Squid Game: Teorie e Misteri irrisolti
6 min readSquid Game non ha bisogno di presentazioni. Con ogni probabilità conoscete già quest’opera, o ne avete almeno sentito parlare: si tratta, infatti, della serie più vista dell’intera esistenza di Netflix. Ancora una volta i sudcoreani, maestri prolificissimi di cinema, tornano alla ribalta con una storia avvincente e drammatica, che tiene gli spettatori incollati davanti agli schermi per sapere come finirà.
SQUID GAME: LA TRAMA
Il protagonista della storia, Seong Gi-hun, è un uomo molto sfortunato e povero. Dopo aver perso il lavoro la sua vita è sprofondata in un irreparabile declino, che lo ha portato a dover lottare costantemente (e spesso senza successo) per riscattarsi. Le difficoltà economiche lo hanno spinto ad indebitarsi con creditori molto violenti, i quali minacciano di prendere i suoi organi interni qualora non dovesse riuscire a saldare i suoi debiti. La natura effimera del denaro che ricava fomenta la delusione che nutrono per lui la madre e l’ex moglie, la quale si è rifatta una vita con un altro uomo, ben più facoltoso e socialmente inserito rispetto a lui. I due sono in procinto di trasferirsi in America, portando con sé la figlia concepita con Gi-Hun e che rappresenta per lui, come si può intuire, un tesoro immacolato non ancora corrotto dai mali del mondo e che, seppur con alti e bassi, gli vuole ancora genuinamente bene.
A seguito di un incontro nella fermata della metropolitana, Gi-Hun apprenderà dell’esistenza di un’organizzazione che consente a persone con un estremo bisogno di soldi di inserirsi in un circuito di giochi mortali. Il prezzo per la sopravvivenza è una cifra in denaro da capogiro, che aumenta man mano che i giocatori vengono eliminati, come se ogni vita fosse quantificata da un numero. Inizia così una mattanza spietata, consacrata a lacrime, disperazione, drammaticità e intrighi sui quali troneggia un mistero impenetrabile. La sede dei giochi, infatti, è un’isola sperduta in mezzo al mare. Il percorso per raggiungerla è noto soltanto all’organizzazione, i cui adepti sono delle figure vestite di rosso, che indossano un’enigmatica maschera e ai quali è interdetto mostrare la propria identità, pena la morte.
Ogni personaggio porta all’interno del gioco la propria personalità, che si coniuga o collide con quella altrui, ma tutti insieme devono affrontare un percorso comune, che rivelerà il loro senso dell’etica. Questo spetta al protagonista di Squid Game, con la sua bonaria ingenuità, ma deve farlo anche il suo amico d’infanzia, lucido e razionale, così come la sorte coinvolge nei suoi folli scherzi anche la ragazza che affronta il mondo con distacco asettico in virtù di quello che ha subìto, la donna esuberante e inaffidabile, il fuorilegge tracotante e prevaricatore, e via discorrendo. Ogni cosa viene trascinata in un tripudio di tensione violenta e asfissiante, che cresce insieme al panico man mano che i giocatori perdono la vita. Per vincere occorrono capacità di problem solving, rapidità, accortezza di riflessi e, in alcuni casi, solo fortuna.
SPOILER ALERT!!
Da questo momento in avanti presenterò un’analisi più approfondita dei fatti, che implica la rivelazione di alcuni elementi fondamentali attorno a cui ruota tutta la storia. Se non avete ancora concluso la serie, allora vi invito a non continuare la lettura perché contiene spoiler sugli episodi e sul finale.
TEORIE SU SQUID GAME
Attorno a Squid Game sono state costruite molte teorie e sono state fatte tante speculazioni dai fan. Partiamo da un dato di fatto che viene rivelato soltanto alla fine della serie. Il vecchio Oh Il-Nam è il fondatore dell’organizzazione. Ha creato tutto perché annoiato mortalmente dal fatto di possedere un’enorme quantità di denaro. Per tanti anni ha assistito ai giochi, divertendosi nel guardare cosa sono disposte a fare le persone per sopravvivere quando sono spinte all’estremo. Ma adesso che è afflitto da un tumore al cervello, che presto lo ucciderà, ha deciso di partecipare egli stesso ai giochi per inebriarsi di adrenalina e divertirsi per un’ultima volta.
Una volta terminati i giochi, che vedono Gi-Hun come unico sopravvissuto e destinatario del montepremi, Oh Il-Nam, sul letto di morte, convoca Gi-Hun e decide di giocare con lui a un ultimo gioco. Osserva un uomo ai margini della società in mezzo alla strada, chiaramente ubriaco, e scommette con Gi-Hun che nessuno si preoccuperà di aiutarlo, perché la natura umana è essenzialmente egoista e indifferente alle tragedie altrui, come gli Squid Game hanno chiaramente dimostrato. Gi-Hun vuole ancora sperare nell’umanità e scommette che non verrà ignorato, e allo scoccare della mezzanotte un poliziotto si ferma per aiutare l’uomo, non visto però da Oh Il-Nam, che ha spirato senza avere modo di rivalutare i suoi biechi giudizi.
Gli Squid Game sono una celebrazione della giovinezza del vecchio. I giochi presentati sono in larga parte gli stessi che Oh Il-Nam faceva da piccolo. Nel gioco delle biglie viene addirittura ricostruito il quartiere in cui viveva e la sua vecchia abitazione, dove viene fatto credere che sarà ucciso. Sul muro, esposto all’esterno, è possibile notare un piccolo quadretto nel quale sono rappresentati i simboli di Squid Game, ossia un triangolo, un quadrato, e un cerchio.
Un altro indizio in merito al suo ruolo trapela nell’episodio in cui i personaggi giocano a 1, 2, 3 stella. Nel corso della puntata, infatti, vengono mostrati alcuni frame della visuale da parte della bambola. Facendo molta attenzione, si evince che il vecchio è l’unica persona a non essere colorata di un verde intenso, ragion per cui probabilmente non può essere in ogni caso colpito a morte.
Durante la rissa notturna, si diffonde isteria a profusione e si scatena il panico più totale. I giocatori urlano e chiedono disperatamente aiuto alle autorità. Alcuni muoiono a ridosso della porta, macchiandola di sangue. Frontman rimane impassibile e lascia che ogni cosa compia il suo corso, fino a quando le urla lamentose del vecchio non lo inducono a interrompere immediatamente la rissa, mandando i suoi uomini a fare irruzione nella stanza.
E c’è addirittura chi sostiene che il vecchio possa essere il padre del giocatore. Entrambi, infatti, sono stati assegnati a numeri decisivi: Gi-Hun all’ultimo, Oh Il-Nam al primo. Una mattina, mentre viene consegnata loro la colazione, si scopre che Gi-Hun è allergico al lattosio, e sostiene che suo padre da piccolo lo picchiava per questo. Oh Il-Nam ribatte che anche lui picchiava suo figlio.
CHI SONO I VIP?
Un’altra interpretazione molto intrigante riguarda i VIP, dei personaggi mascherati che compaiono soltanto a fine stagione per assistere al gioco finale. Non sono state date troppe spiegazioni a riguardo, quello che è certo è che si tratta di individui estremamente ricchi, forse degli ex vincitori dello stesso gioco; tuttavia, sappiamo che uno di loro è un uomo anziano, questo lascia presupporre che potrebbero essere dei capi di Stato o dei fondatori di grandi multinazionali. La maschera costituisce da sempre un elemento affascinante nella cultura occidentale. In alcune tombe etrusche è frequente trovare delle illustrazioni di uno strano demone con una maschera, Phersu. Questa parola indicava la maschera, e da qui (e dal latino) deriva la parola “persona”. Non sappiamo chi siano i vips, ma sappiamo che non partecipano ai giochi e si divertono a guardarli. L’atto che compiono, all’apparenza così deprecabile, non è troppo diverso da ciò che facciamo noi guardando la serie, intrattenendoci attraverso il sangue altrui. Potrebbero quindi essere un riferimento agli spettatori.
Squid Game non è propriamente una serie originale. La mortalità associata a 1, 2, 3 stella è presente anche in As the Gods will, un film d’azione giapponese diretto da Takeshi Miike, durante il quale una bambola Daruma prende il posto del professore di una scuola e costringe gli studenti a sottoporsi al gioco mortale. La figura di un personaggio che, in uno stadio terminale della propria esistenza, decide di inserire degli esseri umani in un circuito cruento è riscontrabile anche nella saga di Saw. Infine, è possibile scorgere dei riferimenti anche con un’altra serie Netflix, La casa di carta. Ciò nonostante, Squid Game è riuscita a catturare milioni di persone, intrattenerle, affascinarle, emozionarle. Ma qual è la verità dietro i giochi? E che cosa farà Seong Gi-hun -con il suo nuovo e fiammeggiante taglio di capelli- adesso che tornerà indietro? Questo e tanto altro, forse, lo scopriremo nella seconda stagione.
Studio biotecnologie mediche. Sono un appassionato di scienze e filosofia e amo l’arte in tutte le sue forme. Sono profondamente convinto che la Bellezza debba essere il baluardo che guida ed emoziona il mondo, pertanto è necessario conoscerne le declinazioni culturali e inebriarsene. Membro del Cicap e del circolo scacchistico estense