La Profezia che si auto-avvera
4 min readLa “profezia che si auto-avvera”, definita anche come “profezia che si auto-adempie”, “profezia che si auto-determina” o “profezia che si auto-realizza”, è una previsione di qualsiasi tipologia che trova la propria realizzazione per il semplice fatto di essere stata enunciata e/o emessa.
Questa affascinante teoria è stata sviluppata, in una prima forma (che potremmo definire “grezza”), dal sociologo americano William Thomas nel 1928, che le aveva conferito il nome di “Teoria di Thomas”.
Tuttavia, la versione più recente e maggiormente accettata è stata riformulata da un altro sociologo americano, Robert K. Merton, nel 1948, che per meglio spiegare la suddetta teoria ha proposto il famoso esempio della “Banca che sta fallendo”.
Merton ha immaginato la presenza di un’ipotetica banca di un ipotetico paese (in tale scenario, questa risulta essere l’unica presente), che possiede solide basi finanziarie, un discreto andamento economico, una cospicua riserva di denaro, e che non mostra segni di squilibri o crisi di alcun genere. Un istituto di credito che, in poche parole, ha un andamento piuttosto fiorente.
Ciononostante, per una ragione o per un’altra, un numero considerevole di persone si è convinto che la banca sia, in realtà, sull’orlo del fallimento, e che i soldi ivi contenuti siano oramai esigui. La crescita di tale convinzione, ha affermato il sociologo, risulta direttamente proporzionale alla grandezza del gruppo che condivide la suddetta idea. Maggiore sarà il numero di tale persone, maggiore risulterà la loro convinzione.
Tutti coloro che sono clienti della banca, a un certo punto, si vedranno costretti a optare per l’unica scelta possibile che possa salvare i loro risparmi: ritirare la maggior quantità di denaro dal proprio conto. Di seguito, un numero sempre maggiore di clienti emulerà il comportamento degli altri.
Appare chiaro che nemmeno la banca più fiorente della Terra abbia la possibilità di disporre immediatamente di tutti i liquidi depositati dai risparmiatori, e che nessun istituto di credito possa sopravvivere alla richiesta di chiusura di tutti i conti. Perciò, il risultato della convinzione iniziale, che non possedeva alcun tipo di fondamento, sarà proprio la convinzione stessa: il fallimento della banca.
Dal funzionamento della profezia che si auto-avvera, successivamente, sono state sviluppate numerose e differenti teorie, che hanno dimostrato la presenza di un comportamento piuttosto simile in numerosi campi sociali e psicologici. Senza dubbio, le più importanti sono: l’effetto Pigmalione; l’effetto aspettativa; l’effetto placebo; e l’effetto di Hawthorne.
Il primo, che viene anche identificato come “effetto Rosenthal”, si verifica quando la credenza che un bambino sia meno dotato rispetto ai propri compagni porta gli insegnati ad assumere un comportamento differente nei suoi confronti, anche a livello inconscio. Il bambino tende a interiorizzare tale pregiudizio, comportandosi di conseguenza. Il ragazzo “lento” diventerà “lento” proprio per essere stato ritenuto tale.
L’effetto aspettativa, invece, si concretizza quando la convinzione di ciò che dovrebbe risultare da una determinata analisi porta il ricercatore a falsare, non interpretare correttamente, fin anche a modificare i dati di un esperimento. Ovviamente, tale effetto invalida qualsiasi tipologia di ricerca.
L’effetto placebo si realizza quando un paziente trova giovamento per la propria condizione dopo aver assunto un farmaco, una sostanza, o l’essere stato sottoposto a una terapia, che, però, è completamente priva di alcun principio attivo. La convinzione e la fiducia che il soggetto ripone nei farmaci a lui somministrati riescono a “persuadere” l’organismo dei loro effetti benefici, che, effettivamente, si presentano.
Infine, l’effetto Hawthorne si verifica quando la presenza di uno o più osservatori provoca un insieme di variazioni di un determinato comportamento e/o fenomeno. Ovvero, per la sola presenza di osservatori esterni si può assistere a un miglioramento o un peggioramento di una specifica situazione comportamentale e/o produttiva, che però non viene cristallizzata nel tempo, ma risulta estremamente relativa.
Per saperne di più:
R. K. Merton, La profezia che si auto-avvera, in Teoria e Struttura Sociale, II, Il Mulino, Bologna 1971.
R. Rosenthal & Lenore Jacobson, Pygmalion in the classroom, Expanded edition, Irvington, New York 1992
G. R. Capuano, Oracoli quotidiani. Cos’è e come funziona la profezia che si auto-avvera, ESI, Napoli 2003.
R. Rosenthal, Experimenter effects in behavioral research, Appleton, New York 1966.
G. Dorbilla, Placebo e dintorni. Breve viaggio tra realtà e illusione, Pensiero Scientifico editore, Roma 2004.
M. Foucault, Il potere psichiatrico. Corso al Collège de France (1973-1974), Feltrinelli, Milano 2010.
H. A. Landsberger, Hawthorne Revisited, Ithaca, New York 1958.
Sono un giovane sociologo determinato, motivato e appassionato. Possiedo una Laurea Triennale in Scienze Politiche, una Laurea Magistrale Biennale in Sociologia e Ricerca Sociale e sono attualmente iscritto all’Associazione Sociologi Italiani. Mi occupo principalmente di ricerca e analisi sociale, consulenza e scrittura. Sono madrelingua italiano, parlo inglese a un discreto livello, e comprendo anche lo spagnolo e il francese. I miei passatempi preferiti sono la lettura e il kendo.