci dentro, una sorta di forza mistica che li spingeva a pregare e a lottare. I cariani decisero di metterli alla testa di altri cinque bambini e di mandarli in battaglia.
Nel corso del loro primo attacco i gemelli riuscirono a distruggere un avamposto nemico. Da quel momento preti e missionari cercarono di strumentalizzare i due e di convincerli della loro immortalità, che sarebbe stata alimentata da continue preghiere recitate prima di ogni battaglia. Così in breve tempo nacque la leggenda dei gemelli immortali, due impavidi ragazzini che si buttavano a capofitto nella guerra, imbracciando fucili e altre armi, lottando per uccidere la vita altrui senza temere per la propria. L’armata ribelle crebbe, così come crebbero le leggende sui due fratelli, ad esempio quella seconda la quale le pallottole avversarie non avrebbero sortito nessun effetto sui due, che erano mossi dallo spirito ultraterreno di cinquemila combattenti.
L’insorgenza di queste leggende superstiziose portò l’Armata di Dio (i seguaci dei gemelli divini) ad avere fiducia nelle sorti della guerra e a combattere con maggiore forza d’animo. Alla fede cieca in Dio e nei gemelli era affiancata una disciplina militare rigidissima imposta dai due, sostanziata nel rigore morale degli uomini e nella sobrietà di spirito. I bambini pretendevano dal proprio popolo castità sessuale, distacco completo da alcol e qualsiasi altra forma di piacere e astensione dal mangiare carne e uova. Coltivare lo spirito attraverso l’ascesi e la preghiera per avere la forza necessaria a sconfiggere il governo e poter finalmente vivere in un mondo migliore, che avrebbe garantito loro la possibilità di ricostruire una vita serena e felice, lontani dalla guerra e dalla sofferenza.
Le speranze di pace non tardarono ad essere brutalmente spezzate. Il governo iniziò una spietata e violentissima caccia all’uomo. Interi villaggi vennero distrutti e alla fine Johny e Luther Htoo vennero catturati. Gran parte dell’esercito ribelle venne giustiziato, mentre i gemelli, dopo aver negato di possedere qualsiasi potere divino per evitare pene maggiori, vennero spediti in un campo di profughi lungo il confine tra Thailandia e Birmania, dove le ragazze erano costrette a lavorare nei bordelli e i ragazzi impiegati e sfruttati come manodopera nelle fabbriche e nei campi di riso. Qualche anno dopo Johnny tentò una rappresaglia insieme ad altri combattenti dell’Armata di Dio ma il tentativo fu fallimentare e fu costretto a riconsegnarsi all’esercito.
A questo punto vi sono delle pagine oscure nella loro storia. Quel che sappiamo è che Luther venne mandato in Svezia, dove ebbe la possibilità di studiare economia e storia e condurre una vita “normale”, mentre le sorti di Johnny non cambiarono e fu costretto a rimanere nel campo profughi. I due ebbero modo di incontrarsi ancora, diversi anni dopo. “Nel ristorante thailandese dove si sono salutati prima di rivedersi tra chissà quanti anni, Luther indossa una elegante camicia tradizionale Karen sopra i jeans, un orecchino d’argento all’orecchio sinistro e due al destro. Johnny invece ha una vecchia camicia di quelle offerte dalle associazioni caritatevoli, di qualche taglia più grande, come quando lo fotografarono nella divisa abbondante durante gli anni della guerriglia. Ai giornalisti è apparso stanco e nervoso, l’ombra di quel ragazzino vispo coi capelli lunghi che fumava sigari e dopo ogni vittoria in battaglia si lasciava trasportare a spalla in tripudio dai suoi devoti commilitoni”. [1]
Per saperne di più: https://www.labalenabianca.com/2014/09/01/nessuno-vuole-combattere-la-lunga-avventura-dellarmata-dei-gemelli-divini/
Studio biotecnologie mediche. Sono un appassionato di scienze e filosofia e amo l’arte in tutte le sue forme. Sono profondamente convinto che la Bellezza debba essere il baluardo che guida ed emoziona il mondo, pertanto è necessario conoscerne le declinazioni culturali e inebriarsene. Membro del Cicap e del circolo scacchistico estense