Novembre 17, 2024

Un diamante è eterno (finché dura)

4 min read
Quale modo migliore di festeggiare San Valentino se non parlare di pietre preziose? Origini e curiosità sui diamanti.

Sovrani incontrastati degli anelli di fidanzamento, sono stati definiti i migliori amici di una ragazza e un famoso produttore di gioielli utilizza da anni lo slogan “Un diamante è per sempre”. Sarà davvero così? 

Effettivamente è difficile non restare affascinati davanti alla brillantezza di questa pietra, che sapientemente intagliata riflette la luce grazie alle sue mille sfaccettature; è possibile ottenere questo risultato solo grazie all’elevato indice di rifrazione di questo minerale (l’indice di rifrazione ci dice quanto un materiale modifichi la velocità di un certo tipo di onde, in questo caso parliamo di radiazione elettromagnetica). Siamo abituati a considerare i diamanti pietre completamente trasparenti, in realtà spesso si presentano con lievi sfumature di colore, come il giallo, il rosa o il verde, ma quelli del tutto trasparenti sono considerati i più pregiati.
Una piccola curiosità: pare che la tradizione di regalare un anello di fidanzamento con diamante non sia molto antica, ma risalga alla prima metà del ‘900 e sia stata lanciata a scopo pubblicitario!

Di cosa è fatto un diamante?

I diamanti sono composti da carbonio, cristallizzato a temperatura e pressione estremamente elevate; si parla di circa 50.000 atmosfere di pressione e oltre 900°C di temperatura. Se la pressione è inferiore, invece di un diamante troveremo della grafite, che comunque è utile per disegnare. Ciascun atomo di carbonio, di cui è composto un diamante, è legato ad altri quattro atomi, sempre di carbonio, e con essi forma un tetraedro. Da grezzi si trovano in cristalli singoli o in aggregati di varia grandezza, che poi verranno tagliati a seconda dell’utilizzo. Tra le proprietà fisiche del diamante troviamo l’elevata conducibilità termica, ma conducibilità elettrica ridotta o nulla (è un isolante). I diamanti sono chimicamente inerti, risultano inattaccabili sia da sostanze acide, che basiche e, a causa della loro struttura cristallina, sono il materiale più duro al mondo. Ciò significa che l’unico modo per rigare o rompere un diamante è usare un altro diamante.

I diamanti tuttavia non sono davvero “per sempre”; infatti con i livelli di pressione e temperatura che si trovano in superficie risultano instabili e tendono perciò a trasformarsi in grafite…nel corso di milioni di anni.

Dove si trovano i diamanti?

I maggiori giacimenti diamantiferi sono situati in Africa centrale, meridionale e occidentale, in Russia e in Australia. Il processo di formazione dei diamanti avviene al di sotto della crosta terrestre, a circa 200 km di profondità. Le pietre raggiungono poi la superficie attraverso la risalita del magma all’interno di strutture chiamate camini kimberlitici. I camini kimberlitici o camini diamantiferi sono formazioni geologiche che si riscontrano a livello dei cratoni, le aree più spesse della crosta terrestre. A differenza dei rilievi vulcanici che tutti conosciamo, i camini kimberlitici non formano un alto monte dalla forma conica, ma piccoli coni di cenere. L’apertura del camino, larga in superficie fino a 2 km, si restringe sprofondando nella crosta fino a raggiungere la camera magmatica. Attraverso i camini kimberlitici il magma risale a velocità elevata trascinando con sé la kimberlite, un tipo di roccia ignea che contiene i diamanti.

Il lato oscuro dei diamanti

Fermandovi con gli occhi lucidi davanti alla luccicante vetrina di una gioielleria potreste esservi chiesti come riuscire a procurarvi un pugnetto di queste pietre preziose. Non è affatto facile, né particolarmente divertente. L’estrazione della gemma dal camino kimberlitico richiede la realizzazione di una miniera da cui si estraggono grossi blocchi di roccia. I blocchi vengono poi spaccati e i frammenti sono messi in ammollo per far affondare i materiali più densi, tra i quali i diamanti. I residui contenenti i diamanti vengono quindi mescolati con sostanze grasse, che aderiscono alle pietre preziose. Successivamente i diamanti vengono selezionati e ripuliti per inviarle all’industria.

Esiste anche la possibilità di estrarre i diamanti da depositi secondari, questi si formano in seguito all’erosione superficiale dei camini kimberlitici. Parte delle rocce del camino vengono sgretolate e successivamente trasportate attraverso un corso d’acqua fino ad arrivare a particolari bacini di sedimentazione chiamati depositi placer, dove poi avviene l’estrazione.

Il possesso e lo sfruttamento delle miniere è da sempre motivo di conflitti tra i paesi e i diamanti non fanno eccezione. Il traffico di diamanti è stato per decenni un modo per finanziare conflitti armati in Africa. Tra i vari paesi, i più noti per le guerre civili combattute a causa dei diamanti sono: la Repubblica Democratica del Congo e la Sierra Leone. Negli anni ‘90 molte miniere erano controllate da gruppi di ribelli armati che sfruttavano la popolazione locale per l’estrazione delle pietre.

Nel 2006 il film Blood Diamonds con protagonista Leonardo Di Caprio, ha tentato di portare l’attenzione dell’opinione pubblica sul problema, riuscendo a smuovere un po’ le acque. Purtroppo siamo lontani dalla perfezione. Sorvolando sull’inevitabile impatto ambientale che hanno le miniere in generale, l’ONU nel 2000 ha istituito un sistema di certificazione che garantisce gemme “conflict free”. Il certificato dovrebbe garantire che l’estrazione e i proventi non vadano a finanziare in alcun modo il mercato bellico. Purtroppo il contrabbando è ancora presente e, sebbene la situazione stia migliorando, esistono ancora diamanti che vengono messi sul mercato come etici quando non lo sono. Inoltre, secondo un’inchiesta di Amnesty International, non tutti i rivenditori sono sensibili al tema e cercano di spingere i propri acquirenti verso acquisti consapevoli.

Se vi sta a cuore fare un regalo prezioso esiste comunque la possibilità di richiedere in gioielleria l’acquisto di diamanti certificati. Non sarà una soluzione definitiva, ma almeno esprimono la volontà di non finanziare lo sfruttamento di vite umane o guerre crudeli e ingiuste.

Per approfondire:

https://www.amnesty.ch/it/news/2007/i-diamanti-della-guerra-costano-vite-umane

https://www.youtube.com/watch?v=8Bgf5i4afGU

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Copyright © All rights reserved. | Newsphere by AF themes.