Settembre 8, 2024

PER UN LONG LIFE LEARNING EUROPEO

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L'associazione per il Long Life Learning come guida in un mondo dal progresso tecnologico galoppante e per la rivalutazione del ruolo degli istituti tecnici

In un mondo in cui la totalità delle conoscenze umane raddoppia ogni dieci anni, è sempre più necessario fare affidamento su un Long Life Learning. In poche parole, diviene opportuno tratteggiare un confine più liquido tra il periodo della formazione scolastica e quello lavorativo.

A causa del ritmo galoppante con cui vengono sfornate nuove conoscenze ed applicazioni tecnologiche, le competenze dei lavoratori possono divenire obsolete entro un orizzonte di medio o breve termine. Questo vale per sia per l’ambito scientifico che per l’ambito umanistico. Un esempio banale è quello delle applicazioni informatiche. Sin dal loro impiego su larga scala, i supporti hardware si sono dematerializzati notevolmente, ed i software sono stati aggiornati costantemente. Gli effetti del progresso tecnologico potrebbero essere dirompenti in campi oggi impensabili, ad esempio quello giurisprudenziale. L’ampio ricorso a software di analisi ed interpretazione quali E-discover potrebbe rendere necessari soft skills ulteriori rispetto alla mera conoscenza della struttura e del contenuto delle fonti del diritto.

Il Long Life Learning conduce l’uomo verso il progresso materiale e spirituale

L’aspirazione dal Long Life Learning è quella di realizzare un progresso materiale e spirituale della nostra civiltà (traguardo da perseguire sancito nella nostra Costituzione) nel vero senso della parola.

Il Long Life Learning è utile per guidarci anche verso un consumo consapevole e per orientarci a stili di vita sostenibili per noi e per il pianeta.

La navigazione sul web è diventata pane quotidiano per noi, ed essa è esempio di come sia possibile sfruttare al meglio le potenzialità della Rete o, per contro, divenirne vittime incappando nei suoi lati oscuri. La navigazione sui motori di ricerca ci espone al rischio di consumare fake news, e quello che gridiamo oggi nelle piazza virtuali può essere ascoltato non solo oggi, ma anche in futuro.

Vin Ween, docente della University of Technology di Delf in Olanda, ha coniato il termine “Homo Zappies”, parola formata dalle parole “zapping” e “sapiens”.

L’apprendimento degli Zappies è molto diverso rispetto al tradizionale metodo sequenziale ed additivo delle informazioni. 

Abbiamo visto dunque come il Long Life Learning miri ad un progresso spirituale dell’uomo, aiutandoci a vivere consapevolmente senza farci travolgere e smarrirci per via dei possibili lati oscuri del progresso tecnologico.

Il Long Life Learning persegue anche il progresso materiale dell’uomo, perché le applicazioni tecnologiche, pur liberandoci da una discreta dose di fatica, richiedono un aggiornamento professionale e non continuo. 

L’intelligenza artificiale è entrata nelle nostre case, in cui sensori intelligenti e manuali di istruzioni sono sempre più presenti. Essa punta ed eliminare le mansioni lavorative caratterizzate da ripetitività. Sovviene allora una domanda: questo fenomeno riguarderà sempre più talune professioni intellettuali o le professioni del settore secondario svolte da operai o talvolta tecnici specializzati?

È difficile prevederlo con precisione. Stanno emergendo ed emergeranno nuove professioni oggi impensabili. Il Long Life Learning è accanto a noi per guidarci in questo passaggio epocale.

Il ruolo degli istituti tecnici, per un progresso materiale, nella nuova geografia del mercato del lavoro 

Gli esempi prima esposti, inerenti la navigazione sul Web, rivelano in buona parte come la formazione debba essere maggiormente improntata alla padronanza dei ferri del mestiere propri del metodo scientifico, e questo è altrettanto vero per le professioni del settore secondario e primario.

Ad oggi In Italia le imprese riscontrano una difficoltà di reperimento di risorse umane; il fenomeno coinvolge il 48% delle assunzioni programmate, fino a raggiungere quote comprese tra il 60% e il 70% per molte figure tecnico-ingegneristiche e per gli operai specializzati. Non affrontare oggi il problema significherebbe davvero perdere il treno per scongiurare la desertificazione industriale con gravi conseguenze nei distretti industriali del Nord Italia che, in stretta interconnessione con i distretti industriali tedeschi, costituiscono un’autentica locomotiva d’Europa. È necessario invertire la rotta nella decrescita di iscritti agli istituti tecnici rispetto ai licei, ancor più alla luce del calo demografico, anch’esso dalle potenziali conseguenze devastanti. Nel lasso di tempo compreso tra gli anni scolastici 1990/91 e 2007/08, in Italia, gli iscritti agli istituti tecnici sono passati dal 45% al 35% del totale delle iscrizioni alla scuola superiore. Nel frattempo, gli iscritti ai licei in Italia sono passati, sempre rispetto al dato globale riferito alla scuola superiore, dal 32% al 42%. Secondo l’associazione TreeLLLe non esiste altrove un liceo scientifico, come quello italiano, dove il 40% delle ore curricolari è di tipo letterario-umanistico e solo il 30% a carattere scientifico.  La rivalutazione del ruolo degli istituti tecnici, che consente di acquisire competenze immediatamente spendibili sul mercato del lavoro, potrebbe essere d’aiuto anche per contrastare il calo demografico.

Percorsi scolastici italiani e nel mondo a confronto

Carlo Cottarelli, direttore del Programma per l’Educazione nelle scienze economiche e sociali dell’Università Cattolica, ha recentemente proposto la creazione di una scuola superiore unica per tutti gli studenti, ispirandosi al sistema educativo americano. Negli Stati Uniti è previsto un nucleo di materie comuni, con la possibilità  di scegliere tra diversi indirizzi e materie facoltativi.

Senza dover attraversare l’Oceano Atlantico, in Europa abbiamo l’esempio delle Fachhochschulen. Sono le cosiddette “università di scienze applicate” – questo è il termine che si usa internazionalmente – che sono tipiche di Germania ma anche di Svizzera, Finlandia, Svezia e di altri paesi europei. Questi istituti prevedono una stretta collaborazione con le imprese e con le professioni e favoriscono un veloce inserimento nel lavoro.

In Germania esiste una rete di istituti specializzati (denominati Fraunhofer) che coprono i diversi settori di tecnologia applicata, dall’elettronica al trattamento dei materiali, dalla chimica ai processi di automazione, dalla biotecnologia ai risparmi energetici nell’edilizia. Quest’organizzazione costituisce uno degli elementi strutturali fondamentali della forza produttiva tedesca. 

Esistono una sessantina di istituti Fraunhofer e altri sette istituiti negli Stati Uniti. Il 21 dicembre 2009, anche nel nostro Paese è stata istituita la sede italiana dell’istituto; essa è attiva in diversi settori, con accento sulla digitalizzazione e sostenibilità industriale.

Il Long Life Learning per un autentico progresso spirituale

Sabino Cassese, ex giudice della Corte Costituzionale indica quali grandi “educatori”, ai fini di una cultura organizzativa diffusa, gli stabilimenti industriali e le caserme. 

Con il servizio militare ormai archiviato, il servizio civile in Europa potrebbe svilupparsi su esperienze di volontariato di lunga durata (già esiste l’ESC, il Corpo Europeo di Solidarietà) o, forse, su un servizio militare-civile abbinato a un reddito di cittadinanza europeo.

Quanto alla necessità di agevolare l’ingresso dei giovani negli stabilimenti industriali, Il Quaderno 8/2 del Gennaio 2009 pubblicato dall’Associazione TreLLLe, di cui si raccomanda un’attenta lettura, individua la strada da percorrere in un quadro di maggiore autonomia organizzativa e finanziaria delle scuole secondarie, con più stretti rapporti con il mondo delle imprese, relazioni che purtroppo, col tempo, si sono perse.

TreeLLLe è un vero e proprio “think tank” che – attraverso un’attività di ricerca, di analisi e di diffusione degli elaborati – offre un servizio all’opinione pubblica, alle forze sociali, alle istituzioni educative e ai decisori pubblici, a livello nazionale e locale. Inoltre, anche attraverso esperti internazionali, TreeLLLe si impegna a svolgere un’attenta azione di monitoraggio sui sistemi educativi e sulle esperienze innovative di altri paesi. L’associazione TreeLLLe, per una società dell’apprendimento permanente (Long Life Learning), fondata nel 2001, è un’associazione non profit, rigidamente apartitica e non governativa.

PER SAPERNE DI PIU

http://www.treellle.org/

http://www.treellle.org/listruzione-tecnica2

https://www.orizzontescuola.it/la-proposta-di-carlo-cottarelli-sistema-di-istruzione-liceale-uguale-a-quello-americano-dellhigh-school-materie-opzionali-per-percorso-di-studi-personalizzato/

https://lespresso.it/c/opinioni/2023/11/27/lancio-una-provocazione-creiamo-una-scuola-superiore-unica/46604

https://www.ilsole24ore.com/art/le-imprese-cercano-531mila-lavoratori-ma-48percento-non-si-trova-AFzZVpj

https://win.gildavenezia.it/docs/Archivio/2015/genn2015/segreto_tedesco.htm

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