La conservazione delle specie e il ruolo dei giardini zoologici
6 min readLa nostra Terra è così speciale perché racchiude in sé una grande varietà di forme di vita – tra piante, animali e microorganismi – tutte fondamentali non solo per la sopravvivenza stessa del nostro pianeta, ma anche per la nostra.
Figura 1: Una finestra sulla grande varietà di organismi presenti nei nostri mari
L’insieme di tutte queste forme di vita confluisce nel concetto di biodiversità, una parola che negli ultimi anni è sempre più presente nella nostra realtà quotidiana.
È nostro dovere, quindi, fare in modo che questa diversità di specie e di ambienti sia continua nel tempo e non venga persa a causa delle attività antropiche. Per questo motivo la conservazione di specie – animali e vegetali, ma non solo – è fondamentale.
La biodiversità
Il termine “biodiversità” è stato coniato nel 1988 dal biologo ed entomologo americano Edward Osborne Wilson e indica la ricchezza di vita sulla Terra, tra specie, geni che queste “contengono” ed ecosistemi. A tal proposito si può dire che la diversità si divide in diversità di ecosistemi, diversità di specie e diversità genetica, tutte importanti per il nostro pianeta.
Figura 2: Il biologo ed entomologo americano Edward O. Wilson (1929-2021), fondatore della sociobiologia
Oltre questo, la “biodiversità” include anche la diversità intesa come abbondanza, distribuzione e interazione tra le diverse componenti del sistema: all’interno degli ecosistemi, infatti, convivono e interagiscono fra loro non solo gli esseri viventi, ma anche questi con le componenti fisiche e inorganiche, ed entrambe le parti si influenzano vicendevolmente.
Proprio per salvaguardare l’incredibile biodiversità della nostra Terra, nel 2003, in occasione della Sesta Conferenza Internazionale delle Nazioni, è stata firmata la Convenzione sulla Diversità Biologica grazie al quale 123 governi hanno assunto l’impegno politico di ridurre significativamente la perdita di biodiversità a livello internazionale, ma anche nazionale e regionale. Tale Convenzione è un trattato internazionale elaborato durante la Conferenza delle Nazioni Unite di Rio de Janeiro nel 1992 e al quale, fino ad oggi, hanno aderito 193 Paesi.
Gli Stati firmatari della Convenzione si impegnano a raggiungere tre obiettivi primari per tutelare la biodiversità:
– Conservare la diversità biologica
– Favorire un uso sostenibile delle sue componenti
– Distribuire in modo equo e giusto i benefici economici che derivano dalle risorse ambientali
Per perseguire questi scopi possono essere impiegati interventi di tipo diretto – come la conservazione diretta di specie ed ecosistemi – ma anche di tipo indiretto, i quali hanno l’obiettivo di ridurre le influenze negative esercitate dai fattori di perdita della biodiversità.
I giardini zoologici
Un giardino zoologico è una struttura – pubblica o privata – che espone, sostiene e protegge specie animali selvatiche nate ed allevate esclusivamente in cattività: dal 1975, infatti, grazie alla CITES è vietato catturare animali in natura.
Tale struttura pone particolare interesse nelle cure verso le specie in via di estinzione oppure definite “utili” al benessere dell’umanità, in quanto fondamentali al mantenimento della biodiversità nei vari habitat naturali.
Figura 3: La seconda direttrice de Lo Zoo di Napoli, la dott.ssa Marie Claire Wenner, negli anni ’80, che passeggia per i viali del parco insieme a George Mottershead, fondatore dello zoo di Chester, personaggio di rilievo mondiale nel panorama dei giardini zoologici. Grazie a lei la struttura ha vissuto anni di splendore ed è diventato polo di ricerche scientifiche di grande fama in tutta Europa
Un giardino zoologico è quindi un luogo ricreativo, ma svolge anche un’importante funzione di conservazione e, soprattutto, di educazione ambientale: oltre alle varie attività proposte annualmente dalle strutture, spesso queste sono anche il primo approccio per le persone verso specie altrimenti difficili da incontrare in modo naturale.
Ad oggi i giardini zoologici sono una parte attiva dei programmi di conservazione e reintroduzione di diverse specie animali in natura, grazie soprattutto alla presenza di un network mondiale di cui fanno parte, tra altri, il WWF e la IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura)
Per ovvie ragioni si tratta di programmi difficili e di lunga durata, muovendosi su più generazioni di animali affinché i soggetti scelti per la reintroduzione siano adatti a sopravvivere in natura.
La conservazione delle specie in un giardino zoologico
I giardini zoologici svolgono un ruolo cruciale, quindi, nella conservazione delle specie e, grazie ad una rete di interscambio tra gli zoo europei e mondiali, è possibile lavorare su programmi di conservazione sempre più importanti e di successo. Tale rete è possibile grazie all’EAZA (European Association of Zoos and Aquaria) a livello europeo e alla WAZA (World Association of Zoos and Acquariums) a livello mondiale.
In particolare, l’Europa ha istituito i cosiddetti EEP (European Endangered species Programme), programmi europei creati per la salvaguardia delle specie minacciate di estinzione. Questi programmi gestiscono diversi animali presenti nei vari giardini del territorio europeo e a capo di ognuno di essi vi è un coordinatore di specie specializzato per la specie specifica di quel determinato programma.
Attualmente, salvo rare eccezioni, un giardino zoologico non può esistere se non è membro quanto meno dell’EAZA e se non rispetta regole molto rigide sul benessere animale per gli individui che ospita, pena la revoca della licenza.
Oltre al lavoro nella struttura zoologica (definito come conservazione ex-situ) i giardini zoologici si impegnano anche a fornire assistenza per la conservazione degli habitat naturali delle specie ospitate (definito come conservazione in-situ)
Nel tempo, grazie al lavoro dei giardini zoologici, ci sono stati tanti successi per quanto riguarda la conservazione delle specie. Alcuni programmi sono infatti già arrivati alla fase di reintroduzione in natura di alcuni individui nati in cattività, mentre altri sono ancora in corso e con grandi prospettive per il futuro.
Alcuni esempi di conservazione ad opera dei giardini zoologici
Una specie di grande interesse conservazionistico è il leopardo delle nevi (Panthera uncia), classificata nella lista rossa dell’IUCN come “vulnerabile”. Le cause principali del declino di questa specie sono da ritrovarsi nel bracconaggio e dall’abbattimento di esemplari da parte di allevatori: infatti, similmente a quanto avviene con i lupi in Europa, i leopardi predano occasionalmente anche il bestiame e gli animali domestici avvicinandosi ai villaggi a seguito della riduzione dell’habitat.
Oltre a tutto questo, va aggiunta un’ulteriore minaccia: il cambiamento climatico. Quest’ultimo infatti mette a rischio la sopravvivenza della specie avendo un grosso impatto sull’intero ecosistema delle montagne dell’Asia centrale, luogo in cui vive questo splendido animale.
In questo contesto i giardini zoologici rivestono un ruolo fondamentale nella conservazione di questo animale. Di fatti, attraverso vari progetti europei e numerosi enti come lo Snow Leopard Trust diversi giardini sono impegnati per la tutela di questo felino, anche grazie agli EEP.
Uno dei giardini zoologici italiani che sta contribuendo molto alla salvaguardia di questo animale è il Parco Natura Viva (VR) che ospita dal 2014 una meravigliosa coppia di leopardi.
Figura 4: Nudan e Samira, la coppia di leopardo delle nevi (Panthera uncia) ospite del Parco Natura Viva (VR)
Una menzione va anche a Lo Zoo di Napoli (NA), dove nel maggio del 2023 è nato un maschio di giaguaro (Panthera onca) melanico. Si tratta del primo cucciolo nato dall’unica coppia riproduttiva di giaguari presenti oggi in Italia.
Questa specie è a rischio di estinzione a causa della frammentazione dell’habitat in cui vive e delle uccisioni illegali, ma grazie al ruolo dei giardini zoologici e alla riproduzione in cattività si sta lavorando alla reintroduzione di questi animali in natura.
Figura 5: Victor, il cucciolo di giaguaro (Panthera onca) melanico nato nel 2023 allo Zoo di Napoli (2023)
Approfondimenti sul tema della biodiversità
– “Corallo, magico oro rosso” di Melissa Mariotti
– “L’importanza delle api per l’ecosistema” di Daniele Nicotera
– “Gatti: perché sono un pericolo” di Katia Berlingeri
Laureata alla triennale di Scienze Naturali e alla magistrale in Ecologia ed Etologia per la conservazione della natura, sono sempre stata incuriosita e ammaliata dalla natura in tutto e per tutto. Sono una persona poliedrica e dalle mille passioni, amo stare all’aria aperta, immersa nella natura, ma non disdegno un bel pomeriggio a giocare o a guardare film e serie tv. Il mio animale guida, che è anche ciò che mi ha spinto verso il mio percorso accademico, è il lupo, tanto studiato quanto misterioso, che continua tutt’ora ad incidere nell’immaginario collettivo. Al momento lavoro come operatore della didattica e come guida presso lo Zoo di Napoli con l’intento di far conoscere quanto più possibile la fauna e la flora mondiale a grandi e piccini e per me la divulgazione è il mezzo principale per mostrare alle persone ciò che di bello esiste al mondo e soprattutto per far capire come noi siamo parte dello stesso.