Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Marzo 24, 2025

“SENTO DUNQUE SONO”: l’affascinante mondo delle emozioni

3 min read
Le emozioni ci permettono di comunicare e conoscere l'ambiente circostante. Sono il motore della vita ed il mezzo tramite il quale prendiamo le decisioni.

“C’è più ragione nel tuo corpo che nella tua migliore sapienza”, così argomentava Friedrich Nietzsche!

Negli anni novanta del secolo scorso il neurologo delle emozioni Antonio Damasio, ha riaffermato l’importanza del sentire corporeo nel suo libro “L’errore di Cartesio”. Il filosofo francese René Descartes (Cartesio) aveva in precedenza considerato il corpo (la regolazione biologica) e la mente (i processi razionali) come entità separate; esprimendo la superiorità del pensiero con la sua formula ” cogito ergo sum” (penso dunque sono).

Prima di pensare, secondo Damasio, noi semplicemente siamo ed esistiamo attraverso il rapporto indissolubile del corpo con la mente: sento dunque sono.

La parola emozione deriva dal latino emovère che significa (ex= fuori + movere = muovere) intesa come movimento, agitazione che parte dal corpo e si dirige all’esterno. Il corpo è il substrato tramite il quale il cervello costruisce immagini e le elabora sotto forma di pensiero; esso permette la costruzione del mondo interno e della soggettività.

Charles Darwin con la sua prospettiva evoluzionistica aveva evidenziato la funzione adattiva delle emozioni, come risposta alle emergenze ambientali. Inoltre l’espressione facciale delle stesse era fondamentale per la sopravvivenza e la comunicazione con i membri del proprio gruppo di appartenenza.

Secondo Darwin alcune espressioni facciali emozionali sono innate e possono apparire in forma simile anche in molti animali ed in razze umane diverse. Ulteriori studi hanno poi evidenziato la loro presenza in bambini molto piccoli o che mostravano problemi di cecità.

Lo psicologo Paul Ekman ha approfondito la teoria biologica-innatista delle emozioni, scoprendo che le espressioni di rabbia, disgusto, felicità, tristezza, paura e sorpresa (emozioni base) sono identiche sia negli indigeni della Nuova Guinea, che nelle culture occidentali moderne. Inoltre anche le regole di esibizione culturalmente apprese, le “display rules”, secondo Ekman hanno un ruolo importante nell’espressioni emotive, in quanto prescrivono il modo di manifestarle in base al contesto sociale: intensificandole, attenuandole, inibendole o mascherandole.

Quando parliamo di esperienze emozionali ci riferiamo ad un processo multicomponenziale che implica: la componente cognitiva che consente di valutare lo stimolo; quella fisiologica che predispone l’organismo ad affrontare la situazione; la componente espressiva che concerne la modulazione dell’esibizione esterna dei vissuti provocati e la parte comportamentale, cioè l’agire concreto, in relazione anche alle motivazioni.

Damasio ha inoltre evidenziato l’importanza delle emozioni nelle capacità di decision making, studiando particolari casi di lesioni alla corteccia prefrontale ventromediale (implicata nei processi emotivi-decisionali). L’incapacità di sentire le proprie emozioni può determinare la perdita dell’abilità di fare programmi a lungo termine e di comprendere ciò che è davvero vantaggioso.

Le emozioni inoltre funzionano da “marcatore somatico”: quando pensiamo ad esempio ad un esito negativo legato ad un’opzione di scelta, possiamo percepire un “peso alla bocca dello stomaco”, che riguarda quindi il corpo (somatico) e nello stesso tempo questo stato “contrassegna” un’immagine di successo o insuccesso, fungendo dunque da marcatore. I marcatori vengono acquisiti attraverso l’esperienza con un processo di apprendimento continuo.

Le emozioni si suddividono in primarie (di base) esperite per mezzo del sistema limbico; quelle secondarie (complesse) che si determino per mezzo della socializzazione (come vergogna, colpa, speranza, gratitudine) che coinvolgono le cortecce prefrontali e somatosensitive.

Le esperienze emozionali sono infine alla base dei sentimenti, i quali sono definiti da Damasio come l’esperienza di tali cambiamenti corporei in giustapposizione alle immagini mentali che hanno creato quello stato. I sentimenti in definitiva ci consentono di «porre mente al corpo», di avere la consapevolezza del nostro stato muscoloscheletrico e viscerale.

Carl Gustav Jung diceva : senza emozione è impossibile trasformare le tenebre in luce e l’apatia in movimento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Copyright © All rights reserved. | Newsphere by AF themes.