Voci dal mondo: Shanghai!
3 min readDove sei andato esattamente e cosa ti ha spinto ad iniziare il tuo viaggio?
Ero al quinto anno delle superiori e stavo scegliendo cosa fare una volta preso il diploma, senza neanche pensarci troppo ho scelto la Cina perchè mi ha sempre affascinato e perchè è un paese forte ed in crescita. Così durante le vacanze Natalizie del mio quinto anno delle superiori sono partito per Shanghai, per fare un giro di perlustrazione e visitare diverse università nelle quali avrei voluto studiare. Scelsi la Shanghai International Studies University e nel settembre successivo (settembre 2015) cominciai il mio percorso di studi in Cina, cominciando da un corso di lingua cinese che terminai nel 2017.
L’accoglienza che hai ricevuto nei primi tempi di permanenza è stata positiva o hai avuto dei problemi?
L’accoglienza è stata molto calorosa, i cinesi sono molto accoglienti e ti fanno sentire come a casa tua, inoltre a Shanghai è una città molto internazionale e ci sono anche tanti italiani quindi non ci sono stati problemi.
Che idea hanno i cinesi degli italiani e in quale misura questo ha influenzato la tua vita lì?
I cinesi vedono gli italiani molto bene, dicono sempre che gli italiani sono molto intelligenti. Conoscono il Calcio italiano, la Formula 1, tutte le opere d’arte italiane e le bellezze del nostro paese, un po’ meno il cibo devo dire. Però tutto ciò non ha avuto influenza sulla mia vita qui.
Sei mai stato assalito dalla voglia di tornare a casa, e se sì come l’hai contrastata?
C’è stato un periodo in cui avrei voluto tornare a casa, non definitivamente, ma per fare una pausa. Questo dopo un anno e mezzo circa, quando stavo per finire il mio corso di lingua cinese. Studiando all’estero fai molte conoscenze, vanno e vengono ogni semestre quindi capita di sentirsi soli, però se fossi tornato a casa anche solo per 6 mesi non avrei potuto ottenere la borsa di studio che mi permette di studiare in Cina e con la quale mi mantengo, quindi ho rinunciato alla “pausa a casa” ed ho continuato per la mia strada. Quando capita di essere giù di morale o di voler tornare a casa esco a fare una corsetta e passa tutto.
Spesso le persone sono spaventate dall’idea di tuffarsi in un mondo così diverso dal proprio per svariate ragioni, tra cui la lingua. Qual è stato il tuo approccio con il cinese e in che modo un italiano può abituarsi a questa lingua?
Con lo studio della lingua cinese sono stato molto minuzioso, sin dall’inizio ho voluto dare il massimo per impararla nel più breve tempo possibile. Ho utilizzato tutti gli strumenti cinesi a disposizione ma soprattutto le mie mani, ho scritto molto in cinese e così mi è entrata in testa. Sono del parere che il cinese non si impara semplicemente vivendo in Cina e parlando con i cinesi, è una lingua che va studiata prima, e messa in pratica poi. La grammatica cinese è più semplice di quella italiana e penso che per un italiano l’unico modo di abituarsi è continuare a studiare la lingua e a metterla in pratica quando si può, facendo attenzione ai toni.
Cosa può imparare la civiltà italiana da quella cinese?
Penso che semplicemente dai cinesi possiamo imparare ad essere più pazienti ed umili.
Consiglieresti a un ragazzo giovane di buttarsi in questa esperienza?
Lo consiglierei assolutamente.
Ricordiamo che Alex ha un canale su Youtube nel quale parla nel dettaglio dei suoi viaggi e della vita in Cina.
Studio biotecnologie mediche. Sono un appassionato di scienze e filosofia e amo l’arte in tutte le sue forme. Sono profondamente convinto che la Bellezza debba essere il baluardo che guida ed emoziona il mondo, pertanto è necessario conoscerne le declinazioni culturali e inebriarsene. Membro del Cicap e del circolo scacchistico estense