Piccoli Mostri – Breve compendio sugli insetti domestici
5 min readSicuramente vi sarà capitato di parlare con qualcuno che, leggendo qualche articolo sensazionalistico sugli insetti, accusa un malcapitato esserino volante e/o strisciante di qualunque crimine, dalle piaghe d’Egitto in poi. Ma sono veramente così pericolosi? Analizziamoli insieme.
Punge?
ZANZARE:
In Italia ne esistono svariate specie. La puntura di questi insetti di solito si risolve con qualche giorno di prurito, ma può trasmettere diverse malattie a seconda della specie.
Culex pipiens (Linnaeus, 1758) è la zanzara comune, di solito punge all’alba e al tramonto. É la specie più diffusa in Europa con una puntura generalmente poco fastidiosa, ma vettore di diversi virus, tra cui il famigerato West Nile.
Aedes albopictus (Skuse, 1894), la cosiddetta zanzara tigre riconoscibile per le abitudini diurne e la colorazione palesemente nera a righe bianche. É la specie più presente negli ambienti urbani e per questo decisamente molesta; anch’essa è coinvolta nella circolazione del virus West Nile, ma con meno casi. Originaria di aree tropicali e subtropicali si è adattata con successo anche ai più freddi climi europei.
Aedes aegypti, (Linnaeus, 1762) se ne è molto parlato la scorsa estate in associazione a malattie come la febbre gialla. Zanzara tipica delle aree antropizzate, fortunatamente non riesce a resistere agli inverni europei, viene rilevata saltuariamente durante il periodo estivo.
Tipula sp. Molti ritengono siano zanzare giganti pronte a pungere le persone sottraendo loro ettolitri di sangue e provocando pomfi tremendi…in realtà le tipule NON PUNGONO!
API E VESPE:
Come distinguere a prima vista un’ape da una vespa? Non è difficile, è sufficiente osservare alcune caratteristiche: le api sono solitamente pelose, per trattenere il polline, mentre le vespe appaiono glabre, con colori più accesi e disegni più netti. Le vespe sono solitamente più lunghe delle api e manifestano un’evidente strozzatura tra il torace e l’addome.
Apis mellifera (Linnaeus,1758) si nutre esclusivamente di nettare. É dotata di un aculeo (pungiglione) coperto da piccoli dentelli rivolti all’indietro, che dopo la puntura restano ancorati all’epidermide dell’animale. Quando l’ape tenterà di allontanarsi il pungiglione resterà incastrato e le strapperà (purtroppo) una parte degli organi interni, determinando la morte dell’animale. Questo è il motivo per cui le api pungono molto raramente e solo se disturbate.
Vespula vulgaris, (Linneus, 1758) e Vespula germanica (Fabricius, 1793), queste specie di insetti sono difficili da distinguere a prima vista e hanno caratteristiche simili. Entrambe prediligono habitat fortemente antropizzati, sono carnivore (non esclusive) e spesso si trovano in prossimità di banchi alimentari perché attratte dal cibo. La puntura è dolorosa e provoca un rigonfiamento che può durare diversi giorni, il pungiglione è liscio, perciò una singola vespa può pungere ripetutamente.
Eumenes sp. Sono le cosiddette vespe vasaie, che creano nidi di fango nei cassonetti delle tapparelle o agli ingressi delle case. Pungono molto raramente e il loro veleno è generalmente ben tollerato.
Vespa Crabro (Linnaeus, 1761), conosciuto come calabrone, è il più grande vespide europeo. Per lo più carnivoro, si ciba di altri insetti, ma anche di miele e fluidi zuccherini. A differenza di quanto si crede, non è particolarmente aggressivo nei confronti dell’uomo, ad eccezione di quando questo ne contende (involontariamente) il cibo o si avvicina al nido. Le femmine sono dotate di pungiglione (liscio) e, al momento della puntura, possono liberare feromoni che attirano altri calabroni, provocando un attacco di gruppo nei confronti del malcapitato. La dolorosa punture si risolve nell’arco di giorni, ma può essere pericolosa per i soggetti allergici o in caso di punture multiple.
Vespa mandarinia (Smith, 1852), è il calabrone gigante asiatico, NON È PRESENTE IN ITALIA a dispetto di quanto vogliono farvi credere certi allarmisti.
CIMICI:
Palomena prasina (Linnaeus,1761), è la tipica cimice verde e NON PUNGE. Diffusa in tutta Europa, si ripara nelle case per sopravvivere al freddo. Risulta dannosa per le colture in quanto dotata di un apparato boccale pungente/succhiante utilizzato per nutrirsi della frutta matura.
Halyomorpha halys (Stal, 1855), è l’ormai nota cimice asiatica. Risulta molto dannosa per le colture, ma come la precedente, non è in grado di pungere l’uomo.
Contamina il cibo?
MOSCHE:
Musca domestica (Linnaeus, 1758), le mosche non pungono, la loro bocca somiglia ad una ventosa; usano la saliva per degradare in cibo di cui intendono nutrirsi e poi lo “bevono”. Mentre mangia la mosca deposita anche le proprie feci e risulta quindi essere vettore di numerose malattie soprattutto dove l’igiene è ridotta, è importante perciò proteggere gli alimenti crudi dal contatto con questi animali.
Calliphora vomitoria (Linnaeus, 1758), è il moscone azzurro della carne. Si tratta di una specie dal comportamento simile a quello della mosca domestica. Le sue larve si riproducono facilmente su carne cruda o cotta, perciò è importante non consumare carne su cui sia stato posato questo animale.
Drosophila/Sophophora melanogaster (la nomenclatura di questo animaletto è ancora oggetto di discussione). Si tratta del moscerino della frutta, che compare in casa quando la frutta inizia a essere troppo matura. Non risulta contaminante o dannosa per l’uomo…ma vi sconsiglio comunque di nutrirvi di frutta andata a male.
Morde?
Formicidae (Latreille 1809): tratterò questi animaletti solo in base alla famiglia, dato che esistono circa 15000 specie di formiche diverse. Tutte le formiche sono dotate di un apparato boccale masticatore e la loro alimentazione è basata principalmente su fluidi zuccherini, rifiuti domestici, cibo o escrementi di animali domestici. In genere non mordono, ma i loro escrementi possono essere vettore di malattie come la salmonella.
Una delle specie più comuni è la Tetramorium caespitum (Linnaeus, 1758) o formica dei pavimenti. Realizza il nido lungo percorsi pavimentati, marciapiedi e battiscopa.
Lepisma saccharina (Linnaeus 1758), è il tipico “pesciolino d’argento” che si trova comunemente nelle case. Raggiunge circa 1 cm di lunghezza e il corpo è ricoperto di piccole scaglie metalliche, che gli conferiscono il tipico colore argentato. Si nutre di residui di cibo, tappezzeria e pelle. Non è in grado di mordere, ma può rovinare vestiario, libri e scorte alimentari in caso di raggruppamenti numerosi.
Insomma, di solito ci preoccupiamo degli insetti per i motivi sbagliati, dato che le informazioni che riceviamo sono spesso fuorvianti. Ovviamente gli insetti non sono gli unici animali “brutti” che ci troviamo in casa, non temete, presto tratteremo anche gli altri!
Per approfondire:
Heiko Bellmann, Che insetto è questo?, Ricca Editore, Roma, 2016, traduzione a cura di Melani Traini
https://www.antweb.org/advancedSearch.do
http://www.izs.it/vet_italiana/2017/53_2/97.htm
http://www.epicentro.iss.it/problemi/zanzara/mappeEcdc.asp
Laureata in Scienze Naturali, mi sto specializzando in Didattica e Comunicazione delle Scienze. Pratico e insegno Arti Marziali sino-vietnamite e lavoro come educatrice scientifica per bambini e ragazzi. Mi piacciono i libri di fiabe e leggende per gli insegnamenti che trasmettono e perché hanno il grande potere di stimolare la curiosità.
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