Novembre 17, 2024

Plogging – esercizio per il corpo e per l’ambiente

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Grazie ai social media il “plogging” - raccolta di rifiuti mentre si svolge attività fisica - ha preso sempre più piede e sta migliorando sia la nostra mente che il nostro corpo ad essere più sani e questo porta il nostro pianeta ad essere più pulito.

Plogging – forse vi è capitato di sentir parlare di questo fenomeno. Quello che è chiamato “plogging” è nato in Svezia nel 2016 e, dal 2018, ha fatto il giro del mondo. La parola “plogging” deriva dal verbo svedese “plogga” che è formato dall’unione di due verbi “att plocka upp” (“raccogliere”) e “att jogga” ossia fare jogging. L’idea è nata da Erik Ahlström che ha lanciato questo nuovo trend su Instagram, incitando la gente a raccogliere i rifiuti durante le proprie uscite per correre. Infatti, il plogging non è altro che il connubio tra attività fisica e cura dell’ambiente. Come è stato specificato anche dal fondatore del movimento stesso, con attività fisica non si intende solo la mera corsa – nonostante la parola derivi da un termine relativo al jogging – ma copre ogni possibile forma di attività che porti il nostro corpo a muoversi. 

Inoltre, Ahlström ha anche creato un website nel quale è possibile informarsi riguardo questa attività, consultare un calendario con i prossimi eventi ai quali è possibile prendere parte ed informarsi riguardo ai danni che i rifiuti provocano al nostro pianeta. 

Sulla pagina web del movimento sono presenti anche cinque motivazioni per le quali iniziare a praticare questa forma di sport. Il primo punto riguarda l’importanza di essere in buona salute e fa leva su come l’attività fisica aiuti il nostro corpo e la nostra mente al tempo stesso. Al secondo posto si porta attenzione alla problematica della plastica nei mari e oceani e di come, attraverso il plogging, si possa aiutare a diminuire la quantità di plastica nelle nostre acque. Come terza motivazione troviamo la salvaguardia delle specie selvatiche che, spesso, si trovano ad ingerire plastica confondendola per cibo o ferendosi a causa dei rifiuti presenti in quella che per loro è casa. Poi, troviamo il risparmio dei costi sociali derivato da una maggiore attenzione da parte dei cittadini alla tematica e una conseguente diminuzione di soldi pubblici nella pulizia del territorio. Per finire, menziona la “teoria delle finestre rotte” secondo la quale il degrado dell’ambiente in cui si vive porterebbe a comportamenti anti sociali e, di conseguenza, un ambiente più sano e pulito creerebbe una società migliore. 

Grazie alla sempre più grande risonanza che i movimenti per l’ambiente stanno ricevendo negli ultimi anni, questa iniziativa è stata positivamente accolta anche in altre nazioni, le quali si sono unite alla causa ambientale. Tra gli esempi più eclatanti troviamo, negli USA, un’organizzazione chiamata “Keep America Beautiful” che ha iniziato a promuovere il plogging come forma di aiuto utilizzata dai propri membri per combattere la pratica di lasciare rifiuti nell’ambiente. Inoltre, alcuni marchi di articoli sportivi come Salomon hanno abbracciato la causa sponsorizzando il plogging nei loro siti e nella vendita dei loro prodotti. 

Essendo un movimento nato sui social anche nei social stessi continua la sua esistenza. Se si vuole prendere parte a questo cambiamento sociale e, magari, farlo conoscere a più persone si possono condividere contenuti riguardo il plogging apportando i diversi hashtag che vengono usati dalla community ai propri contenuti condivisi sulla piattaforma. Tra i quali possono essere menzionati #plogga #ploggatuesday o semplicemente #plogga con, in aggiunta, il nome della località dove si sta svolgendo la propria attività fisica, aiutando l’ambiente. 

Attraverso il plogging, Ahlström vorrebbe che gli individui sviluppassero una sorta di riflesso spontaneo. Il suo desiderio è che, sempre più persone, nel vedere un qualsivoglia tipo di rifiuto sul terreno, si chinassero per raccoglierlo come prima reazione. Uno dei benefici di questo movimento è, senz’altro, lo scopo educativo che implicitamente porta con sé: educazione alla salute, all’ambiente e alla convivenza sia con la natura, ma anche con gli altri. 

Check-list per iniziare a fare plogging:

  • Scarpe da ginnastica; 
  • Guanti – per proteggersi dai rifiuti;
  • Borse – per la raccolta dei rifiuti.

Curiosità:

  • La parola “plogga” è stata inserita nel dizionario inglese;
  • Se si continua ad inquinare l’ambiente ci saranno più rifiuti che pesci nel 2025 (fonte: nooa.gov);
  • Il tempo necessario per una bottiglietta di plastica di decomporsi è di più o meno 450 anni (fonte: nooa.gov).

Fonti e siti utili: 

-NOOA: https://www.noaa.gov/ – ultima consultazione 19/05/2021;
-Keep America Beautiful: https://kab.org/;
-Plogging: https://www.plogga.se/ –  @plogga;
-Salomon e Plogga: https://www.salomon.com/it-it/blog/plogga-the-greenest-way-run;
-”Teoria delle finestre rotte”: Wilson, J. Q. & Kelling, G. L. (1982). The police and neighborhood safety: Broken windows. The Atlantic Monthly, March, 29-38.

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