Imparare il Latino con “Satura Lanx”
5 min readCiascuno di noi aveva a scuola una materia che non era proprio il “suo forte”. Nel mio caso, devo ammetterlo, era proprio il Latino. Col passare del tempo, finito il mio percorso di studi, ho tirato un po’ le somme e ho pensato, guardandomi indietro, che magari avrei potuto dedicarle più tempo. E allora perché non recuperare tale mancanza? A tal proposito, vi presento la creatrice del canale Satura Lanx.
Come ti chiami? Mi chiamo Irene Regini. Sono nata a Milano nel 1993, da allora ho vissuto in varie città italiane e anche tre anni a Bruxelles, e recentemente mi sono trasferita a Parma.
Raccontaci dei tuoi studi. Ho fatto il liceo classico Beccaria a Milano, e quasi per caso sono capitata nell’unica sezione della scuola in cui il latino e il greco venivano insegnati con un metodo e dei libri diversi da quelli tradizionali: l’approccio è simile a quello che si usa per le lingue moderne, cioè partire dai testi per poi arrivare ad una sistematizzazione grammaticale, mentre di solito si inizia con l’imparare a memoria le declinazioni e la grammatica, e poi si cerca con fatica di ritrovare la teoria nei testi da tradurre. Grazie anche a un’insegnante bravissima (e severissima) mi sono da subito appassionata alle lingue classiche e al loro insegnamento. Dopo il liceo ho deciso quindi di studiare lettere classiche, e sono stata ammessa alla Normale di Pisa dove ho fatto il corso ordinario. Dopo l’università e dopo essermi sposata ho vissuto tre anni in Belgio, dove ho ottenuto l’abilitazione all’insegnamento e fatto un po’ di esperienza nelle scuole pubbliche e private.
Come nasce l’idea della pagina Instagram e del canale YouTube? La mia presenza online nasce dall’insoddisfazione che provavo nelle scuole (in Belgio, ma so che lo stesso purtroppo accade anche in molte scuole italiane): gli insegnanti sono poco incentivati a migliorarsi e a migliorare la propria didattica, e molto spesso il fatto di parlare latino non veniva compreso e veniva visto solo come un gioco inutile. Perciò ho seguito l’esempio di alcuni insegnanti stranieri (che avevo conosciuto durante una delle “septimanae Latinae” che vengono organizzate d’estate in giro per il mondo): prima ho cominciato a pubblicare un podcast in latino, anche per tenermi in allenamento; poi, vedendo che c’era un pubblico che lo apprezzava, ho aperto un canale YouTube e, piano piano, ho iniziato a sperimentare anche sulle altre piattaforme social.
Perché il nome Satura Lanx? “Satura Lanx” è un’espressione latina che indica un piatto misto di primizie della terra che venivano offerte agli dei in alcune occasioni rituali; è il termine che ha dato il nome alla “satura” latina, e poi alla nostra “satira”. Inizialmente, indicava un genere letterario molto libero e vario, che spaziava negli argomenti e nei metri poetici. Ho scelto questo nome perché all’inizio avevo le idee un po’ confuse, e non volevo scegliere un argomento preciso di cui occuparmi; e poi mi ci sono affezionata.
Come scegli i contenuti? In questi anni ho creato un contatto diretto con il mio “pubblico”, quindi ho ben chiari gli argomenti che possono essere utili per chi sta muovendo i primi passi nell’apprendimento del latino (sempre con un approccio non tradizionale, perché è quello il mio target); quindi scelgo argomenti interessanti, e poi cerco di dargli un taglio inaspettato o divertente, prima di tutto per divertirmi io stessa.
Quale percorso consiglieresti a un giovane studioso e appassionato di Latino? Consiglierei senz’altro di partire dal libro “Familia Romana” di Hans Ørberg (quello che ho usato io al liceo e che ha diffuso questo approccio più “attivo” e naturale all’apprendimento del latino). Il libro è scritto interamente in latino, ma è stato pensato talmente bene che è possibile seguirlo senza dizionario fin dalla prima pagina.
Qual è il target della tua community? Il mio pubblico è molto internazionale (infatti nei miei video parlo solo in latino, quindi non ci sono limiti linguistici) e anche molto vario: ci sono i pensionati che vogliono rinfrescare il latino del liceo, gli amanti delle lingue in generale, insegnanti che vogliono imparare nuove tecniche didattiche, appassionati e anche qualche sacerdote e seminarista.
Il metodo di insegnamento del Latino presenta dei limiti? Il metodo più diffuso dell’insegnamento del latino è destinato a fallire: non impariamo nessuna lingua partendo dalla grammatica e dalla traduzione, perché dovrebbe funzionare con il latino? C’è bisogno di ripartire dai testi antichi (che alla fine sono il motivo principale per cui ha ancora senso studiare il latino), e di insegnare a leggerli con facilità invece che a tradurli come se fossero dei difficili rompicapo. Così molte più persone sarebbero motivate ad imparare il latino, divertendosi.
L’approccio allo studio della struttura e dell’ etimologia che proponi alla tua community è davvero innovativo. Quanta innovazione c’è ancora da introdurre nel sistema scolastico per valorizzare lo studio di una lingua così nobile? Ogni insegnante dovrebbe essere un innovatore (e dovrebbe essere messo nelle condizioni per farlo), e trovare il suo modo personale di coinvolgere gli studenti. Il latino, per sopravvivere nelle scuole, ha bisogno di insegnanti appassionati e pronti a rimettersi in gioco, e anche di un sistema scolastico che li supporti e li valorizzi.
Dove speri di arrivare grazie ai tuoi canali di comunicazione? La mia presenza online mi permette già di farmi conoscere e di vivere del mio lavoro (vendo corsi online di latino), e provo un’immensa gratitudine per poter fare ogni giorno un lavoro che mi appassiona così tanto. Non ho un obiettivo preciso in termini di follower, ma spero che la mia community continui a crescere, perché significa che sto facendo un buon lavoro.
Ringraziando Irene per la disponibilità vi lascio qui link ai suoi canali, seguitela e studiate!
YouTube: https://www.youtube.com/c/SaturaLanx
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Globetrotter e multipod classe ’90, sono laureata in Lingue e Letterature straniere e coltivo una grande passione per gli scrittori ispanoamericani e angloamericani. Da che ho ricordi scrivo e ho unito la predisposizione alla scrittura all’interesse per lo sport collaborando dal 2009 al 2020 come redattore su testate giornalistiche online e cartacee a tema calcio. Pratico tiro con l’arco e boxe, ho scritto un libro e ho deciso di dedicarmi attivamente all’inclusione in ogni sua declinazione e accezione.