L’efficienza energetica può salvarci?
5 min readIl costante ed inesorabile aumento delle emissioni di inquinanti e gas ad effetto serra si pone come una delle maggiori piaghe della società moderna. Si parla molto di cambiamento climatico e dell’enorme impatto ambientale dovuto all’operato umano. Si parla di come l’industrializzazione ed uno stile di vita sempre meno attento alla natura e all’ambiente ci stiano portando verso la catastrofe ambientale. Si parla di come i combustibili fossili e le plastiche da essere derivate risultino essere altamente inquinanti e di come il loro massiccio utilizzo nel corso degli anni abbia riversato nell’atmosfera terrestre tonnellate di gas nocivi per l’ecosistema. Si parla, infine, del poco tempo che ci rimane per cercare di invertire la rotta ed arginare, almeno in parte, i danni che tutti noi stiamo causando. In quest’ottica, l’efficienza energetica dei dispositivi di uso comune, e non, potrebbe apparire come un’ancora di salvezza o, per lo meno, un salvagente utile per tenerci a galla giusto il tempo necessario per trovare strategie risolutive migliori.
Essenzialmente, non si può fermare la crescita economica ed il miglioramento delle condizioni di vita, benché questi due fattori siano tra le cause principali dell’aumento di inquinanti atmosferici, e non solo. Basti pensare che, globalmente, il consumo di energia, e di conseguenza l’utilizzo dei combustibili fossili atti a produrla, è aumentato costantemente negli ultimi trent’anni. Questa tendenza al rialzo si deve principalmente alla solida crescita dell’economia globale e alla maggiore domanda di riscaldamento, raffreddamento ed illuminazione di alcune regioni. Il progresso dell’industrializzazione ed il miglioramento delle condizioni di vita nei paesi in via di sviluppo ed in molte regioni dell’Asia, principalmente in Cina – il più grande consumatore di energia al mondo dal 2009 – ed in Medio Oriente, hanno portato negli anni ad un aumento significativo dei consumi.
Ed in Europa come siamo messi?
La risposta è: forse un pochino meglio. Ma, dato che in questo caso vale il detto “tutto il mondo è paese”, il problema si configura tanto mondiale quanto europeo.
L’Unione Europea ha mostrato negli ultimi dieci anni un andamento dei consumi di energia opposto a quello globale grazie soprattutto alle migliori politiche intraprese per quanto riguarda la gestione e la produzione di energia, attuata anche mediante l’impiego di tecnologie all’avanguardia, in un’ottica di maggiore attenzione all’ambiente.
A livello globale, solo il Giappone ha mostrato una diminuzione dei consumi energetici superiore a quanto fatto dall’UE ed anche gli Stati Uniti hanno ridotto il loro consumo di energia primaria. Al contrario, la domanda di energia è aumentata in tutti gli altri grandi paesi e regioni industrializzate.
L’aumento globale della domanda e del consumo di energia, unito alla scarsa attuazione delle politiche di efficienza energetica e alle fonti energetiche rinnovabili ancora poco utilizzate su larga scala, sono dunque inesorabilmente legate a doppio filo all’aumento degli inquinanti atmosferici ed al conseguente allontanamento dagli obiettivi posti dall’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.
La domanda a questo punto sorge spontanea. Quali sono le possibili vie d’uscita da questo imbarazzante trend globale?
Per superare il gap venutosi a creare tra la crescente domanda di energia ed elettricità e l’ancora scarsa disponibilità di fonti energetiche rinnovabili e sostenibili risulta necessario migliorare le efficienze energetiche: per ora, la via più economica – e forse più immediata – per ridurre le emissioni e l’utilizzo di combustibili fossili, in attesa di un miglioramento delle tecnologie green di produzione energetica.
Efficienza energetica significa fornire lo stesso servizio o prodotto utilizzando meno energia. È uno dei modi più convenienti per ridurre le emissioni pericolose, aumentare la sicurezza energetica e portare benefici concreti con effetti immediati e tangibili sia nel breve che nel lungo periodo.
Con efficienza energetica non si intende unicamente il mero risparmio di energia attuabile, per esempio, spegnendo le luci di casa dove non servono, non lasciando tutto il giorno la TV accesa o mantenendo una temperatura non equatoriale in salotto durante il mese di gennaio. Bensì, mediante questa locuzione si vuole sottendere ad un utilizzo più razionale dell’energia in sé, evitando il più possibile gli sprechi e le dispersioni energetiche attraverso l’utilizzo di apparecchiature e tecnologie in grado di ottimizzarne i consumi.
A tal proposito, l’Europa ha fissato per il 2030 una serie di obbiettivi legati al miglioramento dell’efficienza energetica grazie ai quali si stima che gli stati membri potranno ridurre la propria dipendenza dalle importazioni di energia, stimolare l’economia locale, aumentare la propria competitività e creare nuovi posti di lavoro in ambito green. Il nuovo piano per la progettazione ecocompatibile contribuirà a migliorare l’economia circolare, dando più valore ad elementi quali la durabilità, l’affidabilità e la riciclabilità dei nuovi prodotti, degli elettrodomestici e delle merci.
L’utilizzo di dispositivi ad alta efficienza energetica produrrà, infine, anche un vantaggio a livello economico per il singolo cittadino, permettendo un significativo risparmio in bolletta all’utilizzatore finale.
Tornando per un attimo ai vantaggi ambientali che possono scaturire dall’uso razionale dell’energia, l’Unione Europea prevede che, grazie alle diverse misure intraprese, si arriverà ad un risparmio di circa 175 milioni di tonnellate di petrolio all’anno nella sola Europa, equivalenti al consumo energetico annuo dell’intera Italia! Non male, insomma.
Tirando le somme di quanto detto, utilizzare l’energia in modo più efficiente apporterà benefici su diversi fronti, riducendo gli impatti ambientali, le dipendenze ed i costi senza alterare la crescita economica.
A questo punto credo non siano necessarie ulteriori parole per descrivere tutti i vantaggi che il miglioramento dell’efficienza energetica potrà generare. In un mondo iperconnesso, dove ogni tematica è legata indissolubilmente alle altre, avere a disposizione un’arma così potente da riuscire a portare giovamento sia all’economia e sia, soprattutto, all’ambiente non può che essere accolta con la massima esultanza.
Laureata in Biotecnologie Industriali presso l’Università degli Studi di Torino, vedo ogni traguardo come punto di partenza per qualcosa di nuovo e stimolante. Sono convinta che nella vita non si debba mai smettere di imparare e di stupirsi per le piccole cose. Adoro, inoltre, la natura in ogni sua forma e colore e credo che l’uomo abbia la grande responsabilità di salvaguardare e proteggere il pianeta attraverso il progresso tecnologico ed il continuo miglioramento scientifico.
1 thought on “L’efficienza energetica può salvarci?”