Ottobre 31, 2024

La vita su Marte

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Esiste la vita extraterrestre? E se così fosse quale impatto avrebbe sulla nostra specie? In questa nuova serie di articoli rivolgeremo il nostro sguardo alle stelle, cercando delle risposte nel vuoto siderale e fra i fuochi più antichi di sempre.

Il mito della possibile vita su Marte è sempre stato un mistero colossale, capace di suscitare inquietudini profonde e curiosità dirompenti. La mia generazione, cresciuta negli anni ’90, è stata temprata dalla presenza di questo dubbio amletico, ed effettivamente sono stati fatti dei piccoli passi avanti in merito, di cui però si parla poco se non in ambiti accademici.

Il presupposto fondante affinché la vita possa prosperare è la presenza di acqua, questo è noto. L’acqua era per Talete il principio primo da cui si dipanava ogni cosa vivente, e anche la tradizione esoterica l’ha annoverata per secoli come uno dei principi elementali che costituiscono l’universo; per non parlare dell’importanza biblica dell’acqua come strumento di consacrazione (battesimo) e di purificazione (distruzione della razza umana ma possibilità di ricostruirsi a partire da essa, vedi Noè).

La ragione scientifica per la quale l’acqua ha un’importanza unica deriva dal fatto che è il principale solvente cellulare e possiede delle caratteristiche uniche, senza le quali la vita, per come la conosciamo, non potrebbe stare in piedi. Le cellule stesse sono formate per la stragrande maggioranza di acqua. Inoltre svolge un ruolo essenziale per alcuni meccanismi biomolecolari che riguardano il movimento di elettroni e protoni, fondamentali per ricavare la nostra energia e garantire il corretto funzionamento dell’organismo. Ed è per questo che la ricerca della vita si sostanzia nella ricerca dell’acqua.

Prima di parlare di Marte, il pianeta che può senza dubbio condurci alle conclusioni più gustose, passiamo brevemente in rassegna altri casi interessanti.

Giove, il gigantesco pianeta gassoso, possiede 4 satelliti: Io, Europa, Ganimede e Callisto, scoperti da Galileo Galilei e dedicati a Cosimo II De’ Medici. Europa possiede una crosta congelata, dovuta alla sua distanza dal Sole (-170°C). Il polo sud di Europa, attratto dal campo magnetico di Giove, emette dei geyser di ossigeno e idrogeno che testimoniano incontrovertibilmente la presenza di un’oceano sotto il sottile strato di ghiaccio che avvolge la sua superficie. Gli studi spettroscopici e gravitazionali danno adito alla possibilità che all’interno di questo ambiente acquoso, simile a quello pozze primordiali terrestri, potrebbe svilupparsi la vita.

Forse non lo sapremo mai, perché qualsiasi cosa vi si annidi, qualsiasi irrequieto sprazzo di vita sarà parte di un mondo sommerso dal ghiaccio. Stesso discorso vale per Encelado, un satellite di Saturno, il quale emette geyser d’acqua, o criovulcani, a causa della forza gravitazionale che subisce dall’enorme pianeta. Encelado, Europa e la Terra sono gli unici pianeti del Sistema solare in cui avvengono emissioni criovulcaniche di acqua.

Chiusa la parentesi sui satelliti, possiamo focalizzarci sul più celebre pianeta rosso. Il nostro Marte presenta per il momento un’atmosfera ostile alla presenza umana, composta per oltre il 95% da anidride carbonica e solo per lo 0,13% da ossigeno. Tuttavia sulla sua superficie in passato vi fu dell’acqua allo stato liquido, e ciò è testimoniato dai segni di erosione liquida presenti sulla crosta, come pianure alluvionali e strutture simili a reti idrografiche terrestri. Inoltre sulla superficie marziana è presente ematite, un ossido di ferro che si forma in presenza di acqua. Nel 2018 il radar Marsis, costruito grazie alla collaborazione della NASA con l’ASI (Agenza Spaziale Italiana) e alcune Università italiane, ha trovato un grande lago sotterraneo di acqua salata sotto il polo sud marziano. Ricordiamo che le calotte polari di Marte, così come quelle terrestri, sono formate da uno strato di ghiaccio il quale, galleggiando, impedisce che lo strato sottostante subisca a sua volta il congelamento. Questo significa che, sotto una sconfinata patina ghiacciata si cela dell’acqua che potrebbe brulicare di vita.

Nel 2015 la sonda Mars Reconnaissance Orbiter ha individuato dei ruscelli di acqua salata che scorrono nei mesi estivi. L’analisi spettrografica ha rivelato che sono ricchi di sali idrati. Ulteriori studi effettuati sul cratere Gale hanno dimostrato la presenza di transizioni fra acqua allo stato liquido e allo stato gassoso: i perclorati presenti sul cratere infatti assorbono il vapore acqueo rilasciato di notte, formando delle piccole pozzanghere a 5cm di profondità sotto la sua superficie. Sulle argille dello stesso cratere sono stati trovati elementi come carbonio, idrogeno, ossigeno, zolfo, fosforo e altri, che sono gli elementi fondamentali per costruire la vita. Il grande annuncio è arrivato dalla NASA il 7 Giugno 2018: su Marte vi sono molecole organiche, e la variazione ciclica del metano nell’atmosfera è una prova quasi certa della possibilità del pianeta di aver ospitato la vita in un’epoca remotissima.

Negli ultimi 10 anni le ricerche astronomiche hanno svelato l’esistenza di diversi esopianeti relativamente simili alla terra per composizione, atmosfera e temperatura. Ad esempio nel 2015 è stato scoperto nel sistema di Alpha Centauri, il più vicino al Sole, un pianeta chiamato Proxima Centauri b, il quale secondo gli scienziati potrebbe essere adatto ad ospitare la vita, se non fosse per un’eruzione solare che ne ha probabilmente compromesso la facoltà; o TRAPPIST-1, uno straordinario sistema planetario situato a circa 40 anni luce di distanza da noi e formato da 7 esopianeti rocciosi molto simili alla Terra,  o ancora Kepler 252b, molto, molto più lontano e ricco di attività vulcanica. Tutto questo è altro ancora lo vedremo dettagliatamente nei prossimi articoli di questa rubrica.

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