Toscana, terra di palio
8 min readSe apriamo il dizionario e cerchiamo la parola “palio”, il significato che troviamo è “corsa di cavalli di origine medievale”. E il palio infatti non è altro che una disputa che ricorre a cadenza annuale e che porta in sé un insieme di tradizioni popolari e rievocazioni antiche. Combattuta in genere con i cavalli, nel tempo, il palio si è contraddistinto anche a seguito dell’utilizzo di altri animali (famosi ad esempio sono i palii che vedono protagonisti gli asini). Ad oggi, la gara che viene svolta spesso anche in concomitanza con le festività religiose, prevede una competizione in cui gli elementi in gioco sono di varia natura: dalla corsa con i cavalli a Siena, alla disputa con le barche all’Argentario, alle manifestazioni folcloristiche della provincia di Pistoia. Ogni palio ha una storia che meriterebbe di essere studiata e approfondita con la dovuta calma. In questo breve articolo ci soffermeremo su quelle che sono le manifestazioni più importanti in Toscana e sul loro svolgimento. Premesso infatti che il palio è diffuso in tutta Italia e che ogni regione vanta una ventaglio di gare equestri dalla storia millenaria, il nostro interesse si focalizzerà in particolar modo sulle competizioni che si svolgono in Toscana. Un po’ perché qui si svolge il Palio più famoso d’ Italia (quello di Siena) e un po’ perché la regione, forse più di tante altre, vanta un elenco di gare che davvero si fatica ad elencare. Dunque va da sé che scoprirne la storia tenendo viva la tradizione, non può far altro che farci comprendere le origini territoriali alle quali apparteniamo.
La storia del palio
Partendo da lontano, ovvero dal Duecento, in molte di quelli che erano i liberi comuni, si disputavano gare di vario tipo. Il palio infatti, fin dalle sue origini, non è mai stato solo e soltanto una gara bensì una manifestazione culturale ed identitaria in cui le rivalità cittadine prendevano il sopravvento. Protagonisti a tutti gli effetti erano i quartieri o meglio le contrade del paese in cui si svolgeva il palio che, decisi a scagliarsi gli uni con gli altri, al momento della vittoria celebravano l’onore e il trionfo della comunità alla quale appartenevano. La parola “palio” di origine latina (pallium) è il cosiddetto velo o mantello che i latini usavano per identificare le vesti dei greci ed è il “drappo” che veniva dato al vincitore dopo la competizione equestre. Nelle Divina Commedia lo ricorda anche Dante nella celebre espressione “che corrono a Verona il drappo verde”, riferimento alle gare di corsa che si svolgevano in città e avevano compre premio un “pallio” verde. Successivamente il termine è stato utilizzato proprio per indicare le gare stesse.
Come abbiamo già detto però il palio ha origini molto antiche e la prima documentazione risalente alla corsa è datata 1259. Si faceva riferimento al Palio di Ferrara che, dati alla mano, è considerato il Palio più antico d’Italia. Definito anche Palio di San Giorgio, questa competizione si svolgeva tre volte l’anno e oltre alla celebre vincita di chi si classificava primo, al secondo e terzo posto venivano dati in dono una porchetta e un gallo. Notizie più recenti si hanno invece per il Palio di Siena, il palio più famoso e più conosciuto d’Italia. In questo caso la documentazione della manifestazione risale al 16 agosto del 1656. La tradizione del Palio quindi si diffuse ben presto in tutta Italia e ciascun paese era solito organizzare la competizione in base a peculiarità e regolamenti che erano via via sempre diversi. Inizialmente si diffusero le gare a cavallo, poi furono introdotte le botti di vino, l’utilizzo delle barche ( nei territori costieri) e successivamente si introdusse anche l’utilizzo delle armi. La competizione avveniva, in genere, all’interno dei paesi, spesso su terreni irregolari e si preferiva svolgere la gara nelle piazze o nelle strade più conosciute o più importanti. Come abbiamo detto però ogni competizione ha una sua specifica storia ed ognuna ha tradizioni molto antiche, motivo per il quale da palio a palio, ogni gara ha mantenuto nel tempo specifiche differenze.
Toscana: terra di palii
Come abbiamo anticipato all’inizio dell’articolo, in questo caso ci soffermeremo in particolar modo sulle competizioni toscane e sui motivi per i quali in Toscana si svolgono numerose manifestazioni di questo tenore. Rifacendoci alla tradizione, vediamo come nella regione i palii abbiano origini sia medievali che sia rinascimentali. A questo proposito abbiamo provato ad elencare quattro (ma non esaustivi) punti che fanno si che in Toscana si celebrino così tante manifestazioni:
- Storia e Tradizione Medievale: Molte città e paesi della Toscana hanno una lunga storia che risale al Medioevo. Durante questo periodo, i palii erano eventi comuni, spesso organizzati per celebrare vittorie militari, festività religiose o altri eventi significativi. Queste tradizioni sono state mantenute e celebrate nel corso dei secoli.
- Identità Locale e Orgoglio Civico: Ogni città o paese ha un forte senso di identità e orgoglio locale. I palii offrono un’opportunità per le diverse contrade (quartieri o distretti) di competere tra loro, rafforzando il senso di comunità e appartenenza.
- Richiamo Turistico: I palii attraggono numerosi turisti sia dall’Italia che dall’estero, contribuendo all’economia locale. Eventi come il Palio di Siena sono famosi a livello internazionale e attirano migliaia di visitatori ogni anno.
- Elementi Religiosi e Rituali: Molti palii hanno anche una componente religiosa, legata a santi patroni o a festività religiose. Questo intreccio di elementi sacri e profani contribuisce alla loro rilevanza e continuità nel tempo.
La presenza di tanti palii in Toscana è dunque il risultato di una combinazione di storia, tradizione, identità locale, richiamo turistico e elementi religiosi. Questi eventi rappresentano una parte integrante della vita culturale della regione e continuano a essere celebrati contribuendo a tenere vive le tradizioni.
Palio: le rievocazioni più importanti in Toscana
Vediamo allora quelle che sono le manifestazioni più importanti che si svolgono nella regione.
Tra i principali Palii toscani troviamo:
Palio di Siena: è il più famoso e conosciuto. Si tiene due volte l’anno: il 2 Luglio e il 16 Agosto. Si svolge in Piazza del Campo a Siena e vede sfidarsi 10 delle 17 contrade della città. La gara viene fatta su una pista di tufo e le contrade hanno ognuna il proprio stemma e i propri colori. La manifestazione è sempre preceduta dal sorteggio dei cavalli, dal corteo storico e dalle benedizioni di cavalli e fantini. Chi vince riceve il famoso “drappellone”, grande stendardo dipinto a mano simbolo di prestigio ed onore.
Palio di Buti : si svolge nella cittadina in provincia di Pisa ed è una manifestazione folkloristica al cui centro c’è una corsa di fantini e cavalli. Nella gara si sfidano le 7 contrade del paese. Al Palio si aggiunge anche una sfilata in costume. E’ considerato uno dei palii più antichi d’Italia.
Palio di Fucecchio: definito anche Palio della Lancia, è la rievocazione di una contesa avvenuta nel 1200. Si corre nel mese di Maggio e prevede la presenza di cavalli montati a pelo, ovvero senza sella, dai fantini. Le contrade a sfidarsi qui sono 12.
Palio del cerro : si svolge a Cerreto Guidi, in provincia di Firenze. Si rifà ad una antica tradizione di corse a cavallo in onore di Santa Liberata, patrona del comune. Si sfidano 4 contrade che prevedono il tiro alla fune, la corsa sui troppoli, la corsa nelle bigonce, il lancio dei cerchi e il tiro con la balestra. Il vincitore riceve in omaggio il tradizionale drappo di tessuto.
Palio di Piancastagnaio: si svolge durante la festività della Madonna dell’ Assunta. A sfidarsi sono 4 contrade e la gara è preceduta da tornei di musica e abilità medievali. Anche qui i cavalli sono montati senza sella e come premio al vincitore viene dato in dono lo stendardo pregiato.
Palio di Scarperia: definito anche “diotto” è la rievocazione storica più importante del Mugello. Si svolge l’8 settembre e da qui il riferimento a diotto ovvero “di 8”. Veniva svolto a seguito della nuova nomina del vicario della città e consiste nella sfilata di figuranti in ambiti storici che accompagnano il vicario uscente per accogliere quello entrante. Alle porte della città i due si incontrano, si salutano e il vicario uscente dà il via al Palio con le 4 contrade che si sfidano in vari giochi: lancio dei coltelli, corsa di mattoni, tiro alla fune, corse nelle bigonce e palo della cuccagna.
Palio di Casole d’Elsa: qui le contrade a sfidarsi sono 6 ed è ancora una volta una corsa di cavalli a tenere banco. Definito alla romana o palio lungo ha un punto di partenza diverso rispetto a quello d’arrivo.
Palio di Bigonzo: si svolge a Radicofani, in Val d’Orcia nel mese di Settembre ed è stato ideato per celebrare le origini antiche delle comunità contadine. Il bigonzo infatti è l’antico recipiente in cui si portavano a mano le uova. Ci sono 4 contrade a sfidarsi e ognuna corre per le strade del piccolo borgo con il recipiente sottobraccio.
Palio di Pomarance: in questa gara a sfidarsi non ci sono arcieri, balestrieri o cavalli ma attori dilettanti che mettono in scena rappresentazioni teatrali. Ogni anno il palio è rappresentato da artisti diversi.
Palio di Anghiari: si svolge per celebrare la vittoria delle truppe fiorentine su quelle milanesi e per stabilire il confine del Gran Ducato di Toscana. I corridori dei comuni della valle, guidati dal corteo storico, vanno nel centro storico e li aspettano lo sparo della bombarda da cui partirà il palio nel quale i corridori dovranno correre in salita per arrivare alla piazza principale del borgo.
Palio dei ciuchi a Roccastrada: protagonisti in questo caso sono i ciuchi ovvero gli asini. Le contrade che si sfidano sono 8 ed ogni contrada ha due fantini e due asini. Anche in questo il vincitore si porta a casa il drappo di tessuto.
Palio dei Micci : i micci sono gli asini in dialetto versiliese ed il palio risale al 1956. Si disputa tra 8 contrade ed è molto simile se non uguale al classico palio medievale. Alla gara si aggiunge anche la classica sfilata in abiti d’epoca che assume le dimensioni di un vero e proprio spettacolo da strada con stornellatori e cantastorie.
Palio marinaro dell’Argentario: si svolge a Porto Santo Stefano e consiste in una regata tra le più lunghe del mondo. Si sfidano i quattro rioni del paese e ogni battello su cui siedono gli sfidanti ha un suo specifico nome. Ogni equipaggio ha un timoniere e quattro vogatori. La gara consiste nel percorrere dieci volte la distanza di 400 metri compresi la distanza tra due boe. Per vincere è necessario arrivare a quattromila metri effettuando cinque virate a largo e quattro a terra.
Palio dei balestrieri: si svolge sia a Volterra che a Sansepolcro. Al centro ci sono due balestrieri di due contrade contrapposte. Si sfidano scagliando le frecce su appositi bersagli detti “ bancacci” posti a una distanza di 36 metri. Passa il turno il balestriere che centra la freccia su un centro di 3 centimetri. Il palio si rifà alla sfida trecentesca della gara delle balestre in cui le contrade fornivano al comune i loro migliori tiratori per la difesa delle mura della città.
Laureata in Scienze della Comunicazione, scrivo per passione occupandomi di cultura. Attualmente sono alla ricerca di un impiego ma negli anni passati ho ricoperto varie figure in ambito digital e comunicazione. Amo il cinema, il teatro e lo spettacolo dal vivo e nutro grande interesse per la scrittura e il giornalismo. Nel tempo libero faccio volontariato e continuo ad ampliare la mia formazione occupandomi di web marketing e comunicazione social.