Southernization: Ripensare la Storia Globale
5 min readIl termine southernization è stato introdotto dalla storica Lynda Shaffer nel 1994 per descrivere un complesso fenomeno storico che, tra il IV e il XVIII secolo, vede le culture del Sud globale, in particolare quelle asiatiche e africane, esercitare un’influenza determinante sullo sviluppo delle società in altre parti del mondo, soprattutto in Europa. Questo processo include l’introduzione di innovazioni tecnologiche, prodotti agricoli, idee religiose e pratiche economiche che hanno viaggiato attraverso le reti commerciali e culturali, trasformando profondamente le società in cui sono state integrate.
Shaffer ha evidenziato come molte delle caratteristiche associate al progresso occidentale – come l’agricoltura intensiva, le tecniche di navigazione avanzate, le spezie esotiche e persino le basi matematiche – abbiano avuto origine nelle regioni del Sud globale, specialmente tra il VI e il XIII secolo. Per questo motivo, il concetto di southernization non è legato solamente all’ambito storico-geografico, ma è una chiave interpretativa che consente di riconoscere la complessità e la multi direzionalità degli scambi culturali ed economici che hanno preceduto l’ascesa dell’Occidente.
Questo termine, diffuso principalmente nel contesto accademico anglofono, non ha una traduzione diretta in italiano, probabilmente a causa della sua specificità. Mantenere il termine originale nei testi italiani permette di preservare l’accuratezza del concetto e di inserirlo nel dibattito internazionale senza ambiguità.
Occidentalizzazione e Southernization a Confronto
Il termine southernization è stato coniato per rispecchiare e, in un certo senso, contrapporsi al concetto di occidentalizzazione. Mentre l’occidentalizzazione descrive il processo attraverso il quale le culture e le pratiche dell’Europa occidentale e del Nord America si sono diffuse globalmente, il termine southernization evidenzia l’influenza cruciale che le civiltà del Sud globale hanno esercitato sullo sviluppo delle società settentrionali, particolarmente tra il VII e il XV secolo. Questo termine è stato introdotto per mettere in luce il ruolo spesso trascurato delle regioni meridionali nella formazione delle dinamiche globali che hanno preceduto e in parte facilitato l’ascesa dell’Occidente.
Il processo di occidentalizzazione si riferisce alla diffusione globale delle culture, tecnologie e valori dell’Europa occidentale e del Nord America, iniziata in maniera significativa con le esplorazioni e le conquiste coloniali dal XV secolo in poi. Questo processo è stato caratterizzato da un’espansione spesso coercitiva, che ha imposto modelli culturali, economici e politici occidentali su gran parte del mondo, creando una forma di globalizzazione in cui l’Occidente è emerso come predominante. Storici come William McNeill, attraverso opere come “The Rise of the West” (1963), hanno contribuito a diffondere e consolidare l’idea di un’Europa centrale e dominante nella storia globale.
A differenza dell’occidentalizzazione, il concetto di southernization descrive un processo di diffusione culturale e tecnologica che avvenne lungo rotte commerciali pacifiche e consolidate, in un’epoca in cui l’Europa non aveva ancora raggiunto la posizione dominante che avrebbe avuto nei secoli successivi. Infatti, mentre l’Europa medievale era politicamente frammentata e militarmente debole, le innovazioni provenienti dal Sud globale, come tecniche agricole, prodotti commerciali, e conoscenze scientifiche, si diffondevano e venivano integrate nelle società europee e asiatiche, contribuendo in modo significativo al loro sviluppo.
Mentre l’occidentalizzazione rappresenta un’espansione più recente e spesso coercitiva dell’influenza occidentale, il termine southernization rappresenta un movimento più antico e pacifico di scambio culturale e tecnologico che ha posto le basi per molte delle trasformazioni successive in Europa e Asia.
Southernization e Storia Globale
Il concetto di southernization è cruciale per una comprensione più sfumata e completa della storia globale. L’eurocentrismo ha spesso oscurato il ruolo che le civiltà non occidentali hanno giocato nello sviluppo del mondo moderno, che può essere identificato a partire dal Rinascimento (XIV-XVII secolo). Il termine Southernization sfida questa visione, dimostrando come i contributi delle culture del Sud globale siano stati fondamentali per il progresso in molte aree chiave.
La matematica, ad esempio, ha beneficiato enormemente delle innovazioni provenienti dall’India, come il sistema numerico decimale e il concetto di zero, che sono stati introdotti in Europa attraverso il mondo arabo tra il X e il XIII secolo, in particolare grazie al matematico Fibonacci nel 1202. Allo stesso modo, molte delle tecniche agricole e dei prodotti che hanno sostenuto la crescita economica europea durante il Medioevo e il Rinascimento erano originari dell’Asia e dell’Africa. Il cotone, la cui coltivazione si diffuse dall’India all’Europa attraverso il Medio Oriente tra l’XI e il XII secolo, divenne una coltura fondamentale per l’economia tessile europea, contribuendo alla crescita delle città industriali durante la Rivoluzione Industriale nel XVIII secolo.
Gli esempi di southernization sono numerosi e variegati ed evidenziano l’ampiezza e la profondità dell’influenza delle culture del Sud globale. Due casi emblematici di questo processo sono la diffusione delle spezie e delle tecniche di navigazione avanzate.
Infatti, il commercio delle spezie, in particolare del pepe e della cannella originari del Sud-Est asiatico, ebbe un impatto enorme sulle economie europee a partire dal periodo delle Crociate (XI-XIII secolo). Queste spezie erano così preziose che venivano utilizzate non solo per la cucina, ma anche come moneta di scambio e simbolo di prestigio. La loro importanza stimolò lo sviluppo delle rotte commerciali tra l’Europa, l’Asia e il Medio Oriente, favorendo l’interazione e lo scambio culturale tra queste regioni. La crescente domanda europea di spezie esotiche spinse inoltre le esplorazioni marittime del XV secolo, poiché i navigatori cercavano rotte dirette verso le fonti di queste merci.
Parallelamente, le tecniche di navigazione sviluppate dai marinai arabi, come l’uso dell’astrolabio e delle carte stellari nel IX e X secolo, furono essenziali per le esplorazioni europee. Queste innovazioni consentirono una navigazione più precisa e affidabile, facilitando viaggi lunghi attraverso oceani sconosciuti. Senza queste avanzate tecniche di navigazione, le spedizioni di Cristoforo Colombo nel 1492 e Vasco da Gama nel 1497 sarebbero state molto più difficili, se non impossibili. Queste esplorazioni portarono all’apertura di nuove rotte commerciali e all’integrazione di diverse regioni del mondo in una rete commerciale globale, trasformando profondamente le dinamiche economiche e culturali a livello mondiale.
La diffusione delle spezie e l’adozione delle tecniche di navigazione arabe dimostrano come le innovazioni del Sud globale abbiano avuto un ruolo cruciale nello sviluppo delle società europee e nella configurazione delle interazioni globali nel Medioevo e nel Rinascimento.
Conclusione
Il concetto di southernization offre una prospettiva essenziale per comprendere la storia globale in maniera più completa e inclusiva. Esso evidenzia come le civiltà del Sud globale abbiano avuto un ruolo cruciale nella formazione del mondo moderno, attraverso un processo di diffusione culturale, economica e tecnologica che ha preceduto e accompagnato l’ascesa dell’Occidente. Gli esempi concreti di southernization mostrano come l’influenza delle regioni asiatiche, africane e indiane, tra il IV e il XVIII secolo, sia stata profonda e duratura, contribuendo in maniera determinante alla costruzione delle società e delle economie europee e globali. Riconoscere e studiare l’importanza della southernization permette di riscrivere la storia globale in modo più equo, valorizzando i contributi di tutte le civiltà e superando le limitazioni delle narrative eurocentriche.
Fonte: Shaffer, Lynda. “Southernization.” Journal of World History, vol. 5, no. 1, 1994, pp. 1-21.
Sono Lucilla, ho conseguito la laurea in Beni Culturali e successivamente mi sono specializzata in Global Cultures presso l’Università di Bologna. Il mio percorso di studi non ha solo aperto le porte alla conoscenza critica della storia e dell’arte, ma mi ha anche spronato ad utilizzare questa prospettiva per analizzare il mondo contemporaneo. Attraverso la condivisione delle mie ricerche e riflessioni su temi sociali e culturali spero di stimolare discussioni significative.